lunedì 18 maggio 2015

Pagliaro

© Antica stampa dal mio archivio 


Un verbo che s'infrange nei ricordi
un trullo fatto in pietre levigate
posto in quel campo d'avo di quell'era

ricordo il tempo quand'ero fanciullo
e mi portava in campo zia rosina
donna temprata segnata dal fato

un campicello aveva lì dal borgo
un piccolo quadrato un uliveto
d'ordini ottavi secondo parcella

lungo i muretti a secco coltivava
le rose di selvatici carciofi
nel mezzo del campetto quel pagliaro

ove mio nonno riponeva d'arte
gli attrezzi del mestiere di quel tempo
una zappetta a rassodar la terra

l'accetta per tagliare i rami secchi
ed anche i figli ibridi dei tronchi
succhianti il nutrimento ai nuovi frutti

oppure nei momenti di stanchezza
stendeva sulla paglia le sue membra
per ricordare i sogni rinvenienti

del figlio fante prigioniero al campo
per gloria della patria assai lontana
ora quel luogo non è più un concerto

degli alberi fruttuosi o d'uliveti
zona di residenza e animazione
spiriti  impressi nei duri travagli


Copyright © riproposta  Lorenzo 10.10.10

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