domenica 5 dicembre 2021

Settanta

 


 

Sono settanta gli anni della vita,

settanta volte sette c’è bisogno

di numeri e tabelle, chè la scienza


quest’oggi non fa uso di memoria,

sono presenti quelle macchinette

che sembrano lontane mille miglia


da quelle che s’usavano ai miei tempi,

una tabella presa dal quaderno

nera la copertina sempre eguale


senza disegni e fogli lucidati.

Bei tempi i nostri tempi col pennino

ben stretto all’asticella di legname, 


bagnato poi al vaso dell’inchiostro,

riposto al centro in banco della scuola.

Oggi si usa invece il cellulare


strumento delle menti prigioniere,

lontano il più possibile dagli occhi,

beato chi non usa tal congegno.


I  numeri stampati da pigiare

coi segni d’addizione e via dicendo

e  il conto è bell’è pronto per incanto.


S’usa finanche uno strumento strano

Didattica  a distanza per prudenza

che si rifugia in minima ragione.


Pitagora, Euclide con Cartesio,

Il pane quotidiano per il Nostro, 

le tabelline sempre nella mente,


gli assi cartesiani ortogonali,

lo studio serio ch’oggi non s’intende,

tanto che allievi per capire un tanto


si servono di te, mio caro amico,

compagno della scuola d’altri tempi,

nel corridoio al piano con giardino.


Filosofia “Amore del sapere”

Assioma che l’oblio non rimuove,

ripeto ancora il teorema detto


l’area del “quadro” sull’ipotenusa

uguale al più dell’aree dei “quadri”,

Pitagora,  ricordo  l’ intuizione.


Ipotenusa il “tra” dei due cateti

Categoriale e Precategoriale

Kantiana ed Husserliana rimembranza.


Lavagna e gesso per dimostrazione,

attenta e luminosa la lezione.


Lorenzo 3.12.21

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