lunedì 22 maggio 2006

Un sopraggiunto impegno di lavoro mi condurrà a “veleggiare per altri lidi”, credo per una o due settimane. Intendo salutarvi, dato che non avrò la possibilità di raggiungervi, con una poesia che per me rappresenta l’immagine della vita: un fiore, solo un piccolo fiore se paragonato all’immensità dell’universo,che va colto ogni giorno della nostra esistenza per ricordare che il vivere e’ oggi. Assaporiamone il profumo,ammiriamone i colori, senza perderci un solo istante del suo magnifico splendore.Un abbraccio a tutti i miei link  e, come sempre, a chiunque passi dal mio blog.
A presto Shayra …che come sempre va “in tutta fretta”.


Cogli questo piccolo fiore...


Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.


Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda,
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano - e coglilo.


Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l'ora dell'offerta.


Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c'è tempo - e coglilo.


(Tagore)


 

sabato 13 maggio 2006

Lettera ad una madre mancata...


Cara,quand’è che una donna “sente” di essere madre?Forse da quando stringe al suo petto la sua piccola bambola e gioca con le pappine ed i vestitini profumati dai cento colori come quelli dell’arcobaleno riflesso nei suoi occhioni febbricitanti pronti ad affacciarsi al mondo.Cosa spinge una donna a desiderare la maternita’?E’ l’amore,il bisogno di dare vita alla vita e donarle un senso,un motivo,un valore,un concetto nei quali si racchiude il fulcro del nostro passaggio sull’amata Terra.E’ un dono divino la cui orma rimarra’ indelebile nel cuore e nella mente di ogni singolo individuo rappresentandone la Storia.”Mamma” e’ certamente un miracolo!Non esserlo,o non esserlo piu’ e  continuare ad amare,a donare, a desiderare di farlo con i bambini del mondo,con i figli degli altri,cercando una ragione per continuare comunque a dare un senso,un motivo, un valore,un concetto alla vita che ti ha reso una madre mancata…anche questo rappresenta un vero miracolo.Ed e’ a te che penso e non solo in questo giorno,a te che doni il tuo sorriso e non le tue lacrime, a te che cerchi ancora la strada piu’ breve per arrivare al cuore della gente, a te che hai imparato a vedere anche nei tuoi amici i tuoi figli, a te che proteggi gli indifesi, a te Donna e madre del mondo,  a te che quando un figlio prende a sassate il tuo cuore rispondi:

TI SEI FATTO MALE FIGLIO MIO?

 

Auguri a “tutte” le mamme da profondo del mio cuore.




 

 

venerdì 12 maggio 2006

CIVILE IO? ma mi faccia il piacere!



E' già la quinta volta che mi accade dall' inizio dell' inverno.
Stamani, come ogni mattina, prima di vestirmi per recarmi al lavoro, ho guardato il cielo per capire che tempo ci avesse preservato il buon Dio:- incerto!!! Me ne frego, quindi decido di abbandonare momentaneamente la mia tendenza verso il colore nero (sara' anche questo un segnale del mio ritorno ai colori della vita? Mah!!)
 e mi vesto tutta di beige.
Bella idea!!!
- Dopo un paio d' ore piove a dirotto.Me ne frego anche stavolta.Durante la pausa pranzo si decide coi colleghi di declinare l'idea del solito panino per una buona pizza.La pioggia intanto e' cessata ma restano le immense pozzanghere d' acqua.
- Pazienza! arrotolo le pieghe dei pantaloni, poiche' non esistono altre vie di fuga, e m' incammino sul marciapiede verso la nostra macchina.
- Noto in lontananza il sopraggiungere di un' auto.Mi fermo, faccio un cenno al conducente di rallentare mentre gli indico il lago d' acqua sudicia sul selciato.
- Mi sorride e...accelera!
Ed "anche" questo ... non ha resistito al sottile e crudele piacere di infangarmi,di trasgredire e violare le semplici (?) regole del vivere civile, ormai conclamata bestia in via di estinzione. Dio! quanto amo e condivido le teorie di Sigmund Freud,specialmente quella in cui  afferma e dichiara  che nel pregresso profondo di ogni individuo si celano mostri crudeli.
Civili non si nasce ma si diventa attraverso il protendersi dell'io verso gli altri, relazionandosi, condivide ndo, stimando gli altri al fine di raggiungere un benessere comune.
L' essere civili e' vivere con stile, con garbatezza e coerenza, gentilezza e rispetto, razionalita' e discernimento.Allacciandosi poi all'insegnamento di un vecchio Libro, sul quasi tutto il mondo giura la verita' ricorderemo : NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON DESIDERI VENGA FATTO A TE.
Analizziamo la parola latina civilitas, avremo la "bella" sopresa di scoprire che significava l'essere cittadino. Essa deriva infatti dall'aggettivo civilis, cioè membro della comunità di una città.
Ancora escalmo, Dio!! Ma quanto ci siamo persi attraverso quest'ultimi millenni??!! Tanto,troppo!!!
AH ecco!...ora si che comprendo la misteriosa ragione di tale e incommensurabile crudelta': violenze, stupri, pedofilia, omicidi, terrorismo, frodi...vado oltre? Non credo che occorra!
Come si dice? Prendi un seme, lascialo cadere e pian piano vedrai che nascera' una pianta.
Ma in questo caso la pianta nata e' velenosa e cancrenerà  le sue radici che, a questo punto, andrebbero estirpate per sempre, magari come un dente ma......
senza anestesia, concedetemelo!!!
 
 


 

 

mercoledì 10 maggio 2006

Non ho mai detto chiaramente cio’ provo per chi amo, l’ho solo dimostrato con piccoli e grandi gesti, non ho usato parole quindi ma solo i sentimenti che stringo al mio cuore e fra le mie mani.Forse dovrei esternarli come, invece, ho fatto quasi sempre con la mia rabbia.Se grido la mia rabbia e non il mio amore e’ solo per esternare delusione, dolore, amarezza, rimpianto.Queste non possono essere dimostrate ma solo gridate, forse per farmi sentire….Un grido quasi sussurrato(incredibile!) nel profondo della gola e dell’anima torturata dal cammino del mio destino.Quando rido mi sento piu’ viva ma se soffro mi chiudo nel deserto del mio silenzio nel quale non e’ permesso ad alcuno di entrare!E’ cosi’, grido perche’ non amo la menzogna.E’ cosi’, resto in silenzio perche’ non amo la finzione….allora cammino lungo il sentiero della vita cercando il calore e la ragione sparso fra i frammenti del mio essere attraversando quasi con passo felino il buio delle tenebre, mie antiche e care compagne di questo strano viaggio definito esistenza.Stringo i denti e poi ritorno a ridere, a sentirmi viva, andando incontro al futuro trafiggendo l’estraneita’ e l’indifferenza del mondo con la sottile lama della razionalita’ pur avendo la consapevolezza che ricadro’ quando la privazione vuole che vacilli…ma e’ importante ritornare ogni volta ed amare anche l’arcana ragione del mio vivere.
Ora torno dal mio silenzio…non potevo mentirvi…non potevo fingere.
Ora non vacillo,mi aggrappo all’arcana ragione del mio vivere…ed a voi…parte di me per sempre.


P.S.Verro' a far visita ad ognuno di voi al piu' presto: per ora vado a crollare nel mio lettone dopo tre giorni insonni, stavolta pero' e' colpa del mio lavoro.Ehmm noto un sorrisino ammiccante per cui corre l'obbligo di una precisazione: non lavoro "ruotando la mia borsetta"...eheheheh


 

venerdì 5 maggio 2006

Elogio all'amicizia....


Quando tutto va storto,le cose non funzionano e la tua vita e' insopportabile
coloro che credevi amici si danno alla latitanza o peggio ancora erigono
un muro sempre più insormontabile d'inascolto, d'incomprensione,
di giudizi, parlando unicamente nella propria lingua senza curarsi
di porre in discussione il loro comportamento da "vero amico".
E' cosi' in tutti gli angoli del mondo probabilmente perche' e' piu' "comodo".
Poco tempo fa qualcuno mi disse "sei una vera amica" ed io,
forse immodestamente,credo di aver meritato questa affermazione
probabilmente perche' ho sempre ritenuto di dare, senza pretese
ne' tornaconto, cio' di cui gli altri avevano bisogno e spesso
con molto sacrificio ma senza mai farlo notare,
fingendo perfino che non mi costava nulla.
Quindi non ho mai atteso riconoscenze ma nemmeno
parole vane e di circostanza.
Ammetto le assenze ma non accetto false scuse e dubbie giustificazioni.
Una frase dal libro di Giobbe rivolta ai tre amici falsi consolatori,
mentre ha bisogno di speranza e di calore enuncia cosi' :
"Quando avranno fine le parole vane?".
A questo punto zittisci, che e' meglio, anzi lo preferisco e lo pretendo, 
almeno cosi' non offendi la mia intelligenza! Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici.
Arthur Schopenhauer.Nei giorni del mio silenzio vi ho apprezzato cari amici bloggers almeno


voi passate di qui "sinceramente" e per questo vi sono grata.


P.S.piccola nota


Sto ritornando alla vita.