domenica 27 marzo 2011

Nel perduto immenso
















Abbi pietà di me che sto lontana*
dall'essenza delle mie radici
che non sento appartenermi
ora che i miei giorni sempre più corti
spengono l'infinito dei miei avanzi
e l'alba dai miei occhi
Cedo il passo fragile
al vuoto assoluto e più nulla sento
per quegli anni e mesi e giorni
in cui ero e non avevo
e ancora adesso sono
Spazi di me cerco
per quel volto e quella rosa
che non ho colto
o forse fuggiti via
senza ragione
L'amore ormai non mi ruberà niente
finché non torno
 



* il verso in corsivo é di Alda Merini




venerdì 25 marzo 2011

Senza più aria


Spazio spazio io voglio, tanto spazio*
Ché mi soffoca la vita
Priva ormai di sogni
Denudata di certezze
Strappate via con forza
Dal mio tempo sempre uguale
Ormai stanco
Come un vecchio curvo
Senza il suo bastone
Intendo ritrovarmi nel mio vuoto
Senza più aria

Spazio spazio io voglio, tanto spazio*
Ché si slaccino le catene
Dal muro di cemento
Innalzato inesorabilmente
Intorno al mio respiro
Grido d’un tempo
Ormai inesistente
Ho bisogno di vento e senso
Di tornare a credere
Per non perire
Senza più aria

 



* il verso in corsivo é di Alda Merini

D'amore


 


Foto e versi dell'autrice - tutti i diritti riservati -

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
*
di solcare cieli infiniti d’amore
e volare su onde irrequiete di emozioni,
su scie di vento dal soffio costante,
in abbracci di verità imbattute,
denudate da feroci destini,
avvolti in eteree organze
ed ora guardami
oltre questa superficie
Stupisci l’anima assetata
I miei occhi non possono mentirti
annego tra terra e cielo
pensando alle tue labbra
nel pronunciar il nome mio

 


© Gelsomina Shayra Smaldone



*i versi in corsivo sono di Alda Merini

sabato 5 marzo 2011

Al calar della tua maschera


Ti fu avverso il destino
il giorno che m’incontrasti,
convinto che non scorgessi
il vero volto tuo oltre la maschera,
sicuro che il mio silenzio ti fosse forza
nel perseverar l’infame inganno.

Il ghigno della bocca non vidi
ma assaporai degli occhi la ferita
quando alla tua arrogante presunzione sussurrai


Puoi anche calar la maschera al mio cospetto
scorgo sempre la stessa faccia che ti fa pelle


 





 








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