sabato 30 aprile 2022

Pollo e Patate al Forno

Pollo e Patate al Forno



Perfetta la ricetta e collaudata,

classico domenicale ed altri giorni

tutti d'accordo sempre al pollo in pezzi,


morbido e succulento nell'insieme,

nel tegame si mette tutt'assieme,

il pollo fatto a pezzi con patate


pomodorini e sale quanto basta

rametto rosmarino ed altri odori,

olio d'annata buono di trappeto


un tocco di buon bianco malvasia.

Il pollo a pezzi messo a marinare

in ciotola di vetro l'olio e vino


nonnulla il malvasia di matine,

le cimette di fresco rosmarino,

gira e rigira con le mani il pollo.


fintanto che s'intriga il condimento.

E quindi si prepara quella teglia,

un giro d'olio sale e rosmarino


ed un tappeto di patate gialle,

tagliate a fette e quindi ben condite,

in altra ciotola a riposo messe,


con pugno di formaggio d'un bel grana.

Disporre quindi i pezzi su quel letto,

al lato rosmarino un bel rametto,


spicchio dell'aglio alla metà tagliato

gocce di vino bianco su quei pezzi

e un giro di fruttato di frantoio,


alra girata di formaggio grana

e poi disporre di patate un letto,

sempre condite come sopra detto,


mentre nel lato quelle fatte a tocchi,

per la corona di croccanti e roste.

Altra girata di profumi misti,


quindi nel forno caldo sui duecento.

E via gli spicchi d'aglio a cose fatte

servire a mensa in bocca un bel riflesso.


Il pollo va ben cotto, lo sapete,

un tocco va assaggiato a sicurezza,

come raccomandato da stellati.


Cosa ti mangi lo vedrai col gusto,

secondo piatto sempre quello giusto.


Lorenzo 30.4.22


venerdì 29 aprile 2022

Bucatini alla Pizzaiola

 

Bucatini alla pizzaiola


Uno dei piatti tipici murgiani,

veloce a preparar prima pietanza

e si dispone in ultimo momento,


t'assolve il desinare a prima vista,

nella dispensa semplici ingredienti,

calda e perfetta e subito gustata


oppure tiepidina e riposata.

Per gita fuori porta l'ideale

e il giorno appresso ch'è ancora buona.


I bucatini pasta da scaldare,

lo spicchio d'aglio e formaggio grana

origano di murgia quanto basta,


ed olio quello buono di trappeto,

la mozzarella e pane grattuggiato,

basilico, due capperi in aceto.


Dorare spicchio d'aglio nel tegame,

nell'olio evo in dose generosa

e tolto spicchio aggiunge il pomodoro,


solito preparato nell'estate,

con l'esperienza delle nostre mamme

intanto i bucatini acqua bollente,


un bollo è sufficiente per la pasta

e accomodata in ciotola di vetro,

mezz'annegata nella salsa calda.


Gira e rigira intanto che s'intriga,

la pasta con il sugo ed i profumi,

origano tritato e poi quant'altro,


formaggio e mozzarella a tocchettini,

ponendo la metà in bella teglia,

bagnata con due dita di sughetto,


formaggio e un giro d'olio generoso,

la mozzarella a coprire il tutto

e poi si pone la metà del cielo,


parlo dei bucatini rimanenti,

ancora un filo d'olio ed il formaggio,

il pane grattuggiato per la crosta.


In forno sui duecento i gradi imposti,

lasciare riposare ed assestare

pasticcio generoso e succulento.


Servire calda in piatto di portata

una porzione fatta e già provata.


Lorenzo 29.4.22

giovedì 28 aprile 2022

Polpettone per Vegani

 

Per Vegani


Un polpettone

farcito per vegani

nel dì di mezzo

di questa settimana

pensato per il desco


per antipasti

i pranzi con le cene

con le lenticchie

e senso di sazietà

assieme con verdure


dieta vegana

carote con zucchine

e le patate

sapore e leggerezza

prodotti d'orto in murgia


per le lenticchie

cuocerle un po' al dente

fino al raddoppio

lessare le patate

tagliate a mo'di dadi


e quindi ancora

cubetti di verdure

verde zucchina

carote con cipolla

di sedano le coste


nella padella

si rosola uno spicchio

di profumato

aglio ch'odora l'olio

riposto a riscaldare


unire il tutto

lenticchie vellutate

e le patate

purè con le verdure

ed erba cipollina


con basilico

composto degli ortaggi

arrotolato

un po' di pangrattato

carta da forno un foglio


e poi plasmare

la forma preferita

quindi nel forno

caldo a duecento gradi

per piatto di portata


Lorenzo 28.4.22

mercoledì 27 aprile 2022

Polpettone

 

Polpettone a modo mio



E ancora una ricetta dal gran gusto,

una polpetta dal formato grande

con morbido ripieno succulento,


impasto quello classico di carne

manzo la base e uova  con formaggio,

latte vaccino come ammorbidente


noce moscata e sale quanto basta

ed ho trovato in uovo la sorpresa,

tuorli gemelli in un guscio bianco.


Si plasma con il dorso delle mani

e si dispone con un filo d'olio

tutta la superficie della teglia, 


quindi, il nostro, si copre di prosciutto

il cotto naturale con filato,

formaggio dolce giusto per farcire.


Si chiude per benino con le mani

formando un tronco con ripieno interno,

è questa la versione preferita,


c'è anche quella foderata in crosta

farcito e arrotolato in pasta sfoglia,

di melanzane per vegetariani,


squisito, morbidissimo e succoso,

mille altri modi per gustare il detto.

Si copre con patate quello esposto


in letto che ricopre il detto fatto

come la foto mostra l'antefatto,

e poi nel forno un'ora è tutto pronto.


Questa ricetta è giusta a modo mio

succosa da servire con desìo.


Lorenzo 27.4.22

martedì 26 aprile 2022

Tiella

 Tiella


Ci sono tante cose da imparare,

questo piatto non facile da fare

è l'esperienza delle mamme nostre


che impone insegnamento ed equilibrio,

varianti personali ed un segreto

il tocco familiare tramandato,


di generazione in generazione,

tra mare e terra, ricca la regione,

teglia dai bordi alti in terracotta,


massimo un'ora e la tiella è pronta.

Patate riso e cozze e pecorino,

cipolle bianche o rosa, sono a scelta,


pomodorini, aglio e prezzemolo,

il sale, pepe e l'olio quanto basta,

acqua legante, perfetta riuscita.


Sul fondo del tegame un giro d'olio

aromi ben tritati con zucchina,

a strati si procede con patate


e cozze aperte scrostate e pulite,

a mezza valva con le spezie dette,

si pone il riso con il pecorino


ed altri condimenti sopra esposti.

Ancora un giro d'olio e poi patate

e a coprire il tutto, una caraffa,


d'acqua ad un lato con un po' di sale

lambendo appena strato superiore,

si mette a lato l'acqua delle cozze


filtrata col colino e depurata.

Ebollizione sul fornello a gas,

in forno poi i gradi sui duecento.


Infine assestamento d'assorbito

beneaugurando a tutti l'appetito.


Lorenzo 26. 4.22 

lunedì 25 aprile 2022

Orecchiette

Orecchiette



E dopo le fatiche della casa,

si fanno l'orecchiette, un bel mestiere,

di pasta fatta in casa per il desco,


a base di farina a grano duro,

rimacinata in acqua e un pò di sale

impasto poco morbido a plasmare


i filamenti lunghi non sottili,

tagliati poi a tocchetti per risvolto

ed asciugati poi sul tavoliere.


Forma rotonda e concava ad orecchie

come s'addice in foto posta in alto,

sottile interno e bordo pò più spesso


portata preparata con ricette,

sfiziosi e succulenti primi piatti,

il concavo contiene il condimento


con sugo al pomodoro o con ricotta 

marzotica con latte pecorino.

Mestiere dei sottani d'una volta


per integrare il povero salario

di case poverette e tanti figli

e crocifisse dedite a fatiche


per far quadrare i conti di giornata,

con i consorti fuori per raccolta

nei latifondi prossimi a regione,


nei campi di Lucania faticanti,

lavori stagionali per braccianti.



Lorenzo 25.4.22

domenica 24 aprile 2022

Mestieri

 Mestieri


Ci sono ancora

mille perizie

ancora da indagare

i casi di lavoro

spero di gradimento


ma di fatiche 

ci sono le incombenze

che conosciamo

ahimè, segno dei tempi

la Pace noi invochiamo


Lorenzo 24.4.22

sabato 23 aprile 2022

venerdì 22 aprile 2022

Norcino

Norcineria


E a dicembre

norcino gran maestro

la festa grande 

prepara al maialino

per fare cotechini.


Mille incombenze 

a tutta la famiglia

per preparare

salami con pancette

e bene custoditi.


Per la riserva 

di buone proteine

posti in cantina

per tempo in divenire

in luogo sempre fresco.


I gran mestieri

non sto a raccontarvi

ci vuole un giorno

desriver le fatiche

d'impasto e tastasale.


Lorenzo 22.4.22

giovedì 21 aprile 2022

Anguriaro

 

Anguriaro


Il melonaro

il venditor d'angurie

tempo d'estate

un chiosco nell'angolo

nelle serate al mare


Lorenzo 21.4.22

mercoledì 20 aprile 2022

Mondina

 Mondine


Il riso si sviluppa in immersione,

i corsi d'acqua sono incanalati,

in campi destinati alle risaie.


Primavera preludio di stagione,

terreno sistemato per sementi

poste in aprile dall'esperte mani,


la monda delle erbacce innanzi estate,

piedi in acqua di povera mondina,

chinata crocifissa a pulitura,


lavoro stagionale sempre ingrato

e ad agosto l'acqua defluisce,

per rinforzare il riso da raccolta.


Autunno adatto alla mietitura

e pulitura in aia del massaio,

con uomini disposti a battitura.


Seccato ai raggi al sole settembrino,

liberi i chicchi dall'ammassamento.

La mondina duro lavoro a dirsi,


son sette settimane molto attive,

i piedi sempre in acqua nell'ammollo,

la schiena curva a strappare l'erbe,


ferita da scorpioni ospiti d'acqua,

zanzare, bisce, mille moscerini

lavoro svolto fino a dodici ore.


Levata ad ore cinque con il buio,

fermata a colazione fino al mezzo

della giornata, fino alla merenda


sul fare della sera si fermava.

Risaie disumane e di miseria,

ma pure d'amicizia solidale


e fonte di guadagno per famiglia,

miseria e povertà tutto s'accetta

subiva quel lavoro per bisogno.


Ma la speranza di migliore vita,

illuminava il cuore dell'ardita.


Lorenzo 20. 4. 22

martedì 19 aprile 2022

Sansaro

 Sansaro


Il mediator d'affari immobiliari,

un tempo si vedeva nella piazza

e si chiedeva a lui di combinare,

per campo alle matine oppure casa,


alla marina o vani al borgo antico.

Ad accordar l'acquisto due persone,

a scambio fatto, stretta della mano,

un compromesso di parola data


ed il contratto era accomodato,

presso un notaio ufficio comandato,

di rendere legale quell'acquisto.


Dopo l'affare in obbligo s'andava

al banco d'osteria per un bicchiere,

d'un certo Ciccio in via del Galleria.


Lorenzo. 19.4.22

lunedì 18 aprile 2022

La Filatrice

 Abbigliamento in Seta - Fonte Wikipedia


Bachi da seta vero e proprio bene,

fonte di busta paga per famiglia

gelsi a dimora fra filari d'uva


e foglie di quei frutti l'alimento

il principale cibo per quei bachi.

Aprile segno ariete e di S. Marco,


ogni tre ore venivavano cibati

buone sostanze dalle verdi foglie,

il loro ambiente in primi venti giorni,


cucina oppure camera d' eredi

o nel granaio al caldo della paglia. 

Primi di maggio, grazia della vita


fogli di carta per la risalita

tra i fori per nutrirsi delle foglie,

diverse età per divenire adulti


ed alla quinta volge nel bocciolo

di seta e sale al bosco di rametti,

i grezzi filamenti a mille metri,


un filo ininterrotto a trenta metri.

Raccolti a giugno a gruppi colorati

buona raccolta e festa di famiglia,


nel tempo poi prodotto di filanda.

I bachi soffocati nelle stufe

acqua bollente e lunghi filamenti,


un filo assai pregiato per matasse

per tessere le vesti in pura seta,

le calze, fazzoletti ed indumenti.


Ora non è lavoro per famiglia,

una fatica fatta a mille miglia.


Lorenzo 18. 4.22

domenica 17 aprile 2022

Gelataio

 Gelato


Carretto con insegna di gelati,

d'ambo i lati di forma parallela

al suono di trombetta o campanella.


E s'attirava gente di controra,

nell'estate assolata in premurgiana,

limon gelati, urlava il gelataio,


oppure crema a latte di giornata,

tutti i gusti nocciola o cioccolata,

ed anche di granita di limone,


composta con ricetta in gran segreto,

fornita dagli agrumi di giardino,

posto sulla via delle matine.


Un tempo si vendevano di ghiaccio,

che si grattava con piccola pialletta,

in forma d'un trapezio piccolino


con fondo d'affilato coltellino,

e si metteva in un bicchier di vetro,

con gocce di sciroppo mandorlato,


oppure menta verde ed amarena.

Era fornito pur di caramelle,

pesci di liquirizia e lecca lecca.


Il gelataio s'inventava storie 

per attirar bambini nelle ferie.


Lorenzo 17.4.22

sabato 16 aprile 2022

In Famiglia

 

In Famiglia - Fonte Wikipedia


Si parla di famiglia in ristrettezza,

e giovinetta acerba era inviata

ad un lavoro, via dai propri affetti,


Il vitto e alloggio era assicurato,

era normalità cent'anni addietro.

Un detto popolare in una grida,


non c'è farina nella cassapanca,

ma diavoletto in angolo nascosto,

formula di magia ad invocare,


la pancia piena invece della fame.

Chiamavano famei quelle ragazze,

eran bambine in ora del distacco,


d'affetto di famiglie del Nord Est.

Quindi, la dura vita in altro luogo,

da grandi, le fatiche in quelle case


ed anche compagnia alle Signore.

Restavano una vita al lor cospetto,

a casa non tornavano giammai


e si racconta da testimonianze,

a sera si mangiava la minestra

ad occhi chiusi, per la gran stanchezza.


Ho conosciuto una famea già Donna,

portava alla famiglia gran rispetto

e aveva il nome d'una Principessa.


Lavava le stoviglie dopo il pranzo,

aiuto nella casa per il pane,

per tempo si levava ad impastarlo.


Quand'era stanca per il gran lavoro

e bisognava un poco riposare,

un detto conosciuto alla Signora,


domani è un altro giorno, poi domani,

e rimandava tutto all'indomani.


Lorenzo 16.4.22

venerdì 15 aprile 2022

Lattaio

Lattaio - Fonte Frate Indovino


Il giro quotidiano per le case,

di buon mattino a consegnare il latte

delle sue mucche, munto nella stalla.


Partiva in bicicletta col bidone

e dal beccuccio, il denso e bianco

scendeva l'alimento del mattino,


quando si rivoltava verso il basso,

cadeva nella ciotola o in bottiglia.

In casa si portava e si bollliva


finquando risaliva a mò di panna,

per cancellare i piccoli batteri.

Ricordo il mio lattaio in bicicletta,


Luigi si chiamava e richiamava

mia madre con il suono di campana,

aveva la sua stalla un pò lontana.


Adesso il latte nelle confezioni,

di tutti i tipi in detti superstore,

per tutti i gusti e a scadenza lunga.


Non ha il sapore eguale del lattaio,

il latte che portava a domicilio.


Lorenzo 15.4.22

giovedì 14 aprile 2022

Il Barcarolo

 

Ricci di Mare



Ai tempi della Pasqua ricci pieni,

veniva il barcarolo da marina

distante poche miglia dal mio borgo,


apparteneva prima al municipio,

quindi, d'autorità fu poi spostato

d'altra giurisdizione in territorio,


durante quel regime d'anni addietro.

Veniva in bicicletta e il sacco pieno,

di quei rossi frutti del fondale,


dunque, chiosava ad attirar la gente

che i ricci eran pieni come uova

e con l'idioma della terra sua


spendeva il fiato quasi a squarciagola,

"come all'ove iè u rizze" più volte detto,

finchè il canestro si svuotava a un botto.


Con sè portava anche l'alga rossa

con cui pittar le uova della Pasqua,

per preparare il piatto d'antipasto,


uova sode, arance e soppressata

ricotta del casaro un pò salata,

ed anche fiordilatte e bocconcini,


con fette di taralli massa a pane

e qualche ovetto con la cioccolata

quest'ultima per gola dei bambini.


Il cosìddetto piatto Benedetto, 

che il padre benedice col rametto.


Lorenzo 14.4.22

mercoledì 13 aprile 2022

Casaro

Casaro


Mastro casaro per il buon formaggio

fatto dal latte fresco di giornata,

igiene e sanità duplice aspetto,

con la cagliata scissa in divenire,


con formatura, con la pressatura,

la salatura, alfin stagionatura.

Coagula col caglio il bianco latte,

per separare il siero a parti grasse.


Casara d'alti prati di montagna

dove l'estate passano dal piano,

corre il lattaio infine per raccolta,


di mungitur di mucche e pecorelle

e porta il latte a valle per produrre,

il buon formaggio posto nella forma.


Lorenzo 13.4.22

martedì 12 aprile 2022

Bottaio

 Botte in Rovere


Bottaro, il costruttore delle botti

mestiere dedicato per il vino

da conservar per mescita finale.


Maestro delle botti grande ingegno,

deve sapere scegliere buon legno,

utilizzare rovere e castagno,


oppure di ciliegio come in arte 

di falegname ai mobili di casa.

Si taglia in toghe larghe e stagionate


semblate attorno ai ferri fatti a cerchio,

toghe varianti in numero a capienza,

strumenti raspatrice con fornello


per uso del vapore necessario,

duttile ed elastica di qualità,

per toghe d'assemblare ed incurvate.


Un colpo al cerchio ed uno al recipiente,

si dice in un detto popolare

per dar la giusta forma senza crepe.


Un tappo utilizzato per travaso,

sigillo impenetrabile per l'aria

per non inacidir nettare d'uva.


Mastro speciale per la sua magia,

far aderire toghe una all'altra,

senza collanti e grande maestria,


per non far perder nettare di vino,

un brindisi da fare a Lorenzino.


Lorenzo 12.4.22


lunedì 11 aprile 2022

Il Cantastorie

 

Il Cantastorie


Ci sono altri fatti da indagare

dopo la saga dei luoghi dei Sassi

e della murgia amica presso il borgo


e cominciamo a raccontar le storie

di feste di paese e protettori

tra bancarelle e luminarie varie.


Cantavano d'eventi tristi e lieti

nel quadro suddiviso nei disegni

i cantastorie ad intonare nenie,


le note a volta tristi d'un lamento,

erranti personaggi a raccontare

le storie di provincie le più varie,


quando il tiggi non esisteva ancora

mancava lo strumento di visione.

La tradizione orale trasmetteva,


dei saltimbanchi in affidamento,

alla curiosità di gente al borgo,

la sinfonia di storia e mille storie


e lo strumento era il fiato suo

e il tono in melodia di cantilena,

l'evento ch'attirava in quel momento.


Racconto di briganti e belle dame,

di tradimenti subdoli avvenuti,

di tal dei tali in tale borgo tale.


La chitarra oppure fisarmonica

eran compagni delle loro nenie,

tela dipinta un canovaccio teso


a quadri sulla tela del racconto,

divisa nei disegni ch'illustrava.

Un soldo in cambio a fine del concerto,


con recita dei quadri nell'inverno

e si dormiva in stalla di famiglia,

che generosa l'ospitava in notte.


Sono ridotti adesso i cantastorie,

poche decine girano per storie.


Lorenzo 11.4.22

domenica 10 aprile 2022

Il Setacciaro

Il Setacciaro


Vendeva attrezzo a separar farina

setaccio o vaglio in duplice chiamata,

l'attrezzo d'apparecchio circolare,

di legno o di metallo tra la rete,


chiudeva il cerchio in calibro costante,

fine o più grezzo secondo sostanza

farina o sabbia, piccola s'intende,

si pone in centro il frutto del mulino


scuotendo la materia ch'è l'oggetto

che cade a pioggia in un bel mucchietto,

una farina bianca non corrotta,


in rete intrappolate parti impure,

mangime per bestiame nelle stalle.

La rete larga per argilla e affini.


Lorenzo 10.4.22

sabato 9 aprile 2022

Lavandaia

 Lavandaia - Pittura di Giovanni Segantini



Lavoro della Donna in tutti i luoghi,

i panni di famiglia e conoscenti,

una fatica ben retribuita,


dai ricchi benestanti di borgata,

la moglie del fattore la prescelta,

oppure un uomo di fiducia piena,


con l'intervallo del bucato in vasca

un obbligo variante per famiglie,

le benestanti al quindici del mese


le poverette trenta giorni all'alba,

nei pressi di fontana del paese

oppure al lavatoio presso casa,


giorni di sole ad asciugare i panni,

sulle funi sorrette da forcelle.

Se i panni eran umidi la sera


in casa s'asciugavan sul braciere

sopra un telaio alto a fasce larghe,

così fino al mattino eran pronti.


I pozzi eran carichi di acqua

cui s'attingeva il liquido prezioso,

con bel secchio appeso ad una corda,


di canapa od anelli incatenati.

La cenere di brace il detergente

o del residuo della molitura


la morchia d'olio vergine d'oliva,

rappresa e conservata in saponetta.

Con gli strumenti adatti a tal mestiere,


catino, bagnarola ed una corda,

mollette e tavoletta per stricare,

sapone su quei panni in bagnarola.


Risciacquo e strizzatura del bucato

prima asciugato, quindi ben stirato,

piegato ed ordinato dentro i cesti


e sistemato infine nell' armadio,

comò, in guardaroba, in cassapanca,

lo scrigno custodito per i sogni.


E per i bimbi ch'eran irrequieti,

le nenie si cantavan a render quieti.


Lorenzo 9.4.22

venerdì 8 aprile 2022

Arrotino

 Arrotino


Molava sulla ruota d'abrasiva

coltelli d'affilare ai macellai

e a quanti fan mestieri con mannaie,


la scure ai contadini per tagliare,

i rami secchi quelli da bruciare

oppur far fascine per cucina.


Uè la furbiciuù urlava  l'arrotino 

che sulla vespa aveva l'officina,

veniva d'altro borgo lì vicino,


viaggio con la mola per lavoro,

tutto in uno su quella rotativa

e si fermava presso d'esercizi


per l'attesa d'addetti alle fatiche. 

Sostava il necessario per l'impresa

e poi si trasferiva in altra zona.


Ricordo nella Piazza del paese,

la piccola bottega d'arrotino

con i baffetti e piccola statura,


era un maestro d'opera speciale,

un soprannome aveva d'un legume,

per sua altezza in vero un po' minuta.


Un negozietto piccolo quadrato,

ad un vecchio Convento era affiancato.


Lorenzo 8.4.22

giovedì 7 aprile 2022

Il Vasaio

 Il Vasaio


E' l'artigiano che forma l'argilla,

la terra dei calanchi di Lucania,

la rossa al ferro e bianca al caolino,


lavora il materiale in esercizio,

umida la materia da plasmare

tenuta stretta in angolo remoto,


dov'era sconosciuta l'aria secca,

bagnato il monte in telo ricoperto

prendendo il necessario per formare


la brocca o il piatto piano per mangiare.

Tornio a pedale ai piedi e con le mani

plasmava la struttura da formare


una rizzola, il ciciuo, la pignatta

un recipiente grande per rifiuti,

una tianella, i pupi per i bimbi


ed i fischietti assieme ai pastorelli,

serbati per presepe di Natale.

Per ogni scopo c'era la sua forma


cotta in fornace, rossa ossia biancastra,

argilla dei calanchi storia vecchia

disegni elaborati per diletto.


E quando il piatto grande si rompeva,

il conzapiatti riparava il danno,

trapano a corda con il filo ai fori.


Ora ricordo immagine di fiasca,

stetta alla cima ed acqua sempre fresca.


Lorenzo 7.4.22

mercoledì 6 aprile 2022

Il Barbiere

 Il Salone del Barbiere


"Il suo mestiere ufficiale era il barbiere

ma le barbe e i capelli dei cristiani

erano l'ultime delle sue occupazioni.

Oltre a tosare le capre, a curare le bestie, 

e dar la purga agli asini, a visitare i maiali, 

la sua specialità era quella di cavare i denti.

[...] Il barbiere faceva le iniezioni, 

anche quelle endovenose che i due medici 

non sapevano neppure che cosa fossero:

sapeva mettere a posto le articolazioni lussate,

ridurre una frattura, cavar sangue, 

tagliare un ascesso: e per di più conosceva 

le erbe,  [...] insomma questo figaro 

sapeva far tutto, e si rendeva prezioso."


Primo Levi, Cristo si è fermato a Eboli,

Einaudi Editore, Torino, Ed.16, 2021,  pagg.110-111



Barbiere a mille volti di mestieri

Pauluccio che ricordo da bambino

aveva la bottega fronte Chiesa


lì mi portava il caro Genitore,

la barba rifaceva agli avventori

ed affilava lama del rasoio


ad una striscia d'un consunto cuoio.

La specie del giornale d'ogni sorta

e a dirla con scrittore conosciuto,


barbiere il gazzettino di notizie,

di argomenti accesi nei dintorni.

Barba e capelli, forbici e pennello


con il sapone e crema da spalmare

sul volto del cliente lì seduto.

Un'arte poi modellare i baffi,


con baffetti, del re ricco il baffone.

Per i piccini sedia e un bel cuscino

a rendere più alto quel bambino,


che scalpitava e si stringeva in pianto

quamdo la forbicina pizzicava,

taglio all'umberto al tempo risparmiare


semi rasati e scrima sulla testa

per più a sinistra ed il resto a destra.

Altro mestiere era l'infermiere


salassi e sanguisughe gli strumenti

per rendere pressione nei valori. 

Memoria di  barbiere al Galleria


il cinema del borgo col programma,

due film al dì, gassosa con panino,

e nel retrobottega del barbiere


ogni tanto la cena con gli amici,

braciole di cavallo col buon sugo

pasta e fagioli, un piatto a don Nicola


ed una damigiana sotto i piedi

vino nascosto a vista d' avventori,

politica, partita del pallone


erano gli argomenti degli astanti.

Tana di gossip a dirla con franchezza,

di cronache paesane e belle dame.


Giornata di chiusura in quel di  lune,

lavoro alla Domenica e in altri giorni.


Lorenzo 6.4.22

martedì 5 aprile 2022

Il Potatore

 Il Potatore


Cura la campagna il potatore,

era importante per il suo operato

infatti risolveva un doppio aspetto,


della campagna ch'affidata  a lui

di buon raccolto il quale e la misura

per l'anno in divenire in buoni frutti.


Strumenti del lavoro al potatore,

la scala per salire in alte chiome,

forbice e scure e serra per tagliare,


i rami in abbondanza d'uliveti

o di frutteti e di mandorleti.

Il tempo adatto a fare tal lavoro


il mese di gennaio quello buono

al più dopo raccolta del prodotto,

a volte si spingeva a primavera.


Al tempo della Pasqua prime gemme,

si notano virgulti delle olive,

i mandorleti un manto ai bianchi fiori.


Esistono al mio borgo del mestiere,

i contadini adatti a tale cura

e vengono contesi dai padroni.


Son pochi a dire il vero e ben pagati

e il tempo dell'attesa a volte è lungo,

per le campagne gira con la scala


s'inerpica sui rami per potare

pulire, ripulire e via dicendo

origine del nome di questione


ringiovanire eppure di snellire

le piante per l'annata in divenire,

rami tagliati posti in sottoscala


ed coi rametti piccoli con frasche

un nodo di fascine da bruciare,

quando un tempo s'usava fuoco a legna,


e forse torneremo ai vecchi tempi,

visto che l'energia è a mille stelle.

Il potatore esperto degli innesti,


piantar cioè germogli d'altra specie,

con taglio del coltello a tale ramo,

creando una fessura per germoglio


riposto in uno spacco ben legato

con spago o fili d'erba intorno al taglio

e tempo al tempo, cambiano i bei frutti.


Per arte dignitosa agricoltore,

è l'esserci d'esperto potatore.


Lorenzo 5. 4. 22

lunedì 4 aprile 2022

Il Carrettiere

 Il Carrettiere


Un bel mestiere quel del carrettiere

chiosava a squarciagola il condottiero

del carro coi cavalli bene in forze,


gli zoccoli bendati dalle gomme

a protezione così dei loro ferri

e copertoni d'auto sulle ruote,


per carichi onerosi per il peso,

trasporto merci al tempo d'ogni tipo,

erano i tir d'allora assai di moda,


il carro in legno duro per trasporto,

parti portanti solidi e ben forti.

Dormiva il galessiere sul suo carro


e si racconta ch'anche gli stalloni 

dormivano sui piedi nella sosta,

in ogni caso stavano in allerta,


con carichi pesanti di mattoni,

e tufi delle cave di Lucania,

per i cantieri edili delle imprese.


Il carrettiere mai li trascurava

e dei cavalli carezzava il manto,

le gambe ed i garretti sempre lindi.


Paglia ed avena il cibo preferito

perchè la forza non venisse meno,

con scrocchio della frusta e via su strada.


Compenso a patto prima di partire

col carro il padroncino s'avviava

di buon mattino chè il buio diradava,


mangiava sul suo carro pane e cacio

e nel viaggio che durava a lungo,

dormiva alla locanda di quel borgo,


col sole e con il vento e la tormenta,

fermava il suo cammino all'osteria

per rinfrancarsi al calice di vino


e ristorar la gola da fatica.

Cantava sul suo carro alla morosa,

sfibrante quel lavoro alle stagioni.


Poco restava con la sua famiglia

e faticava tanto con la briglia.


Lorenzo 4.4.22

domenica 3 aprile 2022

Lo Sportaro

 Lo Sportaro


Panieri e cesti eran la sua arte,

li costruiva sulla via dei Sassi

e li vendeva nella sua bottega,


nell'intervallo della pastorizia,

tempo impiegato ed utilizzato

per questi cesti fatti su richiesta


secondo i desideri di ciascuno,

per pomi e per le cime di campagna,

nel colmo delle olive di stagione,


secondo terra e di coltivazione.

Si costruiva cesta coi rametti

d'ulivi o di resticce di Cappelli,


gli steli nudi in veste che copriva

le aste del residuo di frumento, 

messe in ammollo a renderle ricurve,


e modellar gli steli per spirale

legati  per l'ellisse della base,

con il canestro al fine del destino.


Per frutta e per verdura degli ortaggi

oppure per le olive dell'autunno,

o di spianate per i fichi secchi


o pomodori a mettere sott'olio,

vasi di vetro per il concentrato

od anche peperoni ben conditi.


Eppure d'eleganza la sua veste,

per fare dei regali nelle Feste.


Lorenzo 3.4.22

sabato 2 aprile 2022

Il Seggiaro

Il Seggiaro


Impagliatore riparava sedie,

quelle careghe rotte fino al fondo

e lavorava tutti i pezzi a mano,


tessendo fili in paglia sul sedile,

disfatto  e poi rifatto con maestria,

contorce, annoda e tira fili d'erba


così ricava corda che s'allunga,

man mano che procede il suo lavoro

fino a,necessita, mettendo fili


ed avvolgendo tutta la seduta

fino a coprirla tutta interamente

creando geometria di rombi 


o di tre lati alterne sfumature.

Al centro punto unione di figura,

che va configurarsi col disegno.


Tutto è cambiato ancora usa e getta

la sedie rotta vien differenziata,

beato chi ha creato quel bel dono


mi fa sedere esausto sulla sedia.,

quando per il cammino m'affatico

oppure siedo accanto per il desco.


E se si getta tutto è trasformato,

un'arte che conosce appassionato.


Lorenzo 2.4.22

venerdì 1 aprile 2022

Il Merciaio

Asino con Carro Olio su Tavola, D. Fanciullacci 1946


Lacci per scarpe, la pomata nera,

pettini pettinini e pettinesse,

chiosava  Angiiuicchio in vie del borgo,


quartiere quasi al limite di croci,

passava col trainetto con le merci,

i fili di cotone e le fettuccie,


i dentifrici e quant'altro dentro.

Spingeva con le mani il suo carretto,

finquando non comparve un asinello,


umile servitore e suo compagno.

Aveva sul suo carro mille merci,

le stringhe delle scarpe nere e bianche,


strofinacci, sapone e detersivi,

metro per sarto ch'appendeva al collo,

come cravatta mobile al bisogno.


Un Angelo del borgo il buon mastro,

finquando non scomparve umile Nostro.


Lorenzo 1. 4. 22