lunedì 31 ottobre 2022

Mietitura

Mietitura


 Ce vu fadegà, mèreche jè dòue, mèreche jè dà.


Se vuoi lavorare, America è qui e America è là. 



Saggio consiglio per i giovani 'pigri' 

che, talvolta, addebitano alle scarse opportunità 

locali la responsabilità del loro non far nulla.



La dedico all'amico di Lucania

che ha messo le radici nel mio borgo,

Caro Fratello, Amico d'Istruzione.


L'America lontana solo un sogno,

è qui l'America a chi vuol travaglio,

infatti, i contadini della Puglia,


partivano per campi di Lucania

a mietere nei tempi d'una volta,

s'andava "fuori terra" a lavorare.


Duro lavoro svolto manualmente

a giugno e luglio tempo di raccolta,

"a Sand Vt vard o skket vj mett"


"a San Vito verde o secco bisogna 

mietere" il frumento per fare il pane

e piccoli padroni possidenti


vanno in cerca d'esperti mietitori.

Dormivano all'aperto nella piazza

venuti dal mio borgo per lavoro,


lasciando le famiglie e discendenze

per ricercare america vicina,

mentre il padrone, un calcio allo scarpone,


interrompeva il sonno al dio orfeo.

Avevano con sè quello strumento

la falce che serviva a mietitura,


un taglio delle spighe di frumento

per lo stoccaggio i giorni stabiliti

per renderlo ben secco lì all'aperto.


Due settimane almeno per riposo

di spighe pronte per la trebbiatura,

metodi atti alla legatura,


un fascio contenuto nella mano,

u scijàmt era legato per tre volte

e cinque fasci insieme in una gregna


iràgnj si chiamava la suddetta

e trentacinque gregne per dar forma

a gran cataste d’asjídd o covoni,


riuniti insieme in maniera alterna,

con spighe verso il centro e steli esterni

fino a creare specie di casetta


la meta, finalmente, cosiddetta.

Abilità stringeva i mietitori

nel sistemare i cumuli dei fasci 


in modo che la pioggia, sopraggiunta,

recasse danno alcuno al buon raccolto,

i cumuli a piramide, buon esempio,


di costruzioni egizie nel deserto

tanto che l'acqua bene scivolasse,

bagnando appena appena il biondo grano.


Al taglio delle messi tutti insieme,

donne e bambini con i mietitori,

a spigolare le cadute spighe. 


Si lavorava in fretta per disporre 

dei frutti del raccolto benedetto

e fronteggiare i debiti contratti


durante l'anno con gli artigiani,

eppur restituir sementi avute,

beneagurando sempre annate buone.


Infine i mietitori ben felici, 

a ritrovar gli affetti e le radici.


Lorenzo 31.10.22

domenica 30 ottobre 2022

Pellegrinaggio

Fonte Primo Piano 
 


Chembagnòje de Sànde Mechèile


Compagnia a piedi di S. Michele


Re vòje tanne nan’èrene traffecàbele, còme so

jòuce. Nan’èrene asfaltèute a come a mmòue.


Le strade allora non erano trafficate, come sono oggi.

Non erano asfaltate come adesso.


Testimonianza di un vecchio pellegrino

 

Tratto da Lessico dialettale di G. Saracino, EdiPuglia, pag.133




I pellegrini a piedi fino al monte

d'Arcangelo Michele sul Gargano,

persone in comitiva e devozione,


di contadini ed umili operai,

animo pieno d'un forte sentire

di sentimento e culto religioso.


Simile al cammino più famoso

ancor più lungo verso Compostela,

il Priore, il presidente che guidava


il gruppo di fedeli verso il monte

e s'arrivava in una settimana, 

traverso strade smesse o per tratturi,


il solito cammino d'ogni tempo 

Siponto, Incoronata, San Leonardo,

piedi del monte con salita dura.


Addosso la bisogna per campare,

la piccola bisaccia col buon pane,

una borraccia d'acqua ricoperta,


mentre la notte si dormiva  appena,

nelle taverne in borghi attraversati.

A piedi o in bicicletta per compagna,


il gruppo di persone sempre oranti

cantavano le nenie per il Santo,

giungendo infine alla sacra grotta


toccando bronzea porta con le mani

e giù sotterra fino alla caverna

per consegnare al Santo il sacro sasso,


testimonianza del duro cammino, 

preso nella montagna del gargano, 

segno di penitenza per ognuno.


La bianca effigie splende nella grotta

e accoglie i pellegrini fin lì giunti

per chiedere le grazie e protezione,


inginocchiati fino al sacro altare,

sostavano in preghiera melodiosa,

con canti e campanelli in alternanza.


Al seguito del gruppo di devoti

a piedi s'aggiungevano dei carri

coi muli, del lavoro di campagna,


come ai tempi d'america lontana,

detti pionieri delle carovane,

portavano provviste e tini d'olio


per lampade votive nel convoglio.

Tutto è cambiato adesso, cancellato,

si parte una domenica di maggio


dalla chiesetta posta sulla via

al Santo dedicata nel mio borgo

ed i fedeli in fila come un tempo,


fino alla chiesa grande ed ubicata

nel borgo antico nella stretta via,

dove s'adopra l'antico rituale


dei canti dedicati, inginocchiati,

finchè si giunge ai piedi dell'altare

ov'è il Santo Arcangelo Michele.


Mentre a sera cammino in processione,

per chiudere la festa in comunione.


Lorenzo 30.10.22

sabato 29 ottobre 2022

Casa d'infanzia

Casa d'infanzia


 Una casa spuntata dalla terra,

come le cicorielle della murgia,

atte a sfamare greggi ruminanti.


Crocifissa vedeva quest'aspetto,

anonimi portoni e campanelli,

fissati sulla soglia per suonare


al piano, domicilio di Ciccillo.

Ed ogni porta chiusa con mandate

di serrature doppie o triplicate.


Le case per la media borghesia,

di messi ed impiegati dello Stato

che provvido ha pensato al compromesso,


dopo la guerra l'altra combattuta,

nel quasi mezzo secolo trascorso.

Più piani ai domicilii chiacchieroni


dove le voci in uscio semiaperto,

Lucì, Lìne e Chencètte, le comari,

raccontano, passandosi gli affanni,


mentre i ragazzi giocano in cortile,

due tufi distanziati per la porta,

del campo improvvisato del pallone.


E fuori, appena in là dal porticato

rasente a quella strada trafficata,

un treno s'infilava per borea,


sbuffante un fumo nero di carbone.

Questo dal mare andava ad altro mare,

verso borghi in terra premurgiana.


Ragazzi che studiavano, obbligati,

adesso è tardi, siamo già attempati.


Lorenzo 29.10.22

venerdì 28 ottobre 2022

La Coscienza

Libero Arbitrio


Chesciènze, la smnèrne, mà

nàn assì mànche nù jàcene.


Coscienza, la seminarono, 

ma non uscì neanche un acino.



Coscienza a compagnia del sapere,

forma d'espressione in tutti i sensi,

dualità dell'essere in uno specchio

opposti bene e male, bello e brutto,


pensiero d'uomo percepisce entrambi,

osserva per comprendere la vita,

le sue esperienze, sempre impresse in mente

il bene e il male, dunque, nei contrari,


libero arbitrio esamina coscienza,

si sceglie a discrezione d'individuo

per suo interesse un acino di male


o grappolo in sostanza nel totale,

mentre s'addice il termine proposto,

coscienza sceglie acini di male.


Lorenzo 28.10.22


giovedì 27 ottobre 2022

Terra sitibonda

 Antica Stampa


Majestà, jàcque a re féufe.


Al re si raccomanda petizione

per grande siccità dei tempi andati,

simile in tutti i tempi, come adesso.


Maestà, acqua alle fave, per favore

rivolto al vicerè, nel cinquecento,

il grido di dolore d'un agreste


per la mancanza d'acqua alla campagna.

Così il monarca accolse quest'appello,

facendo costruire quattro vasche


nei pressi delle porte del paese

per la raccolta d'acqua, a beneficio

del popolo assetato e dei poderi


che giove pluvio dava in provvidenza,

durante i temporali ricorrenti,

facendo confluir linfa vitale 


nelle pescare dette per tal uso,

agli angoli dei posti predisposti

presso le mura cinturate al borgo.


Sollievo per il popolo abitante

e per campagna lì poco distante.


Lorenzo 27.10.22

lunedì 24 ottobre 2022

Genitori e Figli

Solitudine 


Attàne e màmme càmbene cìinde fìgghie,

cìinde fìgghie nàn càmbene nù attàne.


E' un detto ricorrente al giorno d'oggi,

filosofia d'anziani al mio paese

figli per genitori pezzi al cuore,


i figli non han tempo d'accudirli

nel tempo di vecchiaia che sovviene.

Un padre ed una madre crescon cento


e cento di progenie non li tange,

non hanno mai il tempo d'assistenza,

ossimori d'affetti dolci e amari,


d'amor genitoriale grande affetto,

filiale ingratitudine di prole.

Visto con gli occhi in secoli trascorsi


anche la discendenza, poveretti, 

vita di stenti anch'essi portatori,

mentre quest'oggi ognor tutto è mutato


e i figli invece in grande indifferenza,

ad accudir anziani genitori,

rimasti soli a vivere appartati.


Uno per cento amore ad ogni costo,

cento ad uno ricovero proposto.


Lorenzo 24.10.22


sabato 22 ottobre 2022

La Buona Sorte

La Ruota della Fortuna 

Fonte Wikipedia 


Na vólte pàsse sòrte da nànze a ccàste

la fortuna passa una sola volta

da casa, non lasciartela scappare,


non perdere occasione che presenta

il volto buono dentro casa tua,

sorte benigna ti fa compagnia,


è sostenuta d'ottima autostima,

fondamentale avere occhi aperti,

mille vantaggi ad angoli di vita,


bene allenàti, fidarsi in se stessi,

per non trovarsi mai impreparati,

allora, in bocca al lupo ed  affrontare


le sfide che la vita ti presenta.

Credi in te stesso vedrai ch'andrà bene

lezioni per cammino della vita,


forza più grande, credi in ciò che fai

uno sguardo alla luna ed alle stelle,

ma avere sempre i piedi fissi in terra.


Nessuno ti regala nulla al niente,

spendi i tuoi passi e credi nel presente.


Lorenzo 22.10.22


venerdì 21 ottobre 2022

Funaio

Funaio

 

ù mèste all'andrèite


Scì nnànze còme a u fenéure


Partendo dal passato conosciuto

corsi e ricorsi storia del funaio,

i passi indietro per andare avanti.

S'impara ad imparare d'esperienza,


tornare non si può nel tempo andato

inutile speranza nel presente

i sogni del futuro sempre innanzi

racchiusi in una busta sigillata


che s'aprirà così nel tempo giusto,

quel giorno torna sempre nel presente,

i passi sono sempre proiettati,

indietro non si torna pia illusione


e di persona i piedi qui ancorati,

modo di dire vanno solo avanti

con i pensieri sempre più protesi.

Ironica espressione di fatica,


andare avanti con il regredire,

quel tal maestro fa dei passi indietro

trecciando i giunchi avvolti nel cammino.

Ai cappuccini c'era 'stò mestìere,


la strada era il cantiere di lavoro,

per la lunghezza del capolavoro.


Lorenzo 21.10.22

giovedì 20 ottobre 2022

Gianna

Culla Vuota
 

Infante che si veste già da sposa,

per madre un desiderio nei suoi sogni,

perchè "Ciànne nan ère ancòure nàte


e la màmme la scève maretànne."

Nostra Gianna non era ancora nata

e la mamma voleva maritarla.


E' un detto che s'accorda a chi già spera,

d'essere avanti in anni di decenni,

ignora che la bimba deve fare


i passi a conoscenze evolutive.

La scuola, le scommesse della vita,

di quella sottomessa ai genitori


che porgono sicuri il loro affetto,

benedizione data qui ed ora,

d'educazione d'esistenza in vita.


Il sogno della mamma è prematuro,

di maritarla al principe di turno, 

ancora nei pensieri dei vicini,


sposi novelli, abitanti a porta,

stessa la via di quel borgo antico,

quando Gianna nemmeno ha visto luce.


L'invito, qui si spera d'ogni cosa,

in epoca opportuna darla in sposa.


Lorenzo 20.10.22

martedì 18 ottobre 2022

Modi di camminare

In cammino 
 

Interpretare stile d'andatura, 

canòsceche màmme da camenatìure,

secondo il detto scritto nel mio borgo,


due modi per conoscere età sua,

di giovane fanciulla o d'una anziana,

veloce andante, con vigore e aperta,


oppure con problemi, lentamente.

Un linguaggio del corpo è il camminare,

cui le persone prestano attenzione.


Si valuta in cassetta degli attrezzi,

carattere d'aspetto ed espressione,

le regole a seguire d'impressione.


La posizione eretta, viso in alto,

la schiena ben diritta e verticale,

usando tutti i muscoli a misura,


mai rilassare spalla, per dar forza

ritmo costante  e spazio regolare,

per giusta angolazione ad ogni passo.


Conosco mamme dai particolari,

le muse di famiglie ai focolari.


Lorenzo 18.10.22

lunedì 17 ottobre 2022

Fra Mamma e Figlia ...

 

Camicia di Seta


"Màmme e la fìgghie ìnda a na cammòise

sròuche e nòure nan vònne inda au renzoùle".

Continua carrellata di proverbi


pensati dai filosofi del borgo,

è questo un altro detto al mio paese

per quanto si contempla tra famiglie,


fatti accaduti ad onor del vero,

mamma e figlia in comunion di carne

son fatte l'un per l'alra sempre unite,


dal primo istante di venuta al mondo,

connesse dal cordone a nutrimento

di vita nascitura a compimento.


Il nesso tra la suocera e la nuora

è solo un surrogato d'emozioni,

unione tra due essenze solo aggiunte,


per formazione in nuova comunione.

Forma altresì il detto prima espresso,

una camicia sta tra madre e figlia,


un lenzuolo tra suocera e la nuora,

di seta pura oppur ruvida juta,

per sentimenti opposti nei rapporti.


Tra madre e figlia c'è la confidenza,

suocera e nuora a volte irriverenza.


Lorenzo 17.10.22


sabato 15 ottobre 2022

Funghi cardoncelli

Funghi cardoncelli 
 


La Mùrge jè vèrde e grànne: nu fònge… tànde!

per dire un tanto, jè na mènza cànne

alto, cioè, un poco più di spanna


o giù di lì i funghi piccolini.

E' un detto che s'addice a nostra terra,

grande è la murgia, immensa in territorio,


ed in quel luogo nascono nascosti

i funghi cardoncelli prelibati,

crescono accanto ai cardi con le spine,


nutriti in terra incolta dopo pioggia,

d'anfratti conosciuti dai braccianti.

Fra il mito e la leggenda loro storia,


figli d'umidità e della nebbia,

in luogo tra la Puglia e la Lucania

ed osannati dal latino Orazio,


è cibo per gli dei e per pastori

figli dei tuoni precedenti a pioggia.

Autunno e primavera le stagioni,


i fungaioli esperti coglitori,

col fiuto per sentieri e avvallamenti

segnati con indizi misteriosi,


a lor ben noti e impressi nella mente.

Ben conosciamo sagre dei paesi

d'area murgiana al tempo di castagne,


per celebrare il cibo degli dei,

con piatti di stagione di stellati,

gii chef con l'esperienza pluriennale.


Cotti nel coccio con l'agnello al forno

oppure con la pecora e patate,

nella rizzola ed erbe con gli aromi.


Crudi a carpaccio, fritti o trifolati,

perfetti con risotti o gratinati.


Lorenzo 15.10.22

venerdì 14 ottobre 2022

Filosofia d'antico Contadino

Filosofia d'antico Contadino


E' tempo di raccolta nel mio borgo,

nell'agra terra d'area premurgiana

che dal mare sale verso altura,


alle matine in campi ricchi d'uva.

Un manto d'uliveti verdeggianti,

a dire il vero poveri quest'anno


e in tutti quelli che ad anni alterni,

scarseggiano di drupe d'oliarole,

i nostri avi contadini arguti,


con scarpe grosse e cervello fine

pensavano buon detti tramandati. 

Uno di questi, conservato ad arte,


racconta testualmente questo dire,

fràsche e petrùdde, alóje pìcche e nùdde,

Son tutte foglie, olive poche o niente,


solo pietruzze in terra impoverita,

d'umori nutrienti alle radici.

Naturalmente il detto era pensato


per proprio tornaconto e rendiconto,

per quell'annate povere di resa,

intendo quel per cento per quintale,


dell'olio extra vergine d'oliva.

Colte le olive al fine del trappeto,

il detto s'usa quando il buon agreste


vuol deprezzare ad altri il suo raccolto

per non creare invidia ai suoi rivali.

Non s'accontenta mai l'agricoltore,


vien chiesto l'andamento, su domanda,

d'annata in corso di raccolta in atto, 

nel cuore suo spera altresì l'opposto


quando al trappeto si conferma resa. 

Racconta il detto al suo vicin di casa,

mentre al frantoio spera tanto olio.


Consolidata azione contadina,

rendere sempre resa piccolina.


Lorenzo 14.10.22

martedì 11 ottobre 2022

Sciala al Castello

Sciala al Castello

foto di P. Fallacara


 La sciala al mare chalet di marina,

due passi dal castello presso il porto,

un posto di ristoro e godimento


appresso una giornata di fatica.

Un tempo andato in quel luogo ameno 

c'era una volta sciala di Ciccillo,


un tale che col nome di Francesco

si costruì quel trullo sulla spiaggia

con pietre di campagna e di confine,


con pensilina fatta di fascine 

per dare l'ombra a parte dell'ambiente.

Il vecchio pescatore vigilava


nell'adiacente sito di molluschi

le cozze cosiddette a guscio nero,

messe a spurgare in vasche recintate


da un muro a secco posto tutt'intorno.

Accanto al trullo un pozzo di sorgente

denominata Fonte del Signore,


ove poneva a rinfrescar bottiglie

di frizzantina acqua di gassosa,

chiuse e turate in vetro con le biglie.


La sua consorte, compagna di vita

serviva gli avventori della sciala

mentre al contempo riparava reti


dei pescatori di quel borgo a mare.

Nei primi anni in secolo trascorso,

più o meno già cent'anni son passati,


nostro uomo passò a miglior vita

e il trullo in pietre in rovina cadde,

crollando tutto a un tratto abbandonato,


preda del tempo e di stagioni appresso,

fu interrato così anche il pozzo

dell'acqua benedetta e zimpillante.


Perdendosì peraltro nella mente,

la memoria del sito d'acque sante.


Lorenzo 11.10.22

domenica 2 ottobre 2022

Aphis fabae

                                                           Aphis fabae   

foto di Michael Beker

Fonte Wikipedia


Leggo almanacco e citazione scritta

del giorno avanti legume d'estate,

fa come l'aphis fabae o fafarulo


sta zitto e queto intanto scava un foro,

interno alla favetta che s'infetta.

E' questo il detto infido e sottile


del nero insetto infestante fava.

U fafarìule, ca carvòtte cìtte.

Fare come l'insetto favaiolo 


che in silenzio buca fava secca, 

è detto di persona che nascosta, 

fa i suoi interessi anche a danno d'altri.


Salgono a galla in acqua zimpillante

quando le fave mettonsi in ammollo 

al far di sera e cuocerle domani,


brutte a vedersi in ciotola di cotto,

fuggono da caverne lì scavate,

non vogliono annegare intrappolate.


Allora non si mettono sul fuoco

cambiar minestra a mezzodì nel loco.


Lorenzo 2.10.22