sabato 29 novembre 2008

In sospensione tra l’essere e avere

Non chiedermi
Perché ho vissuto
Se non hai mai
Amato
Sofferto
Perdonato
Dimenticato
Sottile è il mio segreto
Io sono
Tu hai


domenica 23 novembre 2008

Sfasciati gli occhi e chiedi chi sono gli ultimi

I miei ultimi fanno
la fila davanti a Monumenti imperiali
corrotti e potenti
sotto la terra nascoste città
ricche in preziosi di voti
ed offerte per sconto di peccati
I miei ultimi elemosinano conforto
ma urla un uomo false parole
da pulpito d’oro
Non peccate fratelli
Vi benedico in nome di dio

mentre ingozza agnelli in giorni di magra
in ipocriti digiuni
I miei ultimi chiedono
un tozzo di pane sottratto a brandelli
da smodate avidità
usurpatrici di sangue versato
di arcani e tristi destini
I miei ultimi hanno
il corpo tumefatto e il costato spezzato
da mostri violenti dall’infero risaliti
trafiggono l’anima di rattoppati silenzi
in resa crudele
davanti a leggi da pagliaccio vestite
che apron i cancelli a star assassine
e fugge da occhi di madre
lacrima amara su giornali affamati
I miei ultimi sono
bimbi violati
  di organi venduti al mercato
in bella vetrina dal turismo sessuale
come carne scaduta
in silenzi di case su davanzali inchiodati
pirata bottino di umane fiere
in inchino agli indifferenti
I miei ultimi sono malati
privi di voce di luce di suoni
di aria di tempo
arti atrofizzati in carrozzelle di piombo
trascinano orgoglio insegnando la vita
ad ombre distratte
I miei ultimi dormono
in avvolti cartoni di gelo e di muffa
picchiati e incendiati
coperti di sputi
tendono sguardi appannati
in deserti di nebbia
I miei ultimi camminano
stanchi su ossa porose
rugosa saggezza gli imbianca i capelli
son vecchi ingombranti
per disamorate progenie
sospirano tristi alla vagabonda luna
fingono il legno usurato e lontano
della natale dimora
I mie ultimi ululano
alla luna nel freddo abbandono
di assenti coscienze
quanto son belli piccini e carini
col fiocco alla gola nei giorni festa
divengono pesi una volta cresciuti
vietato l’ingresso in valige d’estate
o in morbida neve d'inverno
meglio la strada o la spazzatura
per gli Amanti dell’uomo
divieto d’accesso
I miei ultimi barriscono
al cielo libertà perduta
a morir per monili d’avorio
ruggiscono al vento l’atroce sparo
eco rimbomba in eleganti pellicce
viandanti distratti tesson parole di nulla
menzogne a castelli per chi disconosce
d’amore un piccolo gesto
meglio che tenga la bocca cucita
se dice peccato!
se tira la strada tutta in discesa
senza mai a donar sorriso voltarsi
carezza o caldo abbraccio
Sudicio è il mondo
diritti bruciati in fiamme di rogo
come tempo d’eretici di streghe e stregoni
intanto la folla si becca ed uccide
emana incuranti sentenze
d’umiltà spoglie
fasciandosi gli occhi

mercoledì 19 novembre 2008

Sbriciola la mia carne l’ora crudele

Sbriciola la mia carne l’ora crudele
scandisce attimi d’immenso
trafitti dal gelo dei miei silenzi
in tagli profondi su piccoli palmi
annaspo la vita in ceneri al vento
s’allunga la notte su braccia dolenti
mi trova il mattino nuda di pianto
trafitta nell’angolo fra corde di spine
tuona improvviso il vigore dal cuore
solleva la riva dell’amaro dolore
strucco tremante l’antico solco
che il viso stanco colora
in un raggio di sole
io vivrò ancora

martedì 18 novembre 2008














..il problema è che non ci si può sentire esclusi. Non basta presumere che la propria condotta di vita potrà mettere al riparo da ogni pericolo. Non vale più dirsi: "si ammazzano tra loro". Durante un conflitto di camorra tutto quello che è stato costantemente costruito viene messo in pericolo, una recinzione di sabbia abbattuta da un'onda di risacca. Le persone cercano di passare silenziose, di ridurre al rrtinimo la loro presenza nel mondo. Poco trucco, colori anonimi, ma non solo. Chi ha l'asma e non riesce a correre si chiude in casa a chiave, ma trovando una scusa, inventandosi una motivazione, perché svelare di stare chiuso in casa potrebbe risultare una dichiarazione di colpevolezza: di non si sa quale colpa, ma pur sempre una confessione di paura. Le donne non indossano più tacchi alti, inadatti a correre. A una guerra non dichiarata ufficialmente, non riconosciuta dai governi e non raccontata dai reporter, corrisponde una paura non dichiarata, una paura che si ficca sotto pelle. Una paura che non esplode nei manifesti per strada o sui quotidiani. Non ci sono invasioni o cieli coperti di aerei, è una guerra che ti senti dentro. Quasi come una fobia. Non sai se mostrare la paura o invece nasconderla. Non riesci a comprendere se stai esagerando o sottovalutando. Non ci sono sirene d'allarme, ma arrivano le informazioni più discordanti. Dicono che la guerra di camorra sia tra bande, che si ammazzano tra loro. Ma nessuno sa dove si trovano i confini tra ciò che è loro e ciò che non lo è. (tratto da Gomorra, di Roberto Saviano)



Roberto Bolle, Giuseppe Piccioni, Benedetta Mazzini, La Pina, Saturnino, Carlo Delle Piane, sono solo alcuni degli artisti che hanno partecipato al progetto:


Se si alza una mano poi si alzano tutte. E adesso sparateci tutti.


Se vuoi inviare la tua foto o fotografare chi, con Roberto Saviano, ha la volontà  di alzare una mano a sostegno della lotta per la legalità puoi farlo entro il 20 dicembre 2008 inviando un'email a speranzacasillo@gmail.com

Se le foto sono molte possono essere caricate su
http://www.senduit.com (spedire il link unico a speranzacasillo@gmail.com )


Se sei un fotografo o semplicemente hai una macchina fotografica, se puoi, coinvolgi chiunque voglia aderire.

Se sei un artista mandaci pure la tua foto oppure facci sapere dove possiamo venirti a fotografare.

Se sei a Roma :Martedì, 18 novembre ti aspettiamo all'Università  La Sapienza dove scatteremo le foto durante il concerto "
Siamo in onda".
Venerdì, 21 novembre puoi farti fotografare presso il Caffè¨ FANDANGO, piazza di pietra 32/33 dalle18:30
per info: 0645472913

Da martedì, 25 novembre e per ogni martedì, fino al 20 dicembre, sempre presso il caffè Fandango si organizzeranno altri shooting
per info: 0645472913


questo il link del progetto:
http://www.flickr.com/photos/speranzacasillo/3022188381/



 

Chi ha la possibilità di farlo, alzi la sua mano con Roberto Saviano.












domenica 16 novembre 2008

Per il  mio Angelo






Le braccia strette al petto

come croce delirante

sofferenza che destabilizza

una vita soffocante

 

una spada in mezzo al cuore

nelle spire dell’inferno

amare lacrime d’amore

il pane del tuo inverno.

 

Sottostai  a un destino

che ti vuole forte e fiera

mentre crolla impietosa

ogni sorta di barriera

 

sono muri costruiti

alti fino sopra al cielo

per proteggere chi ami

dal dolore con un velo.

 

Se la vita ancor ti chiede

della forza il caro prezzo

tu non cedere, Angelo mio,

perché ciò non ti è concesso

 

col coraggio e la costanza

scalfirai il fato avverso

mai perdendo la speranza

nei tuoi attimi d’immenso.






mercoledì 12 novembre 2008

Schiavo in libero arbitrio

Solo una volta
E’ solo un pretesto
menti a te stesso
in quel gioco d’azzardo
quando leghi le vene
ad un sogno di aria
paradiso di latta
diventa la vita
sciupata per strada
insieme all’amico
Breve è il tuo passo
verso l’abisso
un giorno ti svegli
dal sogno mendace
sai che sei schiavo
di polvere bianca
che semina morte
a chiunque s’affianca
E’ forte la voglia
di chiudere gli occhi
in strappi di sole
che accecano il cuore
Lontano ti appare
la vera euforia
un calcio al pallone
uno scherzo innocente
Rinneghi tua madre
rinneghi il tuo dio
maledici il creato
ed il libero arbitrio
non vedi la luce
che tende la mano
ai tuoi giorni funesti
Vuol darti la pace
vuol farti capire
che il mondo reale
è pieno d’amore
solleva il dolore
Ripensa a tua madre
ripensa al tuo dio
benedici il creato
che in dono t’ha dato
il libero arbitrio

domenica 9 novembre 2008




In sottofondo: Rickie Lee Jones - Have You Had Enough


 


La mano scrive, la mano suona
La mano fila, la man dipana
La mano tesse, la mano spiana
La man riempie, la mano vuota
La man s'arrampica, la mano scuote
La man solleva, la mano afferra
La mano allunga, la mano torce
La man carezza, la man saluta...


*Salùt - Lulù* [04 Novembre...]

sabato 8 novembre 2008

Libera interpretazione

Calzo catene di rovo
in croce le mani
dietro la schiena
stretto alla gola
nodo di fune
sopra i miei occhi
benda di cuoio
schiava mi credi
venduta al mercato
di porci sceicchi


io

aquila
di cieli infiniti
respiro
ali aperte di libertà


Non puoi imprigionarmi

viola
in autunno appassito
profumo
l’inverno di caldo


Non puoi distruggermi

buio
della tua crudeltà
affondo
la lama offensiva


Voglio presentarti il dolore

roccia
in dolomiti di marmo
offro
il fianco orgoglioso

Voglio mostrarti la forza

pantera
incantatrice di sguardi
ammalio
e t’uccido


ora sai quanto io posso odiare

martedì 4 novembre 2008

Rosso passione

Amami tempo
Come mai m’amasti
Sii premuroso e dolce
Avvolgimi tra le possenti braccia
Trascinami in ore languide di piacere
Inondami il cuore di baci infuocati e fiumi di passione
Desidero l’ardore di un’amante voluttuoso
Lo voglio adesso
Prima ch’io ti maledica per l’eternità
Chè di te non ho paura
Ti guardo negli occhi non temo sfidarti
Il mio passo sensuale ti catturerà
Il mio corpo indomito ti rapirà
Non avrai scampo
Mi inseguirai
Ovunque
Tu sarai mio
Ed allora sarò io a ridere di te

domenica 2 novembre 2008

Il dolore del tempo

( 2 novembre )
Vi cerco disperatamente
continuamente
lungo il dolore del tempo
tra i sogni della notte
che evaporano dalla delusione del mattino
Mendicante io di ore perdute
avvicino il cuore sgualcito
all’eco eterno del vostro amore
all’universo vagabondo
ladro di anime
cercando la luce di due stelle
Il tempo corre via spietato
io lo inseguo eppur rimango qui
a custodire nelle vene
i crocifissi inflitti sul vostro petto

Accarezzo dinamici
ricordi ed emozioni
che il tempo crudele
non potrà strapparmi
Vorrei entrare a piedi nudi
nell’immenso silenzio
per carpirvi un sorriso
una volta ancora
una sola
Un pensiero vola
tra ciglia di nuvole
su passi del mondo
orme indelebili
prigione di un rimpianto
che mi consuma

( ai miei genitori )

sabato 1 novembre 2008

Il calore del tempo





Prendimi con te
anima mia
adesso

Ti stringerò forte
fra le mie braccia
perché non si disperda
il calore del mio amore

Vivrai così in eterno
quand’io tornerò
nella solitudine delle stelle