domenica 31 maggio 2015

Due cuori [Memoria] / in terza rima

© dal mio archivio fotografico

E mentre il treno scorre la pianura
quattr'alberi si toccano in contrasto
ferma un istante immagine in frescura

vedo due cuori e in mezzo pure il fasto
dei monti ora distanti dalla vista
e straziano memorie per quel tristo

ancora il gran sapore di tal lista
di sangue che mi stinge dentro al petto
non torturarmi ancora fatalista

vediamo jean d'indurre ora al cospetto
la fila disperata per il quando
quando verrà il tempo del rispetto

sorte segnata a qualche venerando
i molti invece a rinsecchir quel ramo
col fumo di fornaci rimandando

deserti ardenti d'anime che bramo
parlami adesso per cambiar in mente
il corso dell'istante che avevamo

adesso il quando buca travolgente
il disinganno che s'annida al cuore
d'istante il quando è piccolo e avvilente

ora c'è il nulla intorno al mio pudore


Copyright © Lorenzo  31.5.15

sabato 30 maggio 2015

Due cuori [Memoria]

© dal mio archivio fotografico

[...]

E le montagne, quando si vedono di lontano…
le montagne…oh Pikolo, Pikolo, di’ qualcosa,
parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne,
che comparivano nel bruno della sera
quando tornavo in treno da Milano a Torino!

[...]

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi,
Torino, 1976, pag.103)



E mentre il treno scorre la pianura
quattr'alberi si toccano in contrasto
ferma un istante immagine negli occhi
vedo due cuori e in mezzo le montagne

lontane ora distanti dalla vista
e straziano memorie di ragione
ancora il grande a insaporire il cielo
del sangue che mi stinge dentro al petto

non torturarmi ancora del passato
vediamo jean d'indurre ora nel porto
la fila disperata per il quando
quando verrà il tempo del ritorno

sorte segnata a pochi fortunati
i molti invece a rinsecchir quei rami
col fumo di fornaci refrattarie
deserti ardenti d'anime costrette

parlami adesso per cambiar in mente
il corso dell'istante che mi prende
adesso il quando buca i miei ricordi
il disinganno che s'annida al cuore

d'istante il quando è piccolo frammento
ora c'è il nulla intorno al mio tormento


Copyright © riproposta  Lorenzo  14.4.11

venerdì 29 maggio 2015

Finestra [di Poesia] / in terza rima

© dal mio archivio fotografico

E' l'ultimo frammento d'un percorso
fatto d'amore in seno di poesia
cinti i miei fianchi per strada nel corso

contemplo in devozione antologia
di splendida finestra che si schiude
nell'ingresso di murgiana corsia

si passa un po' a tentoni ci s'illude
di stringere i poeti nell'invano
entra e vedrai il luogo non delude

un universo immerso nell'arcano
ti prende e ti costringe quell'ancella
entrando scorgerai un mondo sano

e l'albero ch'è posto a sentinella
sarà il principio d'una ambita stella


Copyright © Lorenzo  29.8.15

giovedì 28 maggio 2015

Finestra [di Poesia]

© dal mio archivio fotografico

Vedrai  fiorire  terre  piene  di  magia
e  io  sarò  la  chioma  d'albero  più alta
per  darti  frescura  e  riparo.

Alda  Merini   da  Amore, vola da me


E' l'ultimo frammento d'un percorso
fatto d'amore in seno di poesia
cinti i miei fianchi per maestra via
contemplo in devozione tutto il corso

di splendida finestra che si schiude
come l'ingresso di murgiano vano
si passa un po' a tentoni ci s'illude
di stringere i poeti nell'invano

entra e vedrai in loco scorgi un mondo
un universo fatto di magia
ti prende e ti costringe in girotondo

entrando scorgerai stella cometa
e l'albero ch'è posto a sentinella
sarà il principio d'una ambita meta


Copyright ©  riproposta  Lorenzo  3.4.11

mercoledì 27 maggio 2015

Colloquio / in terza rima

© dal mio archivio fotografico

Non s'è mai spento quel falò mia musa
riflessione m'impone mente e cuore
sui segni che lasciasti disillusa

ed in silenzio riverente attore
la fiamma in verità tuttora accesa
nel cuore di coloro che d'autore

soffiano sulle braci dell'intesa
cercando invano il velo dell'oblio
nel fuoco ardente della tua ascesa

noi sognatori qui nel pieno brio
dai versi cominciamo che perenni
scolpiti in pietra incisa nel silenzio

noi siamo qui nelle tua notte indenne
cantasti luna in silloge solenne


Copyright © Lorenzo 27.5.15

martedì 26 maggio 2015

Colloquio

© dal mio archivio fotografico


Ho acceso un falò
nelle mie notti di luna

Alda Merini


Non s'è mai spento quel falò mia musa
riflessione m'impone mente e cuore
sui segni che lasciasti a testimone
ed in silenzio riverente  guardo

la fiamma in verità tuttora accesa
nel cuore di coloro che in ricordo
soffiano sulle braci ricoperte
cercando invano il velo dell'oblio

nel fuoco ardente della tua memoria
noi sognatori qui ricominciamo
dai versi che s'innalzano perenni

scolpiti in pietra conservata in cuore
noi siamo qui nelle tue notti al lume
della luna che in silloge cantasti


Copyright © riproposta Lorenzo 25.3.11

lunedì 25 maggio 2015

Un poco d'allegria / in terza rima

© dal mio archivio fotografico

L'uso del caminetto un po' magia
ed ora si son persi quei valori
della famiglia unita a casa mia

legna d'ulivo e rami ai potatori
tagliati dopo l'olio dell'annata
per dare ai tronchi di vita i colori

ma riprendendo la parola andata
un tempo riscaldava la cucina
intendo l'accessorio d'adorata

ove la mamma izzava la fucina
e vi poneva un treppiedi esterno
per sostenere al fuoco la ramina

affumicata fuori  ma all'interno
protetta da un filino di stagnola
mastro giovanni in modo assai paterno

con mano di maestro della scuola
la rendeva per l'uso della mensa
ora vi spiego meglio la parola

acqua che bolle alla fiamma intensa
e subito spaghetti da lessare
un po' di sale preso da dispensa

un piatto pronto e sugo d'abbinare
tre pomodori un poco d'armonia
il verde base basta per gustare

e dalla madre un tocco di magia
per dare alla famiglia l'allegria


Copyright © Lorenzo  25.5.15

domenica 24 maggio 2015

Un poco d'allegria

© dal mio archivio fotografico

L'uso del caminetto un po' magia
ed ora si son persi quei valori
della famiglia unita del passato
legna d'ulivo coi rametti al taglio

potati dopo l'olio dell'annata
per dare ai tronchi della vita nuova
ma riprendendo quel discorso andato
un tempo riscaldava la cucina

intendo il vano caldo della casa
ove la mamma ch'accendeva il fuoco
lì vi poneva un treppiedi ritto
per sostenere la caldaia in rame

affumicata fuori ma all'interno
protetta da un filino di stagnola
mastro giovanni nella sua fucina
con mano di maestro provvedeva

a renderla per l'uso della mensa
ora mi spiego meglio nell'intesa
acqua che bolle al calor di fiamma
e subito spaghetti da lessare

un po' di sale per sapore aggiunto
un piatto pronto con sughetto a parte
tre pomodori un po' d'odore preso
da verde base frutto di stagione

e dalla madre un tocco di magia
per dare alla famiglia l'allegria


Copyright ©  Lorenzo  24.1.12

sabato 23 maggio 2015

In silenzio / in terza rima

© dal mio archivio fotografico

E col silenzio attingo la mia mente
tutto è scontato scritto nel papiro
del mio proclama verticale agente

in mie radici affonda  mentre ammiro
il mio pensiero essenza nell'azione
bassi i miei occhi rughe nel sospiro

e parte da lontano riflessione
dal mondo della vita dai trascorsi
quand’ ero immerso in grembo d'affezione

d’allora meditavo sui discorsi
la luce accesa a generar pensiero
n'erano vuoti allora i miei percorsi

né mi pesava il germe magistero
la musa ispiratrice mi prendeva
ogni momento avvolto e sempre vero

abito dolce cinto ch'accendeva
questo dolore d’un lungo segmento
di poca gioia ch'infatti esisteva

allora mi crogiolo in quel momento
spirito fisso posto in alta vetta
piegato intanto nell’accadimento

così m’aggrappo ad essa che m'accetta
con musa di poesia che m'aspetta


Copyright © Lorenzo  23.5.15

venerdì 22 maggio 2015

In silenzio

© dal mio archivio fotografico

 E col silenzio attingo la mia mente
tutto è scontato scritto nel papiro
del mio proclama verticale in basso

in mie radici affonda il mio pensiero
quando s’inebria essenza  silenziosa
bassi i miei occhi rughe pensierose

partono da lontano i miei riflessi
dal mondo della vita dai  trascorsi
quand’ ero immerso in grembo genitrice

d’allora contemplavo la sua luce
lampada accesa a generar pensieri
non era vuoto allora il mio silenzio

né mi pesava il germe che cresceva
la musa ispiratrice mi prendeva
momenti pieni avvolti nella quiete

abito dolce cinto nel dolore
questo frammento d’un lungo segmento
poche le gioie infatti d'esistenza

allora mi crogiolo nel mio germe
spirito fisso posto in alte vette
piegato intanto nell’ispirazione

così m’aggrappo in essa e mi consolo
con musa di poesia resto solo


Copyright © riproposta Lorenzo  17.1.11

giovedì 21 maggio 2015

A cielo aperto / in terza rima

© dal mio archivio fotografico

Vicino al fuoco il luogo tra i più belli
quando d'inverno impazza biancaneve
la fata di montagna con capelli

albini ed imbiancata come deve
prepara il fuoco con le braci ardenti
per mettere in camino che riceve

nella pignatta legumi bollenti
in semicerchio stanno tutti intorno
a raccontarsi quegli accadimenti

d'anni passati mentre i bimbi attorno
ad ascoltare e ritenere a mente
di nonni la memoria del ritorno

un tempo il tetto stava veramente
aperto ed io ricordo ch'oggi ancora
s'accende il fuoco come anticamente

in giorni stabiliti come allora
rituale economia alla famiglia
stretta da povertà che non s'ignora

per provvedere al desco con stoviglia
accanto al fuoco due o tre pignatte
un mandolino un clarinetto piglia

per spandere con note cose adatte
di canti che ricordano emigranti
santa lucia nostalgie intatte

mentre i tizzoni al tempo consumati
continuano in dimora la funzione
di poveri parenti costumati

posti a tacere in veggio per l'azione  

Copyright © Lorenzo 21.5.15

mercoledì 20 maggio 2015

A cielo aperto

© Antica stampa dal mio archivio 


E' vicino al fuoco il luogo più bello
quando d'inverno impazza biancaneve
la fata di montagna che si copre
di candidi vestiti e col grembiule

prepara il fuoco con le braci ardenti
per mettere camino in movimento
una pignatta di fagioli accanto
intorno stanno tutti in semicerchio

a raccontarsi quegli accadimenti
d'anni passati mentre i bimbi intenti
ad ascoltare e ritenere a mente
buone novelle e nonni l'esperienza

un tempo il tetto stava a cielo aperto
questo ricordo io ed oggi ancora
il fuoco nelle piazze di borgata
in giorni stabiliti dell'annata

rituale economia alle famiglie
strette da povertà e dal bisogno
di provvedere al desco di domani
accanto al fuoco due o tre pignatte

un mandolino un clarinetto acceso
a spandere le note melodiose
di canti che ricordano emigranti
santa lucia nostalgia lontana

mentre i tizzoni consumati al tempo
continuano funzione nelle case
di povere famiglie del quartiere
posti a tacere in veggio per stirare  


Copyright © riproposta Lorenzo 22.1.12

martedì 19 maggio 2015

pagliaro / in terza rima

© Antica stampa dal mio archivio

Un verbo che s'infrange nei ricordi
un trullo fatto in pietra levigata
posto in quel campo d'avo che non scordi

ricordo il tempo di quella giornata
quando portava in campo la zia rosa
segnata dal fato donna temprata

di particella aveva assai preziosa
un piccolo quadrato un uliveto
d'ordini ottavi secondo la prosa

lungo i muretti a secco un carciofeto
con rosettine e selvatici cardi
e nel campetto un tralcio di vigneto

presso il pagliaro riponeva tardi
l'arte e gli attrezzi di quel tempo amaro
una zappetta a rassodar con sguardi

l'umida terra amata e con l'acciaro
tagliava il ramo ibrido del tronco
succhiante il nutrimento al frutto raro

oppure nei momenti giammai pronto
stendeva sulla paglia le sue membra
per ricordare in segno del tramonto

il figlio prigioniero come sembra
per gloria della patria assai lontana
ora quel luogo non dona più l'ombra

dell'agro d'uliveti nella piana
zona di residenza e animazione
spiriti impressi nella sorte umana


Copyright © Lorenzo 19.5.15

lunedì 18 maggio 2015

Pagliaro

© Antica stampa dal mio archivio 


Un verbo che s'infrange nei ricordi
un trullo fatto in pietre levigate
posto in quel campo d'avo di quell'era

ricordo il tempo quand'ero fanciullo
e mi portava in campo zia rosina
donna temprata segnata dal fato

un campicello aveva lì dal borgo
un piccolo quadrato un uliveto
d'ordini ottavi secondo parcella

lungo i muretti a secco coltivava
le rose di selvatici carciofi
nel mezzo del campetto quel pagliaro

ove mio nonno riponeva d'arte
gli attrezzi del mestiere di quel tempo
una zappetta a rassodar la terra

l'accetta per tagliare i rami secchi
ed anche i figli ibridi dei tronchi
succhianti il nutrimento ai nuovi frutti

oppure nei momenti di stanchezza
stendeva sulla paglia le sue membra
per ricordare i sogni rinvenienti

del figlio fante prigioniero al campo
per gloria della patria assai lontana
ora quel luogo non è più un concerto

degli alberi fruttuosi o d'uliveti
zona di residenza e animazione
spiriti  impressi nei duri travagli


Copyright © riproposta  Lorenzo 10.10.10

domenica 17 maggio 2015

Veli / in terza rima

© Lorenzo

Ricerco gli occhi tuoi ogni momento
nel tempo nello spazio  negli annali
sulla tua prece mentre m'addormento

hai per corona i tuoi capelli eguali
in treccia scura colta nel tuppetto
le tue pupille splendono immortali

sollevo i veli e io ti stringo al petto
tristezza avvolge il tuo sereno viso
forse tu pensi al tempo tuo d'affetto

la vita ti doveva quel sorriso
il dono di carezze del tuo sposo
ora tu sei felice in paradiso

s'è ricomposto accanto al generoso
egli è contento d'esserti prezioso


Copyright © Lorenzo 17.5.15

sabato 16 maggio 2015

Veli

© dal mio archivio 

Ricerco gli occhi tuoi ogni momento
nel tempo nello spazio in ogni dove
sulla tua prece in radica di noce
hai per corona i tuoi capelli neri

in treccia scura colta nel tuppetto
le tue pupille splendono immortali
mentre sollevo i veli io t'ammiro
tristezza avvolge il volto tuo sereno

forse tu pensi al tempo tuo rubato
quando la vita piena ti doveva
donare le carezze del tuo sposo

ora tu sei felice sei riunita
s'è ricomposto accanto al tuo sacrario
egli è contento d'esserti vicino


Copyright © riproposta Lorenzo 4.9.10

venerdì 15 maggio 2015

Luci / in terza rima

© antica stampa dal mio archivio

Son spente ormai le luci sul sipario
del tempo già passato in giudicato
estinto e nel silenzio passionario

quest'oggi inizia l'ultimo accorato
formati quando il tempio era silenzio
viaggio dei partenti in giubilato

guai a tradire quel progetto serio
soli per strada per compagna un'ombra
accanto solo un angelo per genio

mentre si percorreva là in penombra
il viale che portava sopra il ponte
questa l'amara sorte che s'ignora

adesso e ancora stessa amara fonte
mentre campeggia sulla mia colonna
un mio parere scritto sulla fronte

sento il silenzio ascolto come un voto
assorbo il fato asprigno che l'avvolge
non vivo quel silenzio come un vuoto

nè come un peso che il suo manto cinge
sono diversi ed uniche persone
ascoltano soltanto ciò che stringe

realisti ingenui per ogni affezione
non pesano soltanto pochi attori
son luci vere nell'acclamazione


Copyright © Lorenzo 15.5.15

giovedì 14 maggio 2015

Luci

© Antica stampa dal mio archivio

 Son spente ormai le luci sul sipario
del tempo già passato in giudicato
estinto e nel silenzio coronato
quest'oggi inizia l'ultimo frammento

degli ultimi partenti in giubilato
formati quando il tempio era silenzio
guai a tradire dei progetti attesi
soli per strada per compagna un'ombra

accanto solo un angelo custode
mentre si percorreva senza scorta
il viale che portava sopra il ponte
questa l'acerba sorte ch'era allora

adesso ancora stessa amara storia
mentre campeggia sulla mia colonna
un mio parere scritto sul silenzio
sento il silenzio ascolto il verbo suo

assorbo il fato asprigno che l'avvolge
non vivo quel silenzio come un vuoto
nè come un peso  cinto nel suo manto
sono diversi ed uniche persone

ascoltano soltanto il loro cuore
realisti ingenui d'ogni pregiudizio
non pesano soltanto pochi attori
son luci vere sono riflettori

Copyright ©  riproposta Lorenzo 1.9.10

mercoledì 13 maggio 2015

Dimmi dov'è ? / in terza rima e distico elegiaco

© stampa dal mio archivio


Trovasi il ponte in piana dell'ulivo
tra il mare azzurro e l'assolata murgia
sotto i suoi archi un torrentello attivo

in tempi d'alluvione lungo via
è scura l'acqua trascina quant'altro
tronchi d'ulivi teneri in corsia

strappati dalla terra che peraltro
versa la furia d'impetuosa piena
misti alle zolle fertili dell'agro

ancor più lungo il tempo della pena
in quel burrone cresce il rampicante
coprendo il territorio e la sua rena

sboccando poi nel mare di levante
ricordo quelle annate turbolente
gonfiarsi a dismisura l'abbondante

mena si chiama nella lingua agreste
il dimenar del rivo molto mosso
la siccità che annulla le tempeste

il respiro del tempo per il passo

e questo è quanto per gentil domanda
sciogliesi il dubbio e cortesia rimanda


Copyright © stampa Lorenzo 13.5.15

martedì 12 maggio 2015

Dimmi dov'è ?

© Antica cartolina dal mio archivio 


Trovasi il ponte in piana degli ulivi
tra il mare azzurro e l'assolata murgia
sotto i suoi archi scorre un torrentello

in tempi d'alluvione sopra altura
è scura l'acqua trascina quant'altro
tronchi d'ulivi teneri e leggeri

strappati dalla terra con la furia
versati dentro l'impetuosa piena
misti alle zolle fertili dei campi

ancor più lungo il tempo della secca
in quel burrone cresce la gramigna
coprendo il territorio e il litorale

sboccando poi nel mare di levante
ricordo qualche annata turbolenta
gonfiarsi a dismisura quella mena

come si chiama nella lingua agreste
il dimenar di acque tempestose
la siccità per ora placa il vallo

il respiro del tempo per quel ponte
e questo è quanto per gentil domanda
sciogliesi il dubbio e cortesia rimanda


Copyright © Antica stampa riproposta Lorenzo 3.7.10

lunedì 11 maggio 2015

Focara / in terza rima

© Lorenzo

Lingue di fuoco accendono la notte
storia del tempo a ricordare evento
fascine s'accatastano stanotte

fino alla sommità che batte il vento
tralci di vite secchi da rimonta
di vigna spoglia e rami fino a cento

che già a dicembre odora e che racconta
quando quei tralci appesi nel trionfo
diventano montagna che tramonta

e sulla cima s'issa fino al tonfo
rametto che profuma tutt'intorno
faville provenienti di quel tanto

frutti pendenti a riscaldare intorno
le membra intirizzite di quel giorno



Copyright © Lorenzo 11.5.15

domenica 10 maggio 2015

Focara

© Lorenzo


Lingue di fuoco accendono la notte
storia del tempo a ricordare evento
fascine ch'accatastano sarmenti
fino alla sommità desiderata

tralci di vite secchi da rimonta
di vigne spoglie e rami rampicanti
che già a dicembre odorano di vino
quando quei tralci appesi nel trionfo

diventano montagna da incendiare
e sulla cima s'issa dell'arancio
rametto che profuma tutt'intorno

faville provenienti dall'incendio
frutti pendenti a riscaldar le membra
intirizzite dal veniente inverno


Copyright © riproposta Lorenzo 17.1.12

sabato 9 maggio 2015

A Mia Madre / in terza rima

© Lorenzo


E' scritta nel tuo sguardo la mia storia
incanto di nostalgico dolore
e tu m'amasti e m'ami nella gloria

sento le tue carezze nel calore
ma per goderti il fato m'ha negato
il tempo dei tuoi baci con amore

un soffio il nostro esserci accorato
così io vivo dentro gli occhi tuoi
l'onirica presenza che ho sognato

ti guardo e tu mi guardi dentro il noi
e corro fino a te dove tu sai
e penetrarmi sento so che puoi

lo sguardo che s'infrange e ch'incontrai
nel sangue tu nel cuore resterai


Copyright © Lorenzo 9.5.15

venerdì 8 maggio 2015

A Mia Madre

© Lorenzo


E' scritta nel tuo sguardo la mia storia
incanto di nostalgico dolore
e tu m'amasti sempre e m'ami ancora
sento le tue carezze calde e madri


ma per goderti il fato m'ha negato
il tempo dei tuoi baci appassionati
un soffio non durò l'esserci insieme
così io vivo dentro gli occhi tuoi


l'onirica presenza che accarezza
ti guardo e tu mi guardi nella notte
e corro fino a te dove tu sai


e penetrarmi sento quello sguardo
calore che s'infrange nel mio sangue
scheggia nel cuore d'ultimo respiro


Copyright © riproposta  Lorenzo 10.5.010

giovedì 7 maggio 2015

Pane / in terza rima

© Lorenzo

Mani invecchiate e crogiolate al sole
nei campi per raccogliere il frumento
quando l'attrezzo usato e ciò si vuole

spicchio di falce e corda un filamento
unione di  covoni pronti all'uso
per far farina in vecchio adempimento

e poi il pane nel forno socchiuso
memoria di fanciullo sempre impressa
levata ardita di notte ch'annuso

quando il gallo teneva ancor concessa
madre in crescenza serbato in scodella
un pugno di farina calda e spessa

per preparare pane in focaccella
pronto per forno in fare della stella

eppur se i campi sono aperti a neve
germogli danno il grano che si deve


Copyright © Lorenzo 7.5.15

mercoledì 6 maggio 2015

Pane

© Lorenzo


Mani invecchiate e crogiolate al sole
nei campi per raccogliere il frumento
quando l'attrezzo usato era la falce
spicchio di luna un filo per unire

i giovani covoni pronti all'uso
per far farina nei vecchi mulini
e poi il pane nel forno di pietra
memoria di fanciullo sempre impressa

levata ardita di notte nel cuore
quando il gallo teneva ancor due ore
lievito madre serbato in scodella

un pugno di farina e calde mani
per preparare forme di quel pane
pronto per fuoco in fare del mattino

eppur se i campi sono aperti a neve
germogli danno il grano che si deve


Copyright © Lorenzo 15.1.12

martedì 5 maggio 2015

del Verde / in terza rima

© Lorenzo

S'immergono in respiro di montagna
quei fiorellini bianchi in mezzo al verde
questo il messaggio e petali in campagna

sorretti al venticello che si perde
bianco sorriso dopo azzurro alpestre
d'un lago dell'altura in grigioverde

un campo ed un ruscello con ginestre
e gli alberi di faggio ora fuscelli
con quelle foglie dall'odor silvestre

un manto albino e un nugolo d'uccelli
le tende adesso sono ormai rimosse
poste al sicuro in musiche e stornelli

aspettano stagioni calde e rosse
quando dei fiori resteranno scosse


Copyright © Lorenzo 5.5.15

lunedì 4 maggio 2015

del Verde

©  Lorenzo


S'immerge nel respiro di montagna
quel fiorellino bianco in mezzo al verde
questo il messaggio e petali in candore
sorretti al venticello del cadore

bianco sorriso dopo azzurro alpestre
d'un lago dell'altura ora innevata
ricordo  ancora un campo ed un ruscello
e gli alberi di faggio ora fuscelli

con quelle foglie divenute bianche
per manto albino sopra quelle siepi
le tende adesso sono ormai rimosse

poste al sicuro in vincoli del piano
aspettano soltanto calda estate
quando quel fiore tornerà a brillare


Copyright ©  Lorenzo 14.1.12

domenica 3 maggio 2015

Memoria / in terza rima

© Lorenzo

e tu seduta stavi sulla soglia
ordendo tra le mani i tuoi pensieri
il filo s'intrecciava nella maglia

speranza d'un ritorno ormai di ieri
il sogno tuo lontano s'appressava
compagno di quei tramiti sinceri

un punto prima poi tutto abbracciava
mentre il cuore pulsava in un sussulto
d'oceano orientale ritornava

dopo gli anni di buio nel tumulto
baracche illuminate triste sorte
ad aspettare il giorno dell'indulto

compreso nell'abbraccio di consorte
e prepotenti fummo in roccaforte


Copyright © Lorenzo 3.5.15

sabato 2 maggio 2015

Nell'aria vegetale



si aprì il mattino azzurro
nell'aria vegetale
come un mare nel seno del cielo
e da una costola
per lui Egli la plasmò
dalle sinuose forme
a far tondi gli occhi vogliosi
d'un amore tendente alle
stelle

Memoria

© Lorenzo


« Io non fui originata
ma balzai prepotente
dalle trame del buio
per allacciarmi ad ogni confusione. 

Alda Merini, Testamento »


e tu seduta stavi sulla soglia
ordendo tra le mani i tuoi pensieri
il filo s'intrecciava nella maglia
speranza d'un ritorno ormai vicino

il sogno tuo lontano s'appressava
compagno di quel tramite comune
un punto prima poi tutto in potenza
mentre il cuore pulsava in un sussulto

tornava dall'oceano orientale
dopo gli anni di buio tra le spine
baracche illuminate nella notte

ad aspettare il giorno del risveglio
compreso nell'abbraccio di quell'alba
e prepotenti fummo originati


Copyright © riproposta Lorenzo 15.12.09

venerdì 1 maggio 2015

Carezza / in terza rima

© Lorenzo 

Si specchiano nell'acque i monti e i fusti
carezza riflettendo il dolce lago
mentre i colori mescolati ai giusti

toni ondeggianti combinando svago
d'una leggenda che ravvolge ondina
ninfa bagnata nella fredda imago

attratta un giorno nella terra alpina
d'iride posta quivi a castigarla
per irretire certo la divina

obliando il bel consulto nè ascoltarla
d'arpia e intorno accesero i colori
d'arcobaleno messo per averla

ora in sentiero in cerchio animatori
e dai balconi l'iride ai pittori


Copyright © Lorenzo 1.5.15