Ai tempi della Pasqua ricci pieni,
veniva il barcarolo da marina
distante poche miglia dal mio borgo,
apparteneva prima al municipio,
quindi, d'autorità fu poi spostato
d'altra giurisdizione in territorio,
durante quel regime d'anni addietro.
Veniva in bicicletta e il sacco pieno,
di quei rossi frutti del fondale,
dunque, chiosava ad attirar la gente
che i ricci eran pieni come uova
e con l'idioma della terra sua
spendeva il fiato quasi a squarciagola,
"come all'ove iè u rizze" più volte detto,
finchè il canestro si svuotava a un botto.
Con sè portava anche l'alga rossa
con cui pittar le uova della Pasqua,
per preparare il piatto d'antipasto,
uova sode, arance e soppressata
ricotta del casaro un pò salata,
ed anche fiordilatte e bocconcini,
con fette di taralli massa a pane
e qualche ovetto con la cioccolata
quest'ultima per gola dei bambini.
Il cosìddetto piatto Benedetto,
che il padre benedice col rametto.
Lorenzo 14.4.22
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