domenica 31 ottobre 2021

Distesa d'ulivi

Serbano i sassi storie d'antenati

e parlano le pietre dell'ulivo,

mission di contadini lì passati

nel loro tempo andato, sempre attivo.


Sembrano intrecci  i fusti ed abbracciati

nel dispiegarsi al ciel di nubi privo,

sono sostegno di rami argentati,

è carico di drupe quell'ulivo,


mentre s'innalzano come preghiera,

fibre congiunte quale invocazione,

va la distesa da murgia a scogliera.


S'allargano quei legni a protezione,

il rito d'oggi come quello ch'era,

trasporta il carro un mondo di passione.



Lorenzo 30.10.21

venerdì 29 ottobre 2021

Memoria

« Io non fui originata


ma balzai prepotente


dalle trame del buio


per allacciarmi ad ogni confusione. 



Alda Merini, Testamento »



Gli occhi fissi avanti a quella porta

il pane per famiglie già nel forno,

trecciato nella notte e poi ripreso


in lievito di madre, porta a porta.

Era un mattino ed eri sulla soglia

scrutavi una divisa un po' sgualcita,


un punto in fondo che s'avvicinava

compagno di quel tramite comune,

il cuore che sbatteva forte dentro


presagio d'un ritorno assai sognato

nelle notti vissute nell'attesa.

Chi mai poteva essere quel fante,


un volto stanco e vecchio dei suoi anni,

l'origine del sogno in disinganno,

erano gli anni trenta e per l'impero


famiglia disgregata per lavoro 

in terra d'oltremare,  il nostro mare.

Così migrante in terra sconosciuta


si guadagnava il pane con fatica

ed una casa conquistata poi,

quindi, sconnessa a causa della guerra.


Sappiamo, ordunque, molti militari

furono deportati in altri mari,

baracche numerate e malnutriti


per lunghi anni fino al gran ritorno

in terra conosciuta e dagli affetti,

figlia e consorte sempre nell'attesa.


E quindi,  infine, storia  a lieto fine,

l'ordito dell' arcano fu schiarito,

la vita prese a scorrere serena


e prepotente s'allargò famiglia

con trittico d'amore e tenerezza,

anni quaranta, il desco in allegria.


Ma nel cammino, trame nell'agguato

il buio ahimè, ancora, prese fiato.


Lorenzo 29.10.21

mercoledì 27 ottobre 2021

Grotta Murgiana

 Grotta Murgiana 


Vedrai fiorire terre piene di magia

e io sarò la chioma d'albero più alta

per darti frescura e riparo.


Alda Merini, da Amore, vola con me



Sentiero della murgia disconnesso,

terra di sogni e luoghi di mistero

e m'incammino in mondo di magia,


all'improvviso un antro s'apre, tetro

alone d'un arcano e di paura

orma del tempo, grotta di calcare,


un po' con mano d'uomo per ausilio

pietre su pietre levigate a mano,

disposte nell'ingresso per difesa.


Un alberello dalle folti chiome

regno di pettirossi e pappagalli,

ove s'alberga il respiro del tempo,


la musa ispiratrice di poesia

regina delle note ed  armonia,

col flauto fra le mani e fiori in testa.


Si entra e scopro un mondo di magia,

un pagliericcio steso sulla terra

ed un uncino sulla volta ad arco


per porre su quel ferro una fiammella

e  dare un po' di luce nella notte,

una lucerna, lampada a petrolio.


Orme d'ovini in quel luogo oscuro

un fuoco spento e d'un pasto avanzo

di qualche giorno indietro quelle tracce,


si passa un po' a tentoni, ci s'illude,

un brivido mi corre nella schiena

e sulla volta il nero di quel fumo.


Abbandonando il luogo di magia

ritorno indietro, riprendendo via.



Lorenzo 27.10.2021

lunedì 25 ottobre 2021

Istanti

Se i nostri istanti migliori durassero


supererebbero il Cielo. 


Emily Dickinson



Quali i migliori istanti d'infinito,

son le carezze, quelle della Madre,

nutrice premurosa e sempre accorta

anche nel grembo caldo che protegge


il frutto sacro d'eterna passione,

quelle carezze tolgono il respiro

mentre un sorriso lumina i suoi occhi 

pensando al bimbo che vedrà la luce


che lei protegge e nutre con amore.

E quando vede, finalmente, il volto

ascolta il pianto, percepisce il senso.


Parlano gli occhi dai mille colori

e  la madre ascolta il suo silenzio,

vivendo quel silenzio come un dono. 



Lorenzo 25.10.2021


domenica 24 ottobre 2021

Ricordi d'un tempo [Anniversario _ 1971-2021]

E quando, infine,  mi ritrovo indietro,

torna alla mente l'ottobrina festa,

sbarcato sui binari di stazione


tutta ovattata di fumo candore,

aspro all'olfatto, mai prima provato,

il sole tralasciato un giorno indietro.


Doveva dispiegarsi in divenire

il mio futuro carico di sogni,

di vita ancora scevra d'esperienza


per quell'età vissuta nei rimpianti,

per madre già volata in altra Vita

da tempo ormai, già tre lustri andati.


La Scuola a due passi dai binari

rimasta adesso già così com'era,

una caserma, come si diceva


nell'universo mai pensato prima.

E del viale i platani guardiani,

custodi e mille sogni da venire


di mille volti e storie di pensiero,

andirivieni per binari tristi

con treni paralleli per laguna.


In fondo, ancora, Chiesa di preghiera,

d'invocazioni e grazie messaggera.



Lorenzo 24.10.2021

venerdì 22 ottobre 2021

Ferrandina

Ferrandina 

Frannínë, nel dialetto il nome suo,

cara all'amico venuto da quel luogo,

in Colle posto a media altezza il sito,


sui cinquecento e tutti conoscenti

e  per riconoscenza metto i segni,

bisogno di respiro ed osservanza.


Il clima qui s'adegua alle stagioni

caldo in estate, neve nell'inverno

e della Magna Grecia le radici


per ricordare la sepolta Troia;

un figlio d'Aragona, Federico

edificare fece Ferrandina,


per onorare il genitor Ferrante,

impose al luogo il verbo conosciuto

piegando l'avo al nome di quel borgo


e si racconta anche d'un brigante, 

di fanteria distrusse compagnia

d'esercito sabaudo ivi calato.


Ordunque, strade salgono a serpente

con larghe vie in piano di sottani,

finestra sul secondo che s'affaccia 


in corso parallelo con la porta, 

aperta per l'entrata e il marciapiede

e numero di casa d'altra storia.


Nulla a che fare con la sottostante,

saghe diverse, eguali  le speranze,

famiglie numerose d'accudire


e s'abitava assieme a pii custodi

nel focolare unito a far di sera,

muti nel verbo ma con gli occhi in voce


Kira e lulù i fidi della casa,

compagni al mulo pronto per i campi, 

paziente per fatiche e mille affanni


per produrre majatica l'oliva,

mielosa cultivar, il dolce frutto

di cui lucana mensa ne va fiera.


E per la prole i sogni conservati

in fazzoletti chiusi e ben lavati.


Lorenzo 22.10.21

giovedì 21 ottobre 2021

Colazione del mietitore [La cialledda]

Pane a tocchetti posti in terracotta

con acqua fresca per ammorbidire

congiunti a pomirossi d'insalata


un cetriolo un taglio in ambo parti

fintanto che si formi mezzaluna

cipolla rossa in campi la regina


piccoli pezzi uniti in matrimonio

in ciotola più grande ed accogliente

con sale pepe ed abbondanza d'olio


a volte vi s'aggiungono le olive

secondo i gusti o in provvida ragione

del mietitor merenda si dispone


basilico il profumo di cialledda

a condimento di pietanza fredda


Lorenzo 21.10.21

martedì 19 ottobre 2021

Un Angelo

E l'infinito abbraccia il soffio tuo

Angelo in terra colma di dolore

ora volata nell'azzurro cielo

ove aspiravi in ultimo respiro


quello del tempo nel celeste afflato

e ora divenuto in tuo possesso

dona il coraggio a noi in questa terra

ancora pellegrini in triste luogo


libera sei in mondo della luce

la luce eterna che hai meritato

i cari tuoi che amavi tanto


t'hanno attesa nella suprema corte

del Paradiso di cui sei padrona

in posto riservato dall'Eterno 


Lorenzo 19.10.21

sabato 16 ottobre 2021

Le pietre parlano

Parlano i sassi sui macchiati colli

raccontano le storie dei pastori

di pecore smarrite e transumanze


storia di un luogo un mondo riscoperto

arcano sulle alture e condiviso

e nostalgia mi prende per quel giorno


vissuto riprendendo le parole

in voce messaggera di pensieri

segno dei tempi andati in terra brulla


ritrovo grotte e solchi torrentizi

or arsi con il sole sui sepolcri

fiamma di luce per tribù defunta


e la neviera luccicava in archi 

d'arcobaleno aperto in mille varchi


Lorenzo 16.10.21

mercoledì 13 ottobre 2021

del Pane

Pane dei Sassi in forma originale

la mezza luna serba doppia faccia

croccante fuori ed abbronzato giusto


soffice dentro bianco e mollicato

simbolo antico in terra di Lucania

cibo centrale per il nutrimento


delle famiglie unite e numerose

lievito madre posto in terracotta

prestato da vicina o conservato


madre perchè  nutrice dell'impasto

che lievitava sotto le coperte

come nel caldo grembo di una madre


segno di croce per benedizione

e favorire la lievitazione 

con marchio infine e origine distinta


su tavola riposto e del dintorno

un forno a legna fino al suo ritorno 


Lorenzo 13.10.21

domenica 10 ottobre 2021

Salario

Campagna che circonda borgo antico

le prime case in vista a pochi passi

i pali acuminati sulle punte

 

per anni infisse teste di briganti

vecchio ricordo regno  fuorilegge

avvertimento per i residenti

 

si  guadagnava quanto per campare

il poco che il barone gli donava

a  fine di giornata del bracciante

 

madido di sudore sotto il sole

grama  la ricompensa pover'uomo

un tomolo di grano a fine mese

 

per fare di farina pasta e pane

una bottiglia d'olio per condire

e preparare un sobrio desinare

 

col sale di marina per sapore

al vespro il desco inteneriva il cuore

 

Lorenzo 10.10.21

sabato 9 ottobre 2021

lunedì 4 ottobre 2021

Symposium [2.10.2021]

Convegno di studiosi e di poeti

nel vespro si discute antologia

silloge d'autore a tema "Ed E' Sera"


è luce di Poesia dopo il buio

e si comincia dando vita ai verbi

solenni encomi in tavolo d'esperti


dei versi stesi con letture ad arte

e con commenti ultimi e fecondi

profondi e grati per l'autore amico 


si canta amore che non può morire

un passo dietro l'altro all'infinito

come orizzonte solo s'accarezza


fino a lambire la metà del cielo

il borgo avito fisso nella mente

fra strade strette vicoli e sottani


in comunione d'anime pensanti

ed aiutanti privi di parole

ricchi però di sguardi pien d'amore


profumi di natura pane ed olio

i frutti della terra danno vita

al desco di famiglia sacro luogo


e si racconta storia di briganti

raccolti intorno al fuoco del camino

per insegnare ai bimbi d'esser buoni


vive il silenzio quello che s'ascolta

è solo il Santo Padre nella Piazza

e supplica per tutti protezione


rispetto per la donna chiede il Nostro

all'uomo sempre figlio d'una donna 

e raccomanda a donna il vero e il bello


e ancora il borgo steso fra spirali

ed anche il luogo bianco di marina

posto fra trulli e mare vigne e ulivi


lo Spirito presente fra le mura 

un Angelo Custode ch'accarezza

la pensierosa attesa della sera


canta memoria d'un Fraterno Amico

e di Sorella Madre di fratelli

Vicaria prestigiosa e curatrice


volata a vita eterna oltre morte

intanto si festeggia a fine sera

e ai rimpianti seguono i sorrisi


il buon umore infine nel convivio

congedo sacrosanto per Egidio


Lorenzo 4.10.21

domenica 3 ottobre 2021

Dei sei anni

Quell'amore ancora cento passioni

nascoste nell'inconscio in mille anni

tanto mi sembra il tempo ch'è trascorso

da quando vidi luce della terra


passi felpati al suon di campanella

grembiule nero col fiocchetto azzurro

timori inconfessati sulle scale

cartella in mano con il giusto peso


un sussidiario un libro di lettura

un quadernetto a righe un po' ristrette

per condensare i segni d'alfabeto


ripetizioni in assi cartesiani

per ristampare in mente quelle tracce

poi fare i conticini sui quadrati


scuola d'un tempo mi si stringe il cuore

un tempio una caserma quell'amore


Lorenzo riproposta 22.10.11 


venerdì 1 ottobre 2021

Memoria [in terza rima]

Mille emozioni lacrime nascoste

cornice di preziose rimembranze

in un giardino in fiore lì riposte


e s'educava intanto alle creanze

ed in quei tempi un angelo custode

amico attento in future speranze


ricordo antico in flusso ch'ora s'ode

tessere e orditi affluenti della storia

mosaici qui segnati nella lode


in un vissuto d'eccelsa memoria

volge sequenza d'attenti pensieri

e nostalgia accende l'oratoria


per grande e mite sembra solo ieri

maestro d'umiltà e grande cuore

la voce che si eleva qui dov'eri 


racconto d'un poeta canta onore

per un cammino frutto dell'amore


Lorenzo 01.10.21