domenica 7 ottobre 2012

I girasoli di Vincent Van Gogh

Il mio articolo pubblicato nella sezione "La Finestra sull'Arte" sul sito La Mente e Il Cuore

 

 
Vincent Van Gogh, pittore tra i più amati d’ogni tempo, ha segnato con la sua arte creativa, raffinata, geniale, uno dei periodi più incisivi e innovativi della storia.
 
Amò la pittura fin da giovanissimo, nel 1875, appena ventenne si trasferì a Parigi. Lavorò come impiegato presso la casa d'arte Goupil, dedicando molto tempo alle visite di musei e gallerie d'arte.
 
La sua estrosità è ben nota come le ragioni per le quali fu definito un genio pazzo e incompreso.
 
Realizzò molti quadri, disegni, acquerelli con svariate tecniche, ma la sua arte fu apprezzata solo dopo la morte, come spesso accade ai geni.
 
Van Gogh inizialmente si sentiva  attratto dalla vita dei contadini, dal loro lavoro,dal dramma dei minatori. Gli interessava trasmettere, attraverso i colori della sua pittura, il dolore e il sacrificio, per questa ragione, dipinse tele dai colori cupi. In seguito, prenedendo spunto dall’impressionismo, considerò la natura come  elemento ispirativo, poiché soggetto capace di stillare emozioni, sensazioni e sentimenti. L’impressionismo di Vincent traduce la visione del paesaggio ogni volta con diverse tonalità, vari attimi, tutti differenti ma sempre in armonia con l’intero contesto ambientale.
In trent’anni di ricerca estenuante dell’intensità e della trasmissione visiva della realtà si apre un nuovo varco in lui e nella storia dell’arte. Creò, attraverso diverse tecniche e motivi, una corrente artistica  originale e rinnovativa, l’Espressionismo.
 
L’espressionismo  tende a esaltare, con marcato vigore, più la proiezione emotiva della realtà che quella percettiva. 
 
La passione e la volontà energica lo spinse a dipingere con uno stile che si avvicinasse il più possibile al vero, impremendo, attraverso i colori e le particolari pennellate, una forma ben costruita e reale.
 
Dedicò l’intera vita a trasferire sulla tela la natura come arte raggiante e filo conduttore di sentimenti umani, rappresentati nella loro limpida realtà.
 
Il suo stile
 
Miscelò colori e pennallate a strati densi, dando vita a una tecnica superlativa, espressione di un  fantastico mondo pregno di luce e speranza, contraddizione di uno spirito inquieto,ossessivo e malinconico.
Ogni espressione della natura era fonte d’ispirazione e ragione per  avvertire sensazioni intense da trasferire sulla sua tela, distaccandosi completamente dalla sua visione personale, cosicchè il quadro raffigurasse essenzialmente le reali sembianze. Ogni gesto della sua mano imprimeva alla tela un continuo crescendo e diminuendo del mutamento "dell'attimo" , nella percezione emozionionale di un breve momento in cui nulla doveva disperdersi. 
 
Amava fare lunghe passeggiate alla ricerca di paesaggi, di colori e forme da trasfrormare in pennellate ricche di espressione.Credo fu così che s’innamorò del girasole.
Fiore dal lungo e podesoro gambo, con una corona di petali color del sole, verso il quale si protendeva continuamente, in cerca di calore, di luce, vita campi coltivati, lunghe distese di verdi prati.
 
Il bisogno interiore di fermare il tempo , di possederlo per poi trasferirlo sulla tela lo rendeva infelice e impotente.
 
In una delle tante lettere indirizzate al fratello Theo, scrisse :"Avevo notato che i tronchi giovani erano solidamente radicati nel terreno, e ho incominciato a dipingerli con il pennello; ma poichè i tocchi si confondevano a mano a mano con l'impasto del suolo, ho spremuto allora direttamente il tubetto sulla tela. In un certo senso sono felice di non aver imparato a dipingere: forse avrei imparato a trascurare un effetto del genere". Poi: "Mi sono sistemato con il foglio bianco davanti al punto che colpisce la mia attenzione, guardo quello che ho dinanzi agli occhi e mi dico: questo foglio bianco deve diventare qualcosa; torno a casa insoddisfatto, lo metto da parte, e quando mi sono un po' riposato vado a guardarlo in preda ad un'angoscia indefinibile. Sono sempre insoddisfatto, perchè ho ancora troppo nitido nella mente il ricordo di quello stupendo angolo di natura"
 
I girasoli
 
Il nome di Van Gogh è legato inscidibilmente ai girasoli, un fiore che rappresentò per l’artista un particolare significato. I colori più amati furono il blu e soprattutto il giallo, raffigurazione del sole, di calore, luce,  amicizia e speranza. 
 
Gli amanti della pittura associano per antonomasia i girasoli al nome di van Gogh. Furono, infatti, uno dei soggetti preferiti di Van Gogh, presenti già in alcune delle tele realizzate a Parigi.
Durante il soggiorno in Provenza l'artista dipinse quelli destinati a divenire i più celebri. Il quadro qui riprodotto è conservato presso il Philadelphia Museum of Art di Philadelphia.
 
 
E’ in assoluto il più conosciuto e amato fra i numerosi quadri di girasoli che Van Gogh realizzò nel 1888.
 
Il dipinto si presenta con lo sfondo giallo apparentemente uniforme, ma dopo un attento esame dell’insieme si notano  pennellate ampie che si intersecano orizzontalmente e  verticalmente, dando l’impressione ottica di un cesto di vimini. 
 
Il tavolo,sul quale poggia il vaso, é color arancio scuro, si divide dallo sfondo mediante da un’accentuata linea blu. 
Si dedicò a questo capolavoro con profonda passione e, nonostante, cercasse di lavolarlo più in fretta possibile pur di non perdere il susseguirsi della realtà che mutava, i girasoli appassivano rapidamente.La caduta dei petali era inevitabile, i semi ormai privi di corolla costrinsero l’animo del pittore a impremere un colore arancio più scuro e denso. Il risultato fu eccellente, plasmò un evidente contrasto con la conformazione sfilacciata dei fiori, attraverso una tecnica di spennellate  più scorrevoli e fluenti.
 
L’attimo
 
Il quadro permette di comprendere la sublime raffinatezza della rappresentazione e la  rilevante importanza per l’artista di cogliere, ad ogni costo, l’attimo nel suo susseguirsi;  infatti  i girasoli sono raffigurati in ciascuna fase della fioritura, dal bocciolo all'appassimento.
 
Esistono tre serie di girasoli dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 e il 1889 principalmente ad Arles. Queste magnifiche opere non solo sono tra i più celebri di Van Gogh, ma anche tra i suoi preferiti.
Le tre versioni simili sono differentemente composte da vasi con quindici girasoli, due con dodici, una con cinque ed una con tre girasoli.
 
 
 
 
 
 
 
 Altre quattro tele con girasoli, ma senza vaso, furono dipinte in Germania  poi in Francia : una con quattro girasoli e tre con due. 
 
 
 
 
 
L'uso dell'intero spettro giallo introdusse un differente e particolare pigmento.
 
Van Gogh, benché fosse molto legato a questi quadri,  ne diede in dono uno all'amico Paul Gauguin. 
 
La vita di questo grande genio fu essenzialmente legata all'arte, il sogno di immortalare la realtà nella completezza percettiva del suo attimo s'è avverato e, inconsapevolmente, ha immortalato se stesso e l’amore profondo per la natura.
 
Credo che ammirare un suo quadro non regali soltanto una profonda emozione e un intenso stupore, ma soprattutto la comprensione e la contemplazione di quell’attimo, tanto cercato e amato da Van Gogh.
 
E’ infinito incanto che resterà impresso negli occhi e nell’anima di coloro che amano la pittura, arte che arricchisce lo spirito e lo eleva verso una divina dimensione.
 
 
 

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