venerdì 31 dicembre 2021

Baratro

 

Baratro

Un baratro, un orrido infernale,

in fondo al suo cammino affonda pietra

per molti piedi e nel silenzio cade,


un tonfo cupo mentre nebbia sale,

fino all'orlo di quell' l'imbuto nero.

Qualche colomba bianca al limitare


s'affaccia sopra l'orrido scrutando

la landa brulla che si stende intorno

mentre si posa sul roveto verde.


I rami d'alberello come ombrello

s'ode il silenzio intorno alla strettoia,

un'aria tersa al fare del mattino.


In cerchio pietre a orrido selvaggio,

di baratri ne ho visti in mio viaggio.


Lorenzo 31. 12. 21

martedì 28 dicembre 2021

Parlano i sassi

 

I sassi parlano 


Mentre continuo il viaggio in quella terra

incontro sassi che hanno una voce,

soffiano il fiato, raccontano storie


e nel profumo d'alito m'inebrio.

Il più austero dice, transumanze

ho visto in questi sassi riposare


nelle stanze aperte della murgia.

Io sono qui dall'aurora del mondo,

il tempo ch'è passato m'ha dipinto


un lichen verde marcio millenario,

intreccio di sostanze miscelate

prese dall'aria fresca di boscaglia


che là s'accosta al limite del luogo.

Pittura colorata, nutrita dal silenzio

che s'ascolta nel fresco mattutino,


da acqua di rugiada che s'asciuga.

Perfetta la simbiosi di natura

non inquinata da rumori esterni


o dalle vostre voci di passaggio,

triste argomento per questo paesaggio.


Lorenzo 28.12.21

lunedì 27 dicembre 2021

Raggio di Luce

 

Selva 


Filtra leggero tra le verdi fronde

raggio di luce fascio luccicante,

tendendo la sua mano verso il buio


e al ramo chiede subito d'entrare

al centro della selva tenebrosa.

Brama soltanto resina selvaggia,


compagna sua in eco ventilata,

il soffio filtra gelido a quei rami.

Vestono a filigrana il suolo d'ombra,


mentre le foglie caduche d'autunno

ricoprono d'un letto umido suolo.

Nulla è al caso in simboli di vita,


i sassi stesi a terra chiedon luce,

elio garante eterno sulla terra

d'umida linfa e vita alle radici.


Nell'aria vanno gli alati voli

sparsi fringuelli, ramarri striscianti,

con il canto d'un rospo abbandonato.


Nel tuo continuo nascere alla vita,

concedi  bosco reggia che c'invita.


Lorenzo. 27.12.21

sabato 25 dicembre 2021

venerdì 24 dicembre 2021

Natale

L'Attesa 

Crai è Natale

Mistero della Gioia

una certezza


Lorenzo 24.12.21



N.B.


crai avv. [lat. cras], ant. – Domani. Sopravvive nell’uso di alcune regioni meridionali, 

[...] crai e poscrai, 

domani e dopodomani.


Fonte Enciclopedia Treccani


Nel mio borgo si dice creie, 

con la e finale strozzata in gola.


Lorenzo

giovedì 23 dicembre 2021

Muretto a secco

 


Muretto a secco


Muretto a secco  un limite a sentieri

di murgia sconfinata e di campagna,

un argine a confine d'uliveti


un dono di natura per la terra

per trasformare in olio dolci drupe,

odore di licheni e verde muschio


stampati sulle pietre come un marchio,

orme del tempo serbano le tracce,

faro sicuro nell'eterno andare


di contadini pronti per i campi,

divieto certo a fughe di puledri

barriera indubbia al transitar di greggi.


Pietre strappate alla madre terra

e levigate ad arte da maestri,

mazzuole e di scalpelli sopraffini


riposte quindi alla natia campagna 

in comunione senza nulla addosso

se non il muschio radicato al tempo,


collante di natura e di simbiosi.

Muretto amico appunto di memoria,

d'adolescenza posto di visione


dell'operoso andare dei braccianti,

mentre seduto a guadagnar saperi,

in ore mattutine di giornata.


Un compagno, un nesso sconfinato

del tempo che tramonta affaticato.


Lorenzo 23.12.21

martedì 21 dicembre 2021

L'Asino Bendato

 

L'Asino Bendato


"Quando girava la vecchia 

mola di pietra, trascinata in tondo 

da un asino bendato, la casa tremava,

e un rombo continuo saliva dal pavimento."


Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli,

pag. 185, Einaudi  Editore, Torino,  2014.



Un asino bendato gira intorno

a vasca delle olive nel frantoio

un girotondo fa attorno a mola


la fa girare per formar la pasta

di quelle olive messe nella vasca,

un trappeto che canta la sua storia,


antica come l'uomo d'altri tempi

la vecchia evoluzione del mulino

per fare l'olio adatto al desinare.


E quel somaro molto riflessivo

le bende sopra gli occhi per difesa

di moscerini e mosche tutt'intorno.


Conosce l'empatia per il suo uomo,

lo fa sentire accolto e predisposto

al buonumore ed anche al bel sorriso.


Calmo e paziente nel suo passo lento,

conosco l'asinello del presepe

con il suo fiato scalda il Bambinello.


Alito caldo a riscaldar la culla

d'ospiti sacri in quella grotta brulla.


Lorenzo 21.12.2021

lunedì 20 dicembre 2021

Due Ruote

                                                        

Due Ruote


Due ruote fanno arredo a masseria,

son grate al compratore delle braccia

d'averle lì riposte nel cortile,


il caporale guarda i contadini

intenti alla fatica di campagna

sotto il sole cocente di Lucania


o di Capitanata della Puglia. 

Mietono il grano nei giorni di calura

nei tenimenti del ricco barone


e per ricordo lì che le ha lasciate

nello sterrato della fattoria.

Quanti ricordi, quante strade fatte


dal giorno che ci fecero con l'arte,

par dicano le ruote, lì riposte.

In tre botteghe d'arte, ora ricordo


esclama la più altera delle due

maestro d'ascia, carrettiere e fabbro,

ricordo il maniscalco per i muli,


cavalli per trottare ed asinelli,

i più pazienti fermi nell'attesa

per chiodi conficcati sotto l'unghie


di zoccoli, per una protezione.

Fuoco, fucina e ferri da forgiare

mentre eran fermi roteavan la coda,


adesso invece è tutto trasformato,

oggi si fa la coda alla colonna,

stazione di benzina sulla via.


E ogni tanto si vestivan ruote

di traini e di calessi per trasporto.

Ricordo fin da quand'ero fanciullo,


un fascio di fascine ben disposte

messe a bruciare lì, fuori le mura

e il ferro dentro a dilatar sul fuoco

 

e prima che il freddo mi prendesse,

riprende ruota a raccontar la storia,

un colpo secco e dentro il cerchio ai raggi.


Dolore immenso pieno di calore,

bruciavo per la fitta mentre il fabbro

batteva il ferro ai raggi tutt'intorno.


Ma ero pronta ormai per trasportare

i sacchi delle olive da campagna 

al borgo ad un frantoio del massaro.


Ed ora sono qui a ricordare,

ai tempi andati il veto di tornare.


Lorenzo 20.12.2021

domenica 19 dicembre 2021

Gli Iridi

 

Iride

 

Un iride intravedo in lontananza

s'inarca a stento nel cielo murgiano.

S'è spenta la pioggia mentre i coralli

incatenano le rose canine.


Colori rosa rosae trasudanti

di perle luccicanti ed improvviso

l'altro iride appare suo compagno.

Intreccio fatale e un disegno arcano


e la natura svela il suo mistero,

non possono restare disuniti.

Arcobaleno dai mille colori


s'intreccia in nesso d'amorosi sensi

abbracciando i rami di quel pino

e le sue pigne che s'aprono al sole.


Lorenzo 19.12.2021

sabato 18 dicembre 2021

Pausa

 

Grotta Murgiana 


Seduto per le terre della murgia

odo tra i rami la voce del vento

come una corrente d'acqua limpida,

fluisce verso i luoghi dei miei borghi.


Silenzio ascolto tutt'intorno e sento

le celesti sensazioni del canto

mai sentito degli alati che si perde

in gioia e passionalità soave,


fra la natura non contaminata.

Onde d'effluvi vari nel mattino 

e nel meriggio lì dove non c'è


un'anima pensante o di viandanti,

silenzio tra quei sassi della murgia. 

Vorrei  obliarmi in quel remoto anfratto.


Lorenzo 18.12.2021

venerdì 17 dicembre 2021

Potatori

 

Ulivo secolare


Ricordo i potatori d'una volta

rami d'ulivo spogli delle drupe,

tagliavano quel più dopo raccolta.


Un'arte sopraffina tramandata

di padre in figlio vecchi contadini,

tagli particolari e correttivi


per lo sviluppo della produzione,

l'estetica di albero d'ulivo

per farlo bello ed ancora più snello.


Scure tagliente con un colpo ad arte,

nella terra cadevano rametti

per dar più frutto a prossima stagione,


e quindi si tagliava senza duolo

per dare vita agli altri rami vivi

che divenivano allor sempre più ricchi. 


Quei rami secchi come fiori morti

venivano legati per la vita,

con altro ramo preso dal mucchietto,


fascine divenivano per fuoco

d'ogni camino posto nelle case

e cucinare un coccio di legumi.


Ceci o fagioli od altro desinare

e pentola con l'acqua da bollire

per pasta fatta in casa da condire


col sugo del ragù di vivandiera,

una  massaia esperta cuciniera.


Lorenzo 17.12.2021

giovedì 16 dicembre 2021

Sprazzi di luce

 

Sprazzi di luce 



Fasci di luci filtrano nel bosco,

tra gli alberi di selva brilla il sole

per luminar il luogo della murgia

tra terra e antiche pietre poste a secco.


Sono confini di strade sterrate

o parti non divise dai padroni,

in mezzo a quelle siepi nascon fiori,

bianchi o viola splendenti sotto il bosco.


E quel muretto grezzo negli annali

ha visto in via di pecore e bovini,

le mandrie nel cammin di transumanza.


Sentiero che conduce alla visione 

di monti e di vallate ed altri spazi.

E il vento spira l'aria di marina.


Lorenzo 16.12.2021

mercoledì 15 dicembre 2021

Di là dal bosco

  
Cava di bauxite

Dopo il bosco la fertile pianura

posasi sguardo dopo quell'altura

sotto una terra rossa, una miniera


un tempo in uso, simile ad imbuto

la cava di bauxite, roccia madre,

per gli avi in uso a fare pentolame.


Di là da questa altura s'apre valle

di campi coltivati ed una casa, 

la vecchia fattoria d'un massaro,


uno coperto ed uno jazzo aperto,

per pecore avvilite e intirizzite

dal freddo della murgia in questi tempi.


Il latte per casaro ogni mattina,

ricotta fresca e forme canestrate

da conservare in luoghi chiusi al buio.


Quanti orizzonti osservano i miei occhi,

vedo lontano i monti di Lucania

che fanno in appennino una cerniera.


Un cielo cristallino un blù ch'è terso,

confondono il mio sguardo che s'è perso.


Lorenzo 15.12.21


lunedì 13 dicembre 2021

domenica 12 dicembre 2021

Ippocastano

Mattino 

Dorme l'ippocastano nel giardino

svestito delle foglie e ricoperto

di neve ch'è caduta in abbondanza,


par dica mi preparo a primavera

quando i germogli s'aprono alla vita,

dopo il letargo del gelido inverno 


e dell'estate già pregusto ombrello

che vi fornisce un'ombra grande e fitta.

Ora son bianco in nudi ramoscelli


e tra i due tronchi sembra di vedere

cervo di monti snello ed allungato,

un'illusione ottica s'intende


e sulla panca bimbi in girotondo.

Sull'orizzonte a oriente spunta il sole

che illumina scenario di presepe,


le panche orizzontali ricoperte,

un camino sbuffa fumo bianco

per annunciare il gioioso evento.


Riverbero di neve sulla cima,

il passo forse è chiuso, visto il clima.


Lorenzo 12.12.2021


sabato 11 dicembre 2021

Neve sui Monti

 
Meriggio


La neve accerchia valle di montagna

il sole scende al valico dell'alpe,

bianca barriera ai monti del Cadore.


Calde le case con le stube accese,

fumanti quei camini di dimore,

legna dei boschi conservata ad arte.


Altro scenario s'apre nell'estate

i prati in festa e fiori sui rilievi,

ora il ricordo stringe solo il cuore,


mentre il bianco si stende sulle strade,

serrate le finestre nei rifugi,

tutto è riposto al tempo in divenire.


Il ghiaccio mette all'animo tristezza,

frattanto il vento spira nelle gole

spezzando abeti come dei fuscelli.


E sull'altura a falda di quel passo

s'apre visione a fulgido orizzonte.


Lorenzo 11.12.2021

giovedì 9 dicembre 2021

Tempo di Raccolta



"Questa fraternità passiva, 

questo patire insieme, [...]

questa [...] secolare pazienza è il

profondo sentimento comune 

dei contadini [...]. Ma in essi 

è vivo il senso umano

di un comune destino, 

e di una comune accettazione."


Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli,

Einaudi Editore, pagg. 68-69, n.16, 2021.



L'ignoto della strada non conosce

quella faccenda immane sopportata

dai contadini intenti alla fatica,


si levano ch'è notte al far dell'alba,

in questo tempo giusto per raccolta,

per riempire i sacchi delle olive.


Antico il rituale in incombenza, 

reti distese ai tronchi secolari,

smuovono i rami carichi di frutti,


dita d'acciaio brancano le drupe

con delicato verso verticale,

dall'alto verso il basso scuoton rami,


oppure a mani nude infreddolite,

per preservare al meglio quelle olive,

appese ancora a lance verdeggianti.


Nulla conosce il viaggiatore errante, 

il duol ignora a ricompensa d'anno.

Cosa ne sa il commensale ignaro


di scale a pioli o sacchi da riempire,

di uomini che scalano le chiome,

di Crocifisse a rovistar le zolle,


in terra chine a scavezzar le reni,

nulla va perso di quei dolci frutti,

per ritornare a sera fra le mura.


Costumi che profumano d'antico,

come vetusto sta il dolce rito

di quotidiana accolta dei rurali.


Cosa ne sa il commensale ignaro

di sacrifici fatti per la resa,

parlo di resa in olio per quintale,


dell'opera disposta e sopportata

per ricavar prodotto per l'annata.


Lorenzo 9.12.21

mercoledì 8 dicembre 2021

lunedì 6 dicembre 2021

Raccolta d'oliarole

Trappeto


Torna in memoria quel trappeto antico

laddove s'ascoltava la lezione,

vetusta civiltà giammai rimossa,


di contadini ricchi di valori

fuoco in camino acceso con l'ulivo,

dove la vivandiera preparava


una pignatta colma di legumi,

or quando crogiolava biondi ceci

e miscelava ricca colazione,


acqua di tali buoni cereali,

gustosa con il pane e croce d'olio,

alone di profumo nel trappeto.


Ma cominciamo il nostro annoso viaggio,

quando nel tempo di raccolta piena

con  oliarole poste nella vasca,


l'attesa nella strada fino a sera,

i traini pieni e carichi di sacchi,

erano in fila  ad aspettare il turno,


nella giornata cominciata all'alba

per la raccolta in campi di contrada.

Nel borgo intanto già si respirava


il mese di dicembre ed attendeva

l'aria di festa nella prima piazza,

basole in pietra pregne della storia


di contadini curvi per fatica

la zappa in spalla ad equilibrare

spina dorsale in illusione vana.


Vendevano le braccia ai compratori

all'imbrunire in piazza presso porta

nell'acre odore d'antica povertà.


Intanto i lumi accesi sotto gli archi

alzavano devoti una preghiera

nel tempo di novena alla Patrona.


E non si può scordare la lezione

di contadini in sacra abnegazione.   

  

Lorenzo 6.12.21

domenica 5 dicembre 2021

Settanta

 


 

Sono settanta gli anni della vita,

settanta volte sette c’è bisogno

di numeri e tabelle, chè la scienza


quest’oggi non fa uso di memoria,

sono presenti quelle macchinette

che sembrano lontane mille miglia


da quelle che s’usavano ai miei tempi,

una tabella presa dal quaderno

nera la copertina sempre eguale


senza disegni e fogli lucidati.

Bei tempi i nostri tempi col pennino

ben stretto all’asticella di legname, 


bagnato poi al vaso dell’inchiostro,

riposto al centro in banco della scuola.

Oggi si usa invece il cellulare


strumento delle menti prigioniere,

lontano il più possibile dagli occhi,

beato chi non usa tal congegno.


I  numeri stampati da pigiare

coi segni d’addizione e via dicendo

e  il conto è bell’è pronto per incanto.


S’usa finanche uno strumento strano

Didattica  a distanza per prudenza

che si rifugia in minima ragione.


Pitagora, Euclide con Cartesio,

Il pane quotidiano per il Nostro, 

le tabelline sempre nella mente,


gli assi cartesiani ortogonali,

lo studio serio ch’oggi non s’intende,

tanto che allievi per capire un tanto


si servono di te, mio caro amico,

compagno della scuola d’altri tempi,

nel corridoio al piano con giardino.


Filosofia “Amore del sapere”

Assioma che l’oblio non rimuove,

ripeto ancora il teorema detto


l’area del “quadro” sull’ipotenusa

uguale al più dell’aree dei “quadri”,

Pitagora,  ricordo  l’ intuizione.


Ipotenusa il “tra” dei due cateti

Categoriale e Precategoriale

Kantiana ed Husserliana rimembranza.


Lavagna e gesso per dimostrazione,

attenta e luminosa la lezione.


Lorenzo 3.12.21

sabato 4 dicembre 2021

Tornanti


Rione di Ferrandina 


Tornanti a serpentina per la cima

con cupola che s’erge sotto il cielo,

le case sui tornanti a due livelli


per due padroni sotto stesso tetto,

s’affacciano su strade a dislivello

pur parallele se viste dall’alto,


in modo che più in basso sta al sottano

l’entrata che si apre al primo piano

e la finestra che s’affaccia in strada,


è lì che s’erge un poco di magia,

per non dimenticare le radici.

La porta sulla strada posta in alto


diventa entrata d’altra particella,

sì da sembrare d’altro casolare.

Questo il mistero di codesto sito !


Porte e finestre affacciano il costone

fino alla cima d’un sacro convento

con cupola in monastico edificio.


E’ la patria d’un mio fraterno amico,

lì c’è la casa di suore promesse,

vieta rovina della spartizione.


Pizzo Falcone,  massiccio muraglione

vieta alla frana rovina del rione.


Lorenzo 4.12.21

giovedì 2 dicembre 2021

Disincanto

La Rocca


Oltre la linea grigia del crinale

s'apre la porta ai giochi di memoria,

un angolo rifugio ai miei affanni


e mi rinfranco il senno di domani.

Cosa c'è dentro in quell'anfratto scuro

tra cielo e monte in mezzo per la vetta,


lì c'è una grotta, il mondo dei balocchi,

lucignolo, pinocchio, fata buona,

il mastro che s'adopera al mestiere


per fare cose eccelse per l'erede.

adesso vedo anche un campo base,

prima d'arrampicata ultimo sforzo.


S'apre la porta conduce al disincanto,

peccato m'ero illuso, è tutto un sogno!

Sogno di luminarie della festa.


Pinocchio, il burattino nella mente,

impresso nei fanciulli eternamente.



Lorenzo 2.12.21


martedì 30 novembre 2021

"Crai" [Domani]


Lo scosceso burrone tufaceo sul quale sorge Aliano


“Tutto il domani,  fino alla fine dei tempi,

tendeva a diventare anche per me quel vago

“craì”  contadino, fatto di vuota parola,

via dalla storia e dal tempo”.


Carlo Levi , “Cristo si è fermato a Eboli”  Ed. Mondadori,  pag 176


Crai, o giammai, un vuoto in disinganno 

per gli ultimi, domani è sempre crai

ed oggi, crai perenne ai tribolati


detti cristiani o uomini nascosti,

i senza volto, anonimi e rimossi

dalla coscienza d’ego sfruttatore


che pensa solo all’io e non al sacro,

alla giustizia predicata un tempo.

Crai ci sarà la giusta paga al servo,


con l’equa ricompensa per travaglio,

ma oggi è posto al volto un bel bavaglio,

senza parola e verbo da soffiare


quella che viene in verità di mente,

ora  rimossa a non subire l’onta 

del caldo pane tolto ai propri figli.


Meglio poco che nulla al contadino,

un misero guadagno di moneta,

il più dato in natùra,  ingiusto peso,


grano con sale e d’olio una bottiglia.

Vita migliore poi domani, crai,

sembra pizzicheria d’illusioni. 


In mille luci intorno al nuovo anno,

eguale all’anno andato in disinganno.



Lorenzo 30.11.21


venerdì 26 novembre 2021

Viaggio

Ginestra


Profumi di ginestra attorno al borgo,

mistero che diffonde un po’ magia

di terra in mezzo attinta da tre mari.


Di due s’ode l’eco in lontananza

dell’altro, invece, ai piedi delle acque

turchino il suo colore che profuma,


dove degrada il fertile terreno

che di colture è ricco tutto l’anno,

ginestre in fiori gialli dolce aroma


utilizzati al desco in masseria

quei fili e mani in pasta affaccendate

per fare una spirale da quel grano.


Che festa un giorno nella fattoria!

e  "Paparanno" fece la sortita,

una sorpresa i giorni della festa.


Come la neve i suoi baffi albini

mimetizzati ai fiocchi di candore

fuori al casale imbiancato intorno


ed il compagno fido sentinella,

il suo scudiero lungo quel cammino

scodinzolando e annusando il suolo.


Si torna intanto al borgo ed al mistero

silenzio e quiete scuotono le vie

s’inerpica tornante a quel costone


tanto da fare strade parallele

in dislivello fino al suo crinale

e  tocca l’infinito con la croce


con cupola di chiesa del convento.

Mentre la sera luci d’un presepe

sembra Natale tutti i dì dell’anno


quando le brume volgono alla notte

con le finestre chiuse nel calore

dei focolari pregni dell’amore.


Ora ritorna mente a rinfrescarsi

d’acqua sorgiva fresca dei dintorni,

la stessa fonte a dissetar armenti


d’ovini e di caprini ricca terra

dei secoli di storia pregni i muri,

terra di boschi e di colline brulle 


ricca d’argilla grigia e più pregiata 

 a strisce di metallo grigio verde

per far pastori a mitici presepi


che ogni casa cura in questo tempo,

nell’attesa di giorno di Natale

e ritornando al dì di "Paparanno"


quando la sera uniti al focolare

un sugo succulento preparato,

con pasta fatta in casa con il grano


e carne messa al fuoco con conserva

che nell’estate il tempo ci riserva.


Lorenzo 26.11.2021


venerdì 19 novembre 2021

Sogni di Gloria

 



Ferrandina Borgo Antico


Addio sogni di gloria nella valle

ancora nude pietre con gli sterpi,

sordo silenzio intorno come un tempo,


fiaccole spente in alte ciminiere

il segno d'abbandono e dell'oblio,

avvolti in buio come mezzanotte.


Terra d'argilla pregna di memoria

che dell'esilio fece sua dimora

durante gli anni trenta del dominio,


quattro rioni per cento guerrieri

con armi improprie prese nei dintorni,

bastoni di betulle e scope vecchie,


si combatteva  a singolar tenzone

con lividi in quei corpi ed ematomi.

Erano i tempi di giovani sognanti,


il filo di memoria non inganna

miraggi mai rimossi in combattenti,

onirica presenza dell'infanzia


campane d'Ognissanti con gli estinti

e nella notte sotto le coperte,

per meta delle anime con ceri.


E poi Natale nella masseria

la neve che cadeva e s'imbiancava

campagna tutt'intorno fino al bosco,


regno dei lupi attenti predatori

coi ceppi al focolare sempre accesi

e degli armenti,  i fedeli in guardia.


Il pranzo della festa con il nonno

e del maiale un sugo assai gustoso

con pasta fatta in casa con ginestra.


Da scuola la memoria non si sposta,

con l'esistenza tutta lì riposta.


Lorenzo  19.11.21

domenica 14 novembre 2021

Intrecci d'arte

 


Intrecci 


Un canestro, un segno d'arte antica

ripreso da soffitta sotto il tetto

per frutti di stagione d'essiccare


e conservare innanzi nell'inverno,

bordi d'ulivo rami più sottili

come i capelli di candide muse


fatto da mani esperte d'artigiani,

trecciati nell' ellittico canestro

per porre fichi da indorare al sole


e conservare in essi quel calore,

per riscaldare il cuore di fanciulli

come merenda buona d'alternare.


Erano un tempo il premio della festa,

epoca amara, sempre poco pane,

si ripeteva sempre il corso antico


quando la madre provvida nutrice

nella saccoccia aveva quattro fichi

da dare ai quattro figli che d'intorno


stringevano il suo cinto provvidente

e lei contenta e sempre sorridente,

era la madre dolce ed accogliente.


Sono ricordi d'un tempo lontano,

allora s'abitava in un sottano.


Lorenzo 14.11.21

venerdì 12 novembre 2021

Le Cinque Croci

 


Le Cinque Croci 


Croci al limitar di lungo viale, 

un tempo aperto ai bianchi crisantemi

nei giorni del ricordo dei defunti


o dei Caduti sui monti del Carso,

nell'attesa d'un penoso Avanti

fuori dalle trincee sanguinanti.


E quell'attesa riportava in mente

ricordo dolce di casa lontana,

della consorte e figli lì lasciati


nell'innocenza dell'età d'infanzia.

Lì si fermava un piccolo corteo 

all'imbrunire d'un funesto giorno,


si tratteneva per mesto cordoglio,

per preci e ossequi ai prossimi parenti

e poi riprendeva la sua via,


la strada dei cipressi e del rimpianto

cammino che conduce al Camposanto.



Lorenzo 12.11.21

mercoledì 10 novembre 2021

Drupe


Raccolta 

 

Fertili drupe, i campi sono pieni

ricca raccolta in squarci di sereno,

si parte al buio, in alba, finchè il sole

che s'alza alla marina radia i campi,


ponendo ai contadini le fatiche,

panni di fibra ai piedi di quei tronchi

carichi adesso d'olio per dispensa

per pane e pomodoro o per condire 


pietanze di dimore del mio borgo.

Quanto penar a monte di quei frutti

per la raccolta in mesi dell'autunno,


dal fiore a quelle olive ben cresciute

si passano ben oltre le stagioni,

fino a lambire l'altra primavera.


Lorenzo 8.11.21

giovedì 4 novembre 2021

Campo 124/Amore di Patria


Sacrario

 

Un Campo come un altro in altopiano

lontano dal suo campo con gli ulivi

insieme ad altri militi caduti


chiamati al Dover Sacro per la Patria,

il Padre di mia Madre ivi riposa

nel Camposanto, al centro dell'entrata,


ai lati gli obelischi d'Ufficiali,

giovani, allora, carichi di gloria,

servirono la Patria con onore,


al suolo sono adesso radicati

come cipressi cantano il dolore.

Salendo quei gradini in pietra grigia


m'addentro nel Santuario dei Caduti,

volti gioviali sempre sorridenti,

stesso sorriso in tutte le stagioni


una Cappella sembra monumento

per Fanti ed Ufficiali morti in guerra,

lumini accesi e crisantemi bianchi


riposti lì dai figli di lor figli

per tramandare al mondo la Memoria.

Non sono morti invano per la Patria,


soccombere per Lei riporta in vita

il senso del decreto in epitaffio.

Fu riportato in Patria in urna chiusa


negli anni dopo il venti con tradotta

e posto nel Sacrario qui descritto,

ove sepolti sono i miglior figli,


manca l'effigie sulla Sacra Tomba,

è facile trovarla nell'entrata

a destra dell'altare in bella vista,


conservo sua Memoria nella mente

quando immagine troneggiava austera

nella cucina in casa dell'infanzia.


Ora riposa degno del suo nome

e dell'Eterno gode del suo lume.


 Lorenzo 4.11.21

martedì 2 novembre 2021

Gli occhi di una Madre

Un lume acceso nella notte scura,

lucerna nei tuoi occhi grigio perla

son fari accesi limpidi al sorriso,

son certo ch'essi sono la mia guida,


come due astri portano alla meta,

la sicurezza in ore d'afflizione

è l'evidenza di fidato assenso,

mentre cammino sulle vie del mondo


colmo di perdizione e vana gloria

e con il tempo andato ch'è trascorso

gli occhi tuoi splendono di stelle,


faro sicuro nelle  ore oscure

dammi forza di vivere sognando,

per continuare vita in nuova luce.


Lorenzo  2.11.21

lunedì 1 novembre 2021

Viali d'Ognissanti

"Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra"


da Elegia Pasquale di Andrea Zanzotto


Per Crocifissa un nome di famiglia,

un nome ricorrente che s'invoca

ed ora sono Angeli d'infanti,


passano giorni e contano le ore

e i tempi che dividono ritorno

in luoghi dell'oriente non estremo.


Un tempo, invece, erano maestre,

a giovinette s' istruiva il fare

d'una sobria minestra e tutti i giorni


a vendere nocelle o castagnaccio

per i braccianti e per i compratori

di falce e zappa e come mietitori,


nelle contrade prossime alla murgia,

verso quei sassi brulli, d'acre odore

di terra arsa ed anche terremoti.


Dunque, la Crocifissa, detto il nome

di fatto e d'apparenza, a dire il vero,

attenta serva a provvida Signora,


curava i figli che la provvidenza

dava alle dame in nobili casati

e poi stirava i panni di bucato.


Cenere calda sopra un panno bianco

e poi, la sera a casa, in un sottano

a preparare quel frugale pasto


ai propri figli ed al suo consorte.

E qui s'addice il verso del Poeta

"Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra".


Un'ombra per fatiche e per dolori,

al Vespro che s'immerge nelle brume,

nei tempi di novembre un pò nebbiosi.


Ombra di Croci in tempo d'Ognissanti

nei viali del dolore in via di Luce,

lumi alle icone in tutti i Camposanti.


Con la certezza d'essere vicini

al dì Natale e al fuoco di camini.


Lorenzo 1.11.21

domenica 31 ottobre 2021

Distesa d'ulivi

Serbano i sassi storie d'antenati

e parlano le pietre dell'ulivo,

mission di contadini lì passati

nel loro tempo andato, sempre attivo.


Sembrano intrecci  i fusti ed abbracciati

nel dispiegarsi al ciel di nubi privo,

sono sostegno di rami argentati,

è carico di drupe quell'ulivo,


mentre s'innalzano come preghiera,

fibre congiunte quale invocazione,

va la distesa da murgia a scogliera.


S'allargano quei legni a protezione,

il rito d'oggi come quello ch'era,

trasporta il carro un mondo di passione.



Lorenzo 30.10.21

venerdì 29 ottobre 2021

Memoria

« Io non fui originata


ma balzai prepotente


dalle trame del buio


per allacciarmi ad ogni confusione. 



Alda Merini, Testamento »



Gli occhi fissi avanti a quella porta

il pane per famiglie già nel forno,

trecciato nella notte e poi ripreso


in lievito di madre, porta a porta.

Era un mattino ed eri sulla soglia

scrutavi una divisa un po' sgualcita,


un punto in fondo che s'avvicinava

compagno di quel tramite comune,

il cuore che sbatteva forte dentro


presagio d'un ritorno assai sognato

nelle notti vissute nell'attesa.

Chi mai poteva essere quel fante,


un volto stanco e vecchio dei suoi anni,

l'origine del sogno in disinganno,

erano gli anni trenta e per l'impero


famiglia disgregata per lavoro 

in terra d'oltremare,  il nostro mare.

Così migrante in terra sconosciuta


si guadagnava il pane con fatica

ed una casa conquistata poi,

quindi, sconnessa a causa della guerra.


Sappiamo, ordunque, molti militari

furono deportati in altri mari,

baracche numerate e malnutriti


per lunghi anni fino al gran ritorno

in terra conosciuta e dagli affetti,

figlia e consorte sempre nell'attesa.


E quindi,  infine, storia  a lieto fine,

l'ordito dell' arcano fu schiarito,

la vita prese a scorrere serena


e prepotente s'allargò famiglia

con trittico d'amore e tenerezza,

anni quaranta, il desco in allegria.


Ma nel cammino, trame nell'agguato

il buio ahimè, ancora, prese fiato.


Lorenzo 29.10.21

mercoledì 27 ottobre 2021

Grotta Murgiana

 Grotta Murgiana 


Vedrai fiorire terre piene di magia

e io sarò la chioma d'albero più alta

per darti frescura e riparo.


Alda Merini, da Amore, vola con me



Sentiero della murgia disconnesso,

terra di sogni e luoghi di mistero

e m'incammino in mondo di magia,


all'improvviso un antro s'apre, tetro

alone d'un arcano e di paura

orma del tempo, grotta di calcare,


un po' con mano d'uomo per ausilio

pietre su pietre levigate a mano,

disposte nell'ingresso per difesa.


Un alberello dalle folti chiome

regno di pettirossi e pappagalli,

ove s'alberga il respiro del tempo,


la musa ispiratrice di poesia

regina delle note ed  armonia,

col flauto fra le mani e fiori in testa.


Si entra e scopro un mondo di magia,

un pagliericcio steso sulla terra

ed un uncino sulla volta ad arco


per porre su quel ferro una fiammella

e  dare un po' di luce nella notte,

una lucerna, lampada a petrolio.


Orme d'ovini in quel luogo oscuro

un fuoco spento e d'un pasto avanzo

di qualche giorno indietro quelle tracce,


si passa un po' a tentoni, ci s'illude,

un brivido mi corre nella schiena

e sulla volta il nero di quel fumo.


Abbandonando il luogo di magia

ritorno indietro, riprendendo via.



Lorenzo 27.10.2021

lunedì 25 ottobre 2021

Istanti

Se i nostri istanti migliori durassero


supererebbero il Cielo. 


Emily Dickinson



Quali i migliori istanti d'infinito,

son le carezze, quelle della Madre,

nutrice premurosa e sempre accorta

anche nel grembo caldo che protegge


il frutto sacro d'eterna passione,

quelle carezze tolgono il respiro

mentre un sorriso lumina i suoi occhi 

pensando al bimbo che vedrà la luce


che lei protegge e nutre con amore.

E quando vede, finalmente, il volto

ascolta il pianto, percepisce il senso.


Parlano gli occhi dai mille colori

e  la madre ascolta il suo silenzio,

vivendo quel silenzio come un dono. 



Lorenzo 25.10.2021


domenica 24 ottobre 2021

Ricordi d'un tempo [Anniversario _ 1971-2021]

E quando, infine,  mi ritrovo indietro,

torna alla mente l'ottobrina festa,

sbarcato sui binari di stazione


tutta ovattata di fumo candore,

aspro all'olfatto, mai prima provato,

il sole tralasciato un giorno indietro.


Doveva dispiegarsi in divenire

il mio futuro carico di sogni,

di vita ancora scevra d'esperienza


per quell'età vissuta nei rimpianti,

per madre già volata in altra Vita

da tempo ormai, già tre lustri andati.


La Scuola a due passi dai binari

rimasta adesso già così com'era,

una caserma, come si diceva


nell'universo mai pensato prima.

E del viale i platani guardiani,

custodi e mille sogni da venire


di mille volti e storie di pensiero,

andirivieni per binari tristi

con treni paralleli per laguna.


In fondo, ancora, Chiesa di preghiera,

d'invocazioni e grazie messaggera.



Lorenzo 24.10.2021

venerdì 22 ottobre 2021

Ferrandina

Ferrandina 

Frannínë, nel dialetto il nome suo,

cara all'amico venuto da quel luogo,

in Colle posto a media altezza il sito,


sui cinquecento e tutti conoscenti

e  per riconoscenza metto i segni,

bisogno di respiro ed osservanza.


Il clima qui s'adegua alle stagioni

caldo in estate, neve nell'inverno

e della Magna Grecia le radici


per ricordare la sepolta Troia;

un figlio d'Aragona, Federico

edificare fece Ferrandina,


per onorare il genitor Ferrante,

impose al luogo il verbo conosciuto

piegando l'avo al nome di quel borgo


e si racconta anche d'un brigante, 

di fanteria distrusse compagnia

d'esercito sabaudo ivi calato.


Ordunque, strade salgono a serpente

con larghe vie in piano di sottani,

finestra sul secondo che s'affaccia 


in corso parallelo con la porta, 

aperta per l'entrata e il marciapiede

e numero di casa d'altra storia.


Nulla a che fare con la sottostante,

saghe diverse, eguali  le speranze,

famiglie numerose d'accudire


e s'abitava assieme a pii custodi

nel focolare unito a far di sera,

muti nel verbo ma con gli occhi in voce


Kira e lulù i fidi della casa,

compagni al mulo pronto per i campi, 

paziente per fatiche e mille affanni


per produrre majatica l'oliva,

mielosa cultivar, il dolce frutto

di cui lucana mensa ne va fiera.


E per la prole i sogni conservati

in fazzoletti chiusi e ben lavati.


Lorenzo 22.10.21

giovedì 21 ottobre 2021

Colazione del mietitore [La cialledda]

Pane a tocchetti posti in terracotta

con acqua fresca per ammorbidire

congiunti a pomirossi d'insalata


un cetriolo un taglio in ambo parti

fintanto che si formi mezzaluna

cipolla rossa in campi la regina


piccoli pezzi uniti in matrimonio

in ciotola più grande ed accogliente

con sale pepe ed abbondanza d'olio


a volte vi s'aggiungono le olive

secondo i gusti o in provvida ragione

del mietitor merenda si dispone


basilico il profumo di cialledda

a condimento di pietanza fredda


Lorenzo 21.10.21

martedì 19 ottobre 2021

Un Angelo

E l'infinito abbraccia il soffio tuo

Angelo in terra colma di dolore

ora volata nell'azzurro cielo

ove aspiravi in ultimo respiro


quello del tempo nel celeste afflato

e ora divenuto in tuo possesso

dona il coraggio a noi in questa terra

ancora pellegrini in triste luogo


libera sei in mondo della luce

la luce eterna che hai meritato

i cari tuoi che amavi tanto


t'hanno attesa nella suprema corte

del Paradiso di cui sei padrona

in posto riservato dall'Eterno 


Lorenzo 19.10.21

sabato 16 ottobre 2021

Le pietre parlano

Parlano i sassi sui macchiati colli

raccontano le storie dei pastori

di pecore smarrite e transumanze


storia di un luogo un mondo riscoperto

arcano sulle alture e condiviso

e nostalgia mi prende per quel giorno


vissuto riprendendo le parole

in voce messaggera di pensieri

segno dei tempi andati in terra brulla


ritrovo grotte e solchi torrentizi

or arsi con il sole sui sepolcri

fiamma di luce per tribù defunta


e la neviera luccicava in archi 

d'arcobaleno aperto in mille varchi


Lorenzo 16.10.21

mercoledì 13 ottobre 2021

del Pane

Pane dei Sassi in forma originale

la mezza luna serba doppia faccia

croccante fuori ed abbronzato giusto


soffice dentro bianco e mollicato

simbolo antico in terra di Lucania

cibo centrale per il nutrimento


delle famiglie unite e numerose

lievito madre posto in terracotta

prestato da vicina o conservato


madre perchè  nutrice dell'impasto

che lievitava sotto le coperte

come nel caldo grembo di una madre


segno di croce per benedizione

e favorire la lievitazione 

con marchio infine e origine distinta


su tavola riposto e del dintorno

un forno a legna fino al suo ritorno 


Lorenzo 13.10.21

domenica 10 ottobre 2021

Salario

Campagna che circonda borgo antico

le prime case in vista a pochi passi

i pali acuminati sulle punte

 

per anni infisse teste di briganti

vecchio ricordo regno  fuorilegge

avvertimento per i residenti

 

si  guadagnava quanto per campare

il poco che il barone gli donava

a  fine di giornata del bracciante

 

madido di sudore sotto il sole

grama  la ricompensa pover'uomo

un tomolo di grano a fine mese

 

per fare di farina pasta e pane

una bottiglia d'olio per condire

e preparare un sobrio desinare

 

col sale di marina per sapore

al vespro il desco inteneriva il cuore

 

Lorenzo 10.10.21

sabato 9 ottobre 2021

lunedì 4 ottobre 2021

Symposium [2.10.2021]

Convegno di studiosi e di poeti

nel vespro si discute antologia

silloge d'autore a tema "Ed E' Sera"


è luce di Poesia dopo il buio

e si comincia dando vita ai verbi

solenni encomi in tavolo d'esperti


dei versi stesi con letture ad arte

e con commenti ultimi e fecondi

profondi e grati per l'autore amico 


si canta amore che non può morire

un passo dietro l'altro all'infinito

come orizzonte solo s'accarezza


fino a lambire la metà del cielo

il borgo avito fisso nella mente

fra strade strette vicoli e sottani


in comunione d'anime pensanti

ed aiutanti privi di parole

ricchi però di sguardi pien d'amore


profumi di natura pane ed olio

i frutti della terra danno vita

al desco di famiglia sacro luogo


e si racconta storia di briganti

raccolti intorno al fuoco del camino

per insegnare ai bimbi d'esser buoni


vive il silenzio quello che s'ascolta

è solo il Santo Padre nella Piazza

e supplica per tutti protezione


rispetto per la donna chiede il Nostro

all'uomo sempre figlio d'una donna 

e raccomanda a donna il vero e il bello


e ancora il borgo steso fra spirali

ed anche il luogo bianco di marina

posto fra trulli e mare vigne e ulivi


lo Spirito presente fra le mura 

un Angelo Custode ch'accarezza

la pensierosa attesa della sera


canta memoria d'un Fraterno Amico

e di Sorella Madre di fratelli

Vicaria prestigiosa e curatrice


volata a vita eterna oltre morte

intanto si festeggia a fine sera

e ai rimpianti seguono i sorrisi


il buon umore infine nel convivio

congedo sacrosanto per Egidio


Lorenzo 4.10.21

domenica 3 ottobre 2021

Dei sei anni

Quell'amore ancora cento passioni

nascoste nell'inconscio in mille anni

tanto mi sembra il tempo ch'è trascorso

da quando vidi luce della terra


passi felpati al suon di campanella

grembiule nero col fiocchetto azzurro

timori inconfessati sulle scale

cartella in mano con il giusto peso


un sussidiario un libro di lettura

un quadernetto a righe un po' ristrette

per condensare i segni d'alfabeto


ripetizioni in assi cartesiani

per ristampare in mente quelle tracce

poi fare i conticini sui quadrati


scuola d'un tempo mi si stringe il cuore

un tempio una caserma quell'amore


Lorenzo riproposta 22.10.11 


venerdì 1 ottobre 2021

Memoria [in terza rima]

Mille emozioni lacrime nascoste

cornice di preziose rimembranze

in un giardino in fiore lì riposte


e s'educava intanto alle creanze

ed in quei tempi un angelo custode

amico attento in future speranze


ricordo antico in flusso ch'ora s'ode

tessere e orditi affluenti della storia

mosaici qui segnati nella lode


in un vissuto d'eccelsa memoria

volge sequenza d'attenti pensieri

e nostalgia accende l'oratoria


per grande e mite sembra solo ieri

maestro d'umiltà e grande cuore

la voce che si eleva qui dov'eri 


racconto d'un poeta canta onore

per un cammino frutto dell'amore


Lorenzo 01.10.21

giovedì 30 settembre 2021

Lulù

Sera che il tempo dona dopo il giorno

ove anima riposa dopo affanni

fedele accanto che mi gira intorno


guardandomi negli occhi dei miei anni

e par che dica sono qui per kira

la trapassata amica in disinganni


che fuggono lontani smorzan l'ira

dell'ora della morte oltre la vita

ove s'acqueta l'anima che spira


la tua carezza amica già m'invita 

al tenero sentire del tuo amore

ascolto dentro una marea s'avvita


e tutt'intorno al caldo tuo tepore

la sera s'addolcisce nel mio cuore


Lorenzo 30.9.21

domenica 26 settembre 2021

Memoria

Mille emozioni lacrime nascoste 

cornice di preziosa rimembranza

giardino della scuola tua palestra 

d'educazione di generazioni


molteplici  memorie per visione

tessere e orditi affluenti della storia

mosaici in vissuto di dolcezza

dettate le parole dal profondo


la nostalgia struggente che ci avvolge

per i momenti di risoluzione

prima pensati e poi resi presenti


di grande e mite ed umile di cuore 

la voce che s'eleva nella sera

missione luminosa eccelsa via


incanto d'un poeta prende il cuore

per un cammino frutto dell'amore


Lorenzo 26.9.21

domenica 19 settembre 2021

Cammino

Raduno nel mattino nella piazza

per un cammino di meditazione

tra lame sulle orme del passato

passando nei ricordi del presente


lo sguardo d'orizzonte del futuro

dei nostri padri percorrendo tracce

per ritrovare luce di valori

oggi in disuso in terra desolata


un tuffo tra i percorsi di sterrati 

passando sugli asfalti delle strade

traverso ponti valicando vie


per cerchio che si chiude nella storia

del tempo che ricorda grotte e ulivi

immagine stampata nella mente



Lorenzo 19.9.21

mercoledì 15 settembre 2021

Io sarò lì

Ti manderò un bacio con il vento

e so che lo sentirai,

ti volterai senza vedermi 

ma io sarò li.


Pablo Neruda 


Sei nella pace eterna nel riposo

di garbo antico estrema competenza

gli angoli remoti conoscevi

del tuo e nostro borgo evoluzione


la volta del tuo ufficio decorato

d'altro illustre tuo concittadino

che dona lustro ancora al luogo sacro

freschezze d'ideali d'altri tempi


i nessi del tuo sguardo penetrante

lucido a specchio e d'onestà pregnante

energica visione nel tuo luogo


ricorda ancora nobile famiglia

con le finestre alte d'una spanna

architettura in corso principale


Lorenzo 15.9.21

martedì 14 settembre 2021

Edicola votiva

Edicola votiva arco remoto

quivi è impressa l'immagine di Madre

un segno di memoria tramandata

negli archi tutti dell'antico borgo


s'immergono in preghiera i pii passanti

circondano l'icona i residenti

di via vetusta per cercare grazie

accendono lumini in devozione


alzano infanti in cielo a protezione

chiedono a Lei d'essere compagna

pei giorni tutti della vita loro


lì nell'angolo profumo del pane

un forno a legna indora i suoi sapori

genuina specie di sostanze avite

 

Lorenzo riproposta 16.1.08


domenica 12 settembre 2021

Il fiato degli ulivi

E' come dare nuova forma al tempo

che scandisce il corso di natura

virgulti prima e dopo gli alberelli

con foglie grigio verdi per vestito


nei secoli scolpiti dalla brezza 

della marina il vento che carezza

dando alle annate il flusso di stagioni

plasmando forma al loro divenire


finquando il male oscuro li ha colpiti

seccando i rami verbo morto ormai

segnando su quei tronchi marchio infame


così tagliati e dando nuova vita

figure per sembianze imperiture

per la  raccolta in silloge del tempo


Lorenzo 12.9.2021


domenica 5 settembre 2021

Tra gli ulivi

 Chiesetta di campagna tra gli ulivi

un miglio dista  appena dal mio borgo

strada in salita verso le matine

il luogo dei vigneti e dei casali


villaggio chiuso intorno ad una pieve

un tempo aurea dimora dell'estate

antica corte e nobili signori

aria frizzante in questi giorni lieti


tra fichi bruni e drupe ancora acerbe

mentre il guado passo in queste ore

nel cuore l'era degli apprendimenti


passano i carri spinti dai motori

e risonanti scheggiano la via

segnando il passo e dire Ave Maria


Lorenzo  riproposta 31.8.10

domenica 29 agosto 2021

Vacuità

 Risolvo l'espressione che m'incombe

vista la vana gloria della terra

parentesi quadrata sottomessa

al generale dei binomi in auge


questa l'aridità dei boschi in fiamme

tanto è il deserto che circonda il borgo

disordinando ingegno degli antichi

e nel frastuono che sento d'intorno


io mi rifugio nelle cripte amiche

fatte di fiori e alberi d'ulivo

panche disseminate lungo i viali

ove il silenzio ascolto nel tramonto


si sente solo il soffiar del vento

fronde d'argento cariche di drupe

tra lo sfilar lontano di motori

solcanti il corridoio discendenti


ed una madre con il bimbo in grembo

sorride alla bellezza della vita

è l'unica ragione di speranza

infante l'espressione d'innocenza


risorsa potenziale del futuro

ignora ancora quello che l'attende

fuori dal paradiso ch'ora vive

per il beato attacco della madre


attenta ai suoi bisogni giornalieri

sogna per lui quello ch'era ieri



Lorenzo  riproposta  21.8.10

domenica 22 agosto 2021

Falò d'agosto

 Ho acceso un falò 

nelle mie notti di luna


Alda Merini


C'è un fuoco acceso sotto luna piena

agosto adesso chiude le sue porte

all'assolata landa desolata

da orride giornate d'afflizione


la luna trova la sua fase piena

mentre settembre affaccia il suo trionfo

d'antichi orgogli e vigne di regina

sapore di vendemmia tra le viti


nei templi del sapere si rinnova

lo stemperato ingegno d'intelletto

per appianare i debiti raffermi


quando l'estate presentava in giugno

le ore costellate da gemelli

respiro il tempo in nicchia giubilata


Lorenzo  Riproposta 25.8.10


domenica 15 agosto 2021

Luna

Luna d'agosto splende nella notte

falce d'argento nel cielo stellato

mentre scrutando a destra s'intravede

venere bianca luccicante all'astro


scorre la linfa ambrosia di ciliegio

lungo quei tronchi rossi pien di rughe

come fronti increspate e pensierose

ed i travagli imbrattano la terra


sogni sfuggiti per i mali umani

il mondo a ferro e fuoco in ogni spicchio

giardini un tempo verdi resi pietra


e dopo ancora torbe sotterrate

mentre i poeti guardano selene

lanciando a lei rivoli di sogni



Lorenzo  riproposta 15.8.10

domenica 25 luglio 2021

Sul Tamigi

Claude Monet


Ponte di Waterloo, Londra, 1903


olio su tela 


Museo dell'Ermitage, S. Pietroburgo



Quel ponte sul tamigi quattro arcate

vista superba ed una in chiaroscuro

acque correnti cariche di noia

un grumo opaco oscure pennellate



sfondo inquietante fabbriche fumose

le alte ciminiere  a decantare

l'avvento di rivolta alle radici

fabbriche antiche cinte nella nebbia



soffio vitale in alberi motori

un manto grigio avvolto nella forza

fumi sottili lungo quei camini



sono il fiato di macchine a vapore

ad inquinare adesso i cieli aperti

il fiume scorre lento sotto gli archi

  


Lorenzo  riproposta 28.8.10 

domenica 11 luglio 2021

Pagliaro

E' un verbo che s'infrange nei ricordi

un trullo fatto in pietre levigate

posto in quel campo d'avo d'altra era


ricordo il tempo quand'ero fanciullo

e mi portava in campo zia rosina

donna temprata segnata dal fato


un campicello aveva lì dal borgo

un piccolo quadrato un uliveto

d'ordini otto secondo parcella


lungo i muretti a secco coltivava

le rose di selvatici carciofi

nel mezzo del campetto quel pagliaro


ove mio nonno riponeva d'arte

gli attrezzi del mestiere di quel tempo

una zappetta  a rassodar la terra


l'accetta per tagliare i rami secchi

oppure i figli ibridi dei tronchi

succhianti il nutrimento ai nuovi frutti


finquando nei momenti di stanchezza

stendeva sulla paglia le sue membra

per ritemprare i sogni rinvenienti


del figlio fante prigioniero al campo

per gloria della patria assai lontana

ora quel luogo non è più un concerto


di alberi fruttuosi o d'uliveti

zona di residenza e animazione

di anime compresse dai travagli 

 

Lorenzo  riproposta  10.10.10

domenica 4 luglio 2021

Lama nel vento

 Una  lama declina  verso il mare

sfiora il paese lungo un rivo  asciutto

e l’afa  sfiora  i cardini  quaranta

creando  ansia  ai deboli di cuore

 

lontano  s’intravede il bel paese

mentre i  cinghiali sono ormai padroni

pardon  predoni  di bruciata  terra

estate di  famelica natura

 

eppur nel  blù  si vedono le nubi

a  sostener  la pioggia  che non scende

in valle verde in parco della lama


chiamasi il luogo di tal fatta avito

che scende  dalla murgia verso il mare

e  l’acqua invece  scorre nel profondo

 

Lorenzo 4.7.2021

giovedì 1 luglio 2021

Memoria

 Il tuo sorriso 

sempre nella mente

il tuo ricordo 

sempre qui presente

nella nostra casa 

la tua dimora 


1.7.1997

1.7.2021

domenica 13 giugno 2021

Le Pietre

Parlano pietre storie del passato 

quando le cattedrali erano bianche 

costruite di candore verginale

pietre squadrate e poste in geometria


davano al tempo sempre il loro tempo

e piano piano in secoli corrotti

i sassi divenivano più scuri

alterati da venti ed intemperie 


vicoli stretti nel villaggio antico

archi dipinti icone immacolate

pietà d'antiche genti e di devoti


quest'è il borgo mio che amo tanto

mare d'ulivi ed oro nella linfa 

che danno frutti d'evo per presepe


Lorenzo 13..06.2021


domenica 23 maggio 2021

Costantino

Costante in carità fede e speranza

fiero d'aspetto sorridente in viso

i sensi vicarianti li cercava

per fare mille cose con solerzia


nulla temeva tutto risolveva

uomo speciale forte nel suo cuore

parola non sfuggiva in assemblea

buongiorno Dino quando t'incontravo


a braccio di consorte buona sorte

ci manchi sai della tua esperienza

serbiamo mille aspetti dei tuoi verbi


ben volentieri scrivo il nostro verbo

d'appassionata partecipazione 

t'affidiamo a tenerezza eterna


Lorenzo 16..05.2021

domenica 16 maggio 2021

Al mio amico

Siccome vecchia quercia tra gli ulivi

spendi  le ore in tempo dell'attesa

della stagione fredda  d'alto autunno

lorquando drupe giungono a pienezza


mentre  nel buio  l'alba si  profuma

sfumando  i suoi colori in onde chiare

d'alberi  antichi  tramandati  d'avi

poni  i  tuoi  panni  sotto i tronchi curvi


e scuoti  i rami  per  riempire i sacchi

di  nere olive pronte da fruttare

nel  cavo della macina di pietra


voti augurali al caro contadino

possano  i frutti neri in avvenire

portare l'oro giallo sopra il desco


 Lorenzo 16.5.2021

domenica 9 maggio 2021

Mamma

Tra marmi bianchi lapidati a freddo

ti vidi un giorno mi venivi incontro

e ci guardammo persi nei pensieri

chissà cosa pensavi ed io pensavo


fermammo i nostri passi e ci parlammo

verbi d'essenza origine dal cuore

ricordo che portavi tra le mani

dei raggi lo strumento dei percorsi


che il tempo ti segnava sui tuoi fogli

eri la mamma buona degli infanti

armata di sorriso e grande amore


adesso dove sei mi sto chiedendo

sei nel viale d'infinito amore

raggiunto in compagnia d'una preghiera



Lorenzo 9..05.2021

mercoledì 5 maggio 2021

Fuochi

I fuochi che s'accendono nell'aria

come focare d'anime soppresse

dal subdolo nemico che s'aggira

fra centinaia e mille nel contagio


ritorna la memoria della peste 

d'antiche rimembranze manzoniane

quando passavano i funesti carri

col carico di corpi vinti e inerti 


i personaggi con le gambe appese 

coi campanelli stretti alla caviglia

squillavano il grido di dolore  


per avvisare fatevi da parte 

come sirene odierne d'ambulanze

che vanno sulle strade di borgata



Lorenzo 5.05.2021

domenica 2 maggio 2021

Storia di un luogo

Storia di un luogo un mondo riscoperto

arcano sulle alture e condiviso

volo in un giorno in macchina del tempo

vissuto che confermo in mia coscienza


e riprendendo intatte le parole

segno de' tempi andati in landa brulla 

ritrovo grotte lame con viadotti

simile a film che passa in orizzonte


mentr'elio tramontava sulle tombe

un giorno di novembre sì lontano

e la neviera luccicava in archi


parlano i sassi sui macchiati colli

raccontano le storie de' pastori

di pecore smarrite e transumanze


riproposta Lorenzo 18.2.08

domenica 25 aprile 2021

Attesa

Ascolto il cuore non ho più parole

per quelle attese buone del mattino

siamo al disarmo non c'è più speranza

suvvia non tiriamo i remi in barca


i verbi vuoti che non hanno senso

è presto per gridare alla vittoria

e questa per sventura non c'è ancora

siamo fanciulli persi nell'ignoto


mi sembra ritornato pollicino

disseminava briciole di pane

nel bosco per sentiero sconosciuto


e ritrovarlo poi tutto d'un tratto

era un bambino colmo di speranza

ascolto l'eco ed aspetto il tempo

 

Lorenzo 25.04.2021

domenica 18 aprile 2021

Tutto è connesso

Il virulento soffio della morte

s'annida nelle serre della terra

non teme mari e luoghi assai lontani

viaggia sulle ali d'aeroplani


tra passeggeri ignari dell'intruso

che dormono su nuvole d'argento

poi d'improvviso destati dal sonno

riprendono la vita d'ogni giorno


e negli affanni d'uopo svilupparsi

s'intrufola in respiro che s'appanna

centri di vita cercano quel fiato


soffio vitale e di lunga sorte

che s'interrompe in colmo di sventura

talamo scuro in isola lontana


Lorenzo 18/04/2021



domenica 11 aprile 2021

E' Tempo

E' tempo di tornare 

antico amore

qual è la poesia

il respiro del tempo

almeno quello il tempo

spira e corre via 

mentre coperte di zolle

colorate in guscio di castagno

ricoprono ahimè se coprono

nel sacro grembo della terra

i corpi inerti vinti ed ora

spenti cercando fiato

almeno nell'eterno.


Lorenzo 11.04.2021

sabato 20 marzo 2021

La Sagra della Primavera

 

Tonalità coeve e dissonanze
un clima di battaglia si prepara
tra l'uomo primitivo e ignote forze
lotta imminente già si prefigura

ritorna primavera in canti e danze
tronco arruffato tra chiasmi sbilenchi
preludio di conflitto e campi accesi
dall'odio degli uomini mandati

cupa tribuna nel vallo di morte
tra suoni di bombarde e baionette
nell'aria v'è profumo di sementi

i germi occlusi in pieghe rinnovate
mentre sull'altopiano il mondo aspetta
quadro pagano in giovinezza amara
 
 

Copyright © riproposta  Lorenzo 19.4.09

Aspetto la Primavera alle ore 10,32