mercoledì 28 dicembre 2016

Dimora [in terza rima]

Pietro Paolo Rubens_Adorazione dei pastori_ 1608


Dimora di preghiera e di speranza
felicità suprema in comunione
condivisione della sofferenza

unica attesa di consolazione
non siamo solitari nel dolore
necessità ch'incombe in devozione

in tutti la tua luce di splendore
offrii speranza di liberazione
proteggi il cuore affranto salvatore

tu Essere supremo in comprensione
sopporti e soffri solo per amore
d'umana dignità si ricompone

giustificando il dono col tuo ardore
noi sordi prolunghiamo il tuo dolore


Copyright © Lorenzo 28.12.16

lunedì 26 dicembre 2016

d'umana dignità tu ti rivesti


Dimora di preghiera e di speranza
felicità suprema in comunione
condivisione della sofferenza
consolazione e singolare attesa

Non siamo solitari nel dolore
necessità ch'incombe in nostra vita
inonda in tutti la tua grande luce
concedi amore con liberazione

Tu salvi i cuori affranti degli oranti
compatimento d'Essere supremo
sopporti e soffri solo per amore

d'umana dignità tu ti rivesti
giustificando il dono di te stesso
noi sordi prolunghiamo il tradimento


Copyright © Lorenzo 23.12.07

sabato 24 dicembre 2016

Natale

cera della regina

Giorno di festa
un riccio al muschio in testa
un pò di rosso

cera della regina
con i lumini accesi


Copyright © Lorenzo 24.12.16

martedì 13 dicembre 2016

Il fuoco

il fuoco nella piazza _ fonte wikipedia



Luce del giorno
il tredici dicembre
Santa Lucia

il fuoco nella piazza
è prossimo il Natale


Copyright © Lorenzo 13.12.16

sabato 10 dicembre 2016

Edicola votiva [in terza rima]

onda ed aroma diuturno lavoro

Edicola votiva arco remoto
quivi è impressa l'immagine di Madre
una memoria ed un segno noto

nel borgo pregno d'arcate leggiadre
s'immergono in preghiera i pii passanti
circondano l'icona delle squadre

di residenti per grazie abbondanti
accendono lumini in devozione
alzano infanti in cielo e dolci canti

chiedono a Lei d'avere attenzione
pei giorni tutti della vita loro
un forno emana lo stesso copione

onda ed aroma diuturno lavoro
sale il profumo di pane e pandoro


Copyright © Lorenzo 10.12.16

venerdì 9 dicembre 2016

Edicola votiva

Il pane di dicembre

Edicola votiva arco remoto
quivi è impressa l'immagine di Madre
un segno di memoria tramandata
negli archi tutti dell'antico borgo

s'immergono in preghiera i pii passanti
circondano l'icona i residenti
in via vetusta per cercare grazie
accendono lumini in devozione

alzano infanti in cielo a protezione
chiedono a Lei d'essere compagna
pei giorni tutti della vita loro

un'onda emana profumo di pane
un forno a legna invade dei sapori
fragranze di vivande decembrine


Copyright © Lorenzo 16.1.08

mercoledì 7 dicembre 2016

In vetro [in terza rima]

schiocca calabrese di fichi secchi _ fonte wikipedia

Promessa mantenuta al tempo giusto
d'accomodare in vetro i dolci frutti
al sole dell'estate per il gusto

sull'albero e nei canestri asciutti
schiacciati in giunchi piani fra le dita
per rendere gustosi i semi tutti

una bontà di dolce custodita
rimessi in fila nella teglia in forno
foglia d'alloro in mezzo garantita

come un trionfo per gli eroi d'un giorno
e lentamente a crogiolare al fuoco
caramellati poi al vapoforno

nulla è compiuto ancora e pressappoco
imprigionati in trappola di vetro
a strati e in mezzo nel mieloso gioco

si pone una nocciola cotta indietro
in precedente intingolo nel forno
sembra un bouquet d'aroma e qualcos'altro

con pezzi di fondente tutt'intorno
so che vi giunge un piccolo riflesso
qui ora nel palato e nel contorno

d'assaporare il liquoroso adesso
intingolo di fichi saporiti
e prima di coprire con successo

s'innaffia i frutti in nettare di viti
del più pregiato secco aperitivo
fichi congiunti a miele e poi serviti

quando s'aprono in giorno vocativo
per onorare gli antenati estinti
e ancora il dì natale successivo

sembrano messi in riga e poi dipinti
in fregi decorati e variopinti


Copyright © Lorenzo 7.12.16

lunedì 5 dicembre 2016

In vetro

dolce sapore dal gusto di miele


Promessa mantenuta giusto il tempo
d'accomodare in vetro i dolci frutti
al sole sottomessi nell'estate

sull'albero di fico e sul canestro
schiacciati in giunchi piani fra le dita
per rendere gustosi i semi interni

dolce sapore dal gusto di miele
rimessi in fila nella teglia in forno
foglie d'alloro in mezzo per sapore

come il trionfo per gli antichi eroi
e lentamente a crogiolare al fuoco
per ritirarli poi al punto giusto

nulla è compiuto ancora per serbare
imprigionati in trappola di vetro
a strati e in mezzo nel mieloso seno

si pone una nocciola mezza rosta
in precedente intingolo nel forno
una sull'altra in mezzo al lauro frasco

con pezzi di fondente cioccolato
so che vi giunge un piccolo riflesso
qui ora nel palato in condizione

d'assaporare adesso il liquoroso
intingolo di fichi saporiti
e prima di saldare in sottovuoto

s'innaffia il frutto sotto pioggia d'uva
del più pregiato secco aperitivo
s'avvolge il tutto in domino di miele

poi s'apre in tempo il giorno dei defunti
per onorare gli antenati estinti
e continuare ancora il dì natale


Copyright © Lorenzo 5.10.10

venerdì 2 dicembre 2016

Riposo al monte [in terza rima]

Joseph Heike _ Alpeggio _  Opera Propria _  Fonte Wikipedia 


Quasi la notte al giorno mentre d'alpe
piange la vetta e adombra per saetta
il tempo giornaliero fino oltralpe

la nuvola si stringe e non aspetta
come un pittore tinge verde alfine
si perde il pellegrino in via scorretta

s'ode suonare intanto un canto fine
d'Ave Maria e sgombra ogni pensiero
si desta fresco dal riposo infine

pascoli al tempo d'altopiano austero
si fregiano le mandrie nell'alpeggio
per fare delle stalle un gran mistero

di canestrati perle in largo saggio
di primosale oppure di taleggio

Copyright © Lorenzo 2.12.16

giovedì 1 dicembre 2016

Riposo al monte [in sonetto]

si fregiano le mandrie nell'alpeggio _ M. Fleming _ Fonte Wikipedia


Quasi la notte al giorno mentre d'alpe
piange la vetta e adombra per saetta
che serra mezzogiorno fino a sera
la nuvola si stringe in questo bosco

verde sicchè un pittore tinge alfine
si perde il viaggiatore e cala l'ombra
s'ode suonare in via un canto dolce
d'Ave Maria e sgombra ogni pensiero

destandosi nel fresco del riposo
pascoli intanto della valle alta
si fregiano le mandrie nell'alpeggio

per fare delle stalle una scintilla
di perle e di canestri bianchi e pieni
di primosale che d'odor t'assale

Copyright © Lorenzo 1.12.16

mercoledì 30 novembre 2016

Riposo al monte

s'ode suonar in via canto d'Ave Maria


Quasi la notte al giorno
d'alpe piange la vetta
s'adombra per saetta
che serra mezzogiorno

la nuvola si stringe
su questo bosco verde
come un pittore tinge
il viaggiator si perde

e mentre cala l'ombra
s'ode suonare in via
canto d'Ave Maria
dal campanil che sgombra

ogni pensiero ombroso
destandosi al riposo

Copyright © foto mia  Lorenzo 19.8.11

martedì 29 novembre 2016

Proposta / Crocifissa / Quell'Amore [in terza rima]

tra gente in piazza .. e chiosa il miserere


"Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra"

da "Dietro il paesaggio"

Elegia Pasquale di Andrea Zanzotto
Quarta stanza Primo verso


Per Crocifissa un nome di famiglia
un verbo ricorrente che s'invoca
adesso della nonna più che figlia

passano i giorni con la luce fioca
i tempi che dividono il ritorno
in luogo non estremo che si sfoca

lontano in oriente d'esserci intorno
da giovine istruiva quel mestiere
d'agricola minestra a mezzogiorno

tra gente in piazza staziona in essere
compagna a compratori  delle braccia
di falce o zappa e chiosa il miserere

nelle contrade prossime alla murgia
verso quei sassi brulli che s'odora
di terremoti o scarsa economia

sta crocifissa detto il nome ancora
di fatto e di sembianza a dire il vero
attenta serva a provvida signora

curava i figli dentro quel maniero
che sorte dava a nobile casato
e poi stirava i panni in giornaliero

cenere in panno bianco di bucato
torna la sera a casa mentre sgombra
a preparare di comune afflato

ai figli il pasto assieme a chi s'adombra
ora s'addice il verso del poeta
"Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra"

ombra di croci in luogo che m'acquieta
via del dolore in luce ultima meta


Copyright © Lorenzo 30.10.11

lunedì 28 novembre 2016

Proposta / Crocifissa / Quell'Amore [Viali di novembre]

Viali di Novembre



"Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra"

da Elegia Pasquale di Andrea Zanzotto


Per Crocifissa un nome di famiglia
un verbo ricorrente che s'invoca
adesso sono tate delle nonne

passano giorni e contano le ore
i tempi che dividono il ritorno
in luoghi dell'oriente non estremo

un tempo invece d'esserci compagne
di giovani istruivano mestiere
d'agricola minestra e tutti i giorni

essenza della piazza del paese
a vendere le braccia ai compratori
di falce o zappa a strappar le messi

nelle contrade prossime alla murgia
verso quei sassi brulli che s'odora
di terra arsa oppur di terremoti

dunque la crocifissa detto il nome
di fatto e di sembianza a dire il vero
attenta serva a provvida signora

curava i figli che la provvidenza
dava alle dame in nobili casati
e poi stirava i panni di bucato

cenere calda sopra un panno bianco
e poi la sera a casa in un sottano
a preparare quel frugale pasto

ai propri figli con il suo consorte
ora s'addice il verso del poeta
"Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra"

ombra di croci in tempo d'ognissanti
nei viali del dolore in via di luce
lumi alle icone in tutti i camposanti


Copyright © Lorenzo 29.10.11

domenica 27 novembre 2016

/ Ignaro commensale ][in terza rima]

di uomini che scalano le chiome [foto di stampa]



Cosa conosce ignoto della strada
delle fatiche immense sopportate
dai contadini in campi di contrada

s'alzano all'alba e subito affrontate
per riempire i sacchi delle olive
rimesse a mani nude e affaticate

per passioni nell'anno impegnative
e rimandare indietro quei malanni
insidie grandi per drupe native

appese ancora e pronte per i panni
se vincono i batteri cambia il gusto
muta il sapore al frutto grandi danni

eppur l'ignaro non conosce il guasto
che reca a ricompensa dell'annata
cosa ne sa il commensale in questo

di scale a pioli o sacchi per derrata
di uomini che scalano le chiome
di donne intente in zolla faticata

in terra chine a rovistar mai dome
nulla va perso di quei dolci frutti
e ritornare a sera al borgo indome

cosa ne sanno i commensali tutti
dell'opera disposta nella piana
per ricavare l'olio d'usufrutti

creanza per la drupa quando è sana
si sente in gola il pizzico ch'emana


Copyright © Lorenzo 27.11.16

venerdì 25 novembre 2016

/ Ignaro commensale ]

La raccolta delle olive


Cosa conosce ignoto della strada
della fatica immensa sopportata
dai contadini intenti alla raccolta

s'alzano in fretta per scaldare il giorno
per riempire i sacchi delle olive
rimesse a mani nude e infreddolite

gli spasimi nell'anno sopportati
per rimandare indietro quei malanni
insidie grandi tramano le drupe

appese ancora a lance verdeggianti
se vincono i batteri cambia il gusto
muta il sapore in frutto delicato

eppur l'ignaro non conosce il danno
che reca a ricompensa dell'annata
cosa ne sa il commensale ignaro

di scale a pioli o sacchi da comporre
di uomini che scalano le chiome
di donne intente a rovistar le zolle

in terra chine a rompere la schiena
nulla va perso di quei dolci frutti
e ritornare a sera fra le mura

cosa ne sa il commensale ignaro
dell'opera disposta e sopportata
per ricavare l'olio per l'annata


Copyright © Lorenzo 15.10.11

giovedì 24 novembre 2016

Tratturo [in terza rima]

jazzo murgiano


Un tratturo d'antica transumanza
armenti che ritornano a svernare
dopo l'estate in pascolo d'usanza

così testimonianza ricompare
nell'evo giusto in dono d'abbondanza
per tradizioni antiche conservare

sicchè l'arcaico senso d'adunanza
per via impervia strada che racconta
cammino del ritorno in alternanza

mansueti armenti in dedali ch'affonta
fino a stazione in notte negli spazi
per evitare d'ore scure l'onta

posano lì per non pagare dazi
ed osservare stelle negli jazzi


Copyright © Lorenzo 24.11.16

mercoledì 23 novembre 2016

Tratturo

i labirinti degli antichi armenti


Un tratturo d'antica transumanza
armenti che ritornano a svernare
dopo stagione in pascolo solare
ricompare così testimonianza

nell'evo giusto e dono d'abbondanza
e tradizioni antiche conservare
sicchè l'annoso senso reintegrare
senza dimenticare l'alternanza

sentiero impervio strada che racconta
i labirinti degli antichi armenti
e la stazione in notte negli spazi

per evitare d'ore scure l'onta
e ritemprarsi giusto in quei momenti
per osservare stelle negli iazzi


Copyright © Lorenzo 29.10.07

[Endecasillabi in rima incrociata  e replicata
ABBA _ ABBA _ CDE _ CDE]

lunedì 21 novembre 2016

Frantoio [in terza rima]

Frantoio d'un tempo


Una lezione tra l'odor fruttato
s'ascolta nel silenzio tradizioni
d'un evo mai rimosso ed acclamato

di gente ricca nell'affermazioni
un caminetto acceso con gli ulivi
la vivandiera  senza esitazioni

prepara una pignatta per convivi
or quando crogiolava ceci biondi
un break si miscelava d'ora e quivi

acqua di tal legumi in piatti fondi
gustosa con il pane e croce d'olio
nuovo e pressato in fiscoli rotondi

ma cominciamo il viaggio portfolio
qui ora nel silenzio stanno ferme
le macine di pietra portaolio

adesso invece è d'uso in altre forme
ruote in granito e fiscoli impastati
riposti nei cilindri per riforme

quando nel tempo in mesi conclamati
dell'oliarole scure si riempiva
l'attesa fuori sino a cieli ombrati

coi traini pieni e carichi copriva
erano in fila  ad aspettare il turno
la pesa delle olive percepiva

giorni in sequela dello stress diuturno
duro lavoro in campi di contrada
intanto il borgo respirava intorno

il mese di dicembre tra rugiada
pregna quell'aria nell'arcaica piazza
basole in pietra e storia nella strada

di contadini curvi per la stazza
di zappa in spalla ad equilibrare
spina dorsale che illusione spazza

braccianti ai compratori e faticare
all'imbrunire in largo presso porta
s'offre miseria per bene sperare

i lumi intanto accesi in ogni porta
s'alzavano devoti per preghiera
a Madre di città che ci conforta

e la novena si tiene in quest'era
prima d'avvento dolce l'atmosfera


Copyright © Lorenzo 21.11.16

domenica 20 novembre 2016

Frantoio

Frantoio d'un tempo _ Fonte Wikipedia



Una lezione tra l'odor fruttato
s'ascolta nel silenzio tradizione
di civiltà nascosta mai rimossa

di gente allora ricca di valori
un caminetto acceso con gli ulivi
dove la vivandiera preparava

una pignatta colma di legumi
or quando crogiolava biondi ceci
si miscelava ricca colazione

acqua di tali buoni cereali
gustosa con il pane e croce d'olio
fresco era ancora in fiscoli pressati

ma cominciamo il nostro viaggio antico
qui ora nel silenzio stanno ferme
le macine di pietra nella vasca

adesso invece è d'uso altra incombenza
ruote in granito e fiscoli impastati
riposti per cilindri a nuovo ciclo

quando nel tempo di raccolta piena
e d'oliarole scure si riempiva
l'attesa fuori sino al far di sera

i traini pieni e carichi di sacchi
erano in fila  ad aspettare il turno
di pesa delle olive già raccolte

nella giornata cominciata all'alba
duro lavoro in campi di contrada
intorno il borgo respirava intanto

il mese di dicembre e preparava
l'aria di festa nell'arcaica piazza
basole in pietra pregne della storia

di contadini curvi per fatica
la zappa in spalla ad equilibrare
spina dorsale in illusione vana

vendevano le braccia ai compratori
all'imbrunire in largo presso porta
colma d'odore di miseria e terra

intanto i lumi accesi sotto gli archi
alzavano devoti una preghiera
dolce patrona di città d'ulivo

 
Copyright © Lorenzo 20.2.11

venerdì 18 novembre 2016

Fantasia

viali novembrini


Fantastica parvenza del reale
mentre la nebbia scivola al mattino
attanagliando strade in un'ovatta
lontani sono i sogni dell'estate

quando la sabbia umida s'apprende
d'impronte su battigia nella sera
e il mare cristallino in tavolozza
specchia i colori caldi di stagione

coi fiati ed i sospiri degli amanti
sull'ali dei ricordi mai sopiti
tornano adesso in viali novembrini

laddove foglie cambiano colore
ai piedi assunti d'alberi d'ulivi
gridando la nostalgica visione



Copyright © Lorenzo 17.11.10

giovedì 17 novembre 2016

Inchino

Tra terra e fiori


Tra terra e fiori
ai piedi ciclamini
il bianco viola

le foglie a cuore verde
nell'humus di cristallo
amore a prima vista

Copyright © Lorenzo 28.10.11

mercoledì 16 novembre 2016

Luce dello Spirito [in terza rima]

ascolto il vento


La scossa che collega le mie Vie
mi scorre dentro e mi dona vita
pensieri negli incroci d'armonie

riflessione m'avvolge concepita
inclinazione e ludica ragione
nel tempo e nello spazio definita

mi sembra un gioco in accettazione
ed altra spiegazione non mi stringe
declino cognitivo non dispone

anzi l'allena e subito mi spinge
e confessione faccio di star bene
sto bene in luogo che non mi respinge

conosco i vostri volti dunque orbene
dolci sorrisi ed occhi cristallini
benessere che stimola e mantiene

l'esserci in comunione e sorti affini
a buon intenditor chiosa il proverbio
antico come il mondo nei cammini

qui ora come allora io m'atteggio
meditazione impongo a connessione
tempesta di pensieri in buon esempio

depongo la mia mente in affezione
del respiro del tempo questo intendo
dottrina di poesia in attrazione

nella sterrata silenzio volendo
ascolto il vento su pietre sedendo


Copyright © Lorenzo 16.11.16

martedì 15 novembre 2016

Luce dello Spirito [endecasillabi]

sto bene qui


La scossa che collega le mie Vie
mi scorre dentro e mi dona vita
pensieri s'accavallano a pensieri
riflessione m'avvolge di speranza

inclinazione e ludica ragione
nel tempo e nello spazio queste idee
mi sembra un gioco meta illuminato
ed altra spiegazione non mi stringe

declino cognitivo non conosce
anzi l'allena e subito l'affina
e confessione faccio di star bene
sto bene qui con Voi e vi conosco

conosco i vostri volti immaginando
dolci sorrisi ed occhi cristallini
benessere che stimola l'azione
senza malignità nè sorte ria

a buon intenditor chiosa il proverbio
antico come il mondo sottoscrivo
qui ora come allora sani intenti
meditazione impongo a connessioni

tempesta di pensieri assai sereni
depongo la mia mente sul respiro
del tempo Voi sapete cosa intendo
dottrina di poesia qui m'avvolge


Copyright © Lorenzo 15.11.16

lunedì 14 novembre 2016

Luce dello Spirito

Immagini d'autunno


Scossa che collega
le mie Vie
scorre dentro e mi dona vita
pensieri s'accavallano
a pensieri
sto meditando
e mi dona pace

ludica ragione
dello Spirito
rilassanti idee
fuori tempo massimo
può sembrare
un gioco
meta - illuminato

spiegazione altra
non è impellente
declino cognitivo
non conosce
anzi l'allena
l'affina eccome
e confessione faccio

sto bene qui con Voi
conosco i Vostri volti
immaginando
dolci sorrisi
e occhi verdi
benessere stimolante
d'una ricerca - azione

senza malignità
nè sorte ria
a buon intenditor
canta il proverbio
antico come il mondo
sani neuroni allora
per sani intenti miei

meditazione allora
tempesta di sinapsi
serenità interiore
depongo il mio pensare
sul Respiro del Tempo
e Voi sapete
cosa dire intendo


Copyright © Lorenzo 1.2.07

domenica 13 novembre 2016

Anima [in terza rima]

i frutti d''oliarole


A ben guardare immagine d'ulivo
il fusto a nodi carico d'anelli
nell'anima del tronco sempre attivo

ritrovo stesse drupe dei gioielli
sono cresciute al salto di natura
sole di murgia e sale son fratelli

soffio di maestrale con freddura
quando le spume sopra spire d'onde
pochi passi da questa creatura

anime nero verdi fra le fronde
i frutti d'oliarole dei miei anni
ancora poco per riempir le sponde

ai piedi di questi alberi dei panni
e ricordare i riti fra gli affanni


Copyright © Lorenzo 13.11.11

sabato 12 novembre 2016

Anima

i frutti d'oliarole dei miei anni


A ben guardare immagine d'ulivo
il fusto a nodi carico d'anelli
nell'anima del tronco fino a pelle
ritrovo stesse drupe che nel tempo

sono cresciute al salto di stagioni
sole di murgia e sale di marina
soffiati al freddo vento di maestro
quando le spume sopra spire d'onde

pochi passi da questo campicello
anime verdi oppure nero verdi
i frutti d'oliarole dei miei anni

ancora poco per passare i giorni
ai piedi di questi alberi fecondi
e ricordare i riti dell'autunno


Copyright © Lorenzo 13.10.11

venerdì 11 novembre 2016

Acquerello di paesaggio [in terza rima]

muretti a secco pietre per dimore



Un acquerello che d'altura parla
di case un pugno mi ricorda un luogo
che abbracciava i giorni della merla

quando ragazzo molti lustri in giogo
sulle pendici della murgia amica
si concedeva un attimo di svago

alle fatiche di famiglia antica
un buon curato a celebrare messa
nella chiesetta l'omelia in rubrica

tanti vigneti intorno il tempo appressa
raccolto del buon nettare divino
bianco o rosè vitigni di contessa

che danno vino ancora a san martino
una vasca con fontanella in testa
acqua e sapone e legno con gradino

su cui la mano giovane si presta
a sciorinare i panni del sudore
cotti dal sole di giornata in cresta

a faticare terra del fattore
i contadini al segno di confini
muretti a secco pietre per dimore

poste in altezza a ginocchia inclini
e nella fuga un ciuffo di gramigna
che il tempo riponeva per stagioni

come collante fra fessure e vigna
mentre le case narrano le storie
segreti e sacrifici vita asprigna

le nascite d'infanti le aporie
quando da adulti avvinti dai sogni
vanno guardando incanto delle glorie

riposte sotto il cielo da quei segni
la vita scorre al tempo di quel borgo
un filo di cotone coi sostegni

distesi i panni freschi che lì scorgo
adesso è qui miraggio quel sobborgo


Copyright © Lorenzo 11.11.16

giovedì 10 novembre 2016

Acquerello di paesaggio

Gesuino Curreli  tecnica mista su faesite 



Un acquerello che d'altura parla
di case un pugno mi ricorda un luogo
che frequentavo il dì di festa antica
quando ragazzo molti lustri indietro

alle pendici della murgia amica
si concedeva un attimo e preghiera
alle fatiche di famiglie care
un buon curato a celebrare messa

nella chiesetta lì posta a presidio
tutti vigneti intorno per raccolto
fattura del buon nettare divino
rosato e bianco o vitigni neri

che danno vino ancora a san martino
una vasca con fontanella in testa
acqua e sapone gratina di legno
su cui la mano della giovinetta

lavava i panni sporchi di sudore
cotti dal sole di giornata afosa
di contadini intenti a faticare
la terra intorno al segno di confini

muretti a secco pietre ben squadrate
e poste come altezza alle ginocchia
e nella fuga un ciuffo di gramigna
che il tempo di stagioni riponeva

come collante fra fessure e muschio
e quelle case narrano le storie
segreti e sacrifici d'ogni giorno
le nascite d'infanti poi scampati

quando da adulti avvinti dai sogni
vanno guardando incanto d'orizzonte
riposto sotto il cielo di quel borgo
dove la vita scorre come un tempo

un filo di cotone attorcigliato
distesi i panni freschi di bucato


Copyright © Lorenzo 10.11.16

mercoledì 9 novembre 2016

Diversamente [in terza rima]

profumo d'un fiore

D'integrazione esempio offre natura
servita in piatto unico esaltato
in letto di colori dell'altura

danno speranza in margine adeguato
a maestri d'opposti in divisione
guerre diatribe conflitto acclamato

guardate e comprendete quest'unione
di foglie a cuore simbolo d'amore
di stelle bianche e rosse in comunione

miste di specie profumo d'un fiore
rami legati a ritmo modulare
un codice genetico cantore

di sfumature tanto da abbagliare
mi sembra la bandiera a ben guardare


Copyright © Lorenzo 9.11.11

martedì 8 novembre 2016

Diversamente

di foglie a cuore ..

D'integrazione esempio offre natura
servita in piatto unico esaltato
in un lettino in soffici colori
danno speranza nella tolleranza

a maestri d'opposti e divisioni
guerre diatribe contrapposizioni
guardate e comprendete quest'unione
di foglie a cuore simbolo d'amore

di stelle bianche e rosse d'ornamento
miste a specie di semplici sorelle
rami legati a ritmo modulare

un codice genetico intrecciato
bianco con rosso e verde in sfumature
a ben guardare sembra la bandiera


Copyright © Lorenzo 17.10.11

lunedì 7 novembre 2016

Ricami d'autunno [in terza rima]

Viti d'autunno

Sono ricami ad angoli nascosti
impressi in punto a giorno nell'ordito
d'attenta tessitrice a tutti i costi

intreccia un ornamento assai gradito
per ritrovare spunta sulla vista
e dare un senso d'arte a vecchio rito

la madre premurosa già conquista
a figlia adolescente ora in ascesa
sogni d'età maggiore già prevista

in mezzo poi ricama nell'attesa
campane addosso a lumi ch'ora attinge
mentre l'autunno trova alla discesa

le viti che al tramonto ridipinge
in un abbraccio d'opera che stringe


Copyright © Lorenzo 7.11.16

domenica 6 novembre 2016

Ricami d'autunno

Ricami d'autunno


Sono ricami ad angoli nascosti
impressi in punto a giorno nell'ordito
d'attenta tessitrice con le lenti
reticolo di trama in altro inverso

per ritrovare spunta sulla vista
e dare un senso d'arte alla tovaglia
che madre premurosa già prepara
a figlia adolescente ora in ascesa

d'età maggiore e sogni all'orizzonte
in mezzo poi ricama le campane
la luce addosso a lumi adesso accesi

mentre l'autunno chiude le finestre
cinque farfalle a coronare steli
strette in abbraccio d'opera complessa


Copyright © Lorenzo 19.10.11

sabato 5 novembre 2016

Soluzione [in terza rima]

dei fiori
La congiunzione il nesso al disincanto
di sogni che s'appendono alla mente
mentre il mattino vola così tanto

andando incontro ai manti dell'ambiente
tre connessioni aprono ragione
alla speranza che s'annida agente

foglie di lancia schizzano in azione
prendendo i versi in punti cardinali
mentr'aghi aperti scorrono edizione

di rami che sostengono speciali
radici al sole in gialle margherite
belle a vedersi poste sui pianali

di locuzioni imposte e custodite
l'incanto di speranze ora bandite


Copyright © Lorenzo 5.11.11

venerdì 4 novembre 2016

Soluzione

Illusione


La congiunzione il nesso al disincanto
di sogni che s'appendono alla mente
mentre il mattino vola su dorsale
andando incontro a manti di stagione

tre connessioni aprono ragione
alla speranza che s'annida in cuore
foglie di lancia schizzano nei cieli
prendendo i versi in punti cardinali

mentr'aghi aperti scorrono le fibre
di rami che sostengono radici
in mezzo il sole in gialle margherite

belle a vedersi eppure poste al centro
di locuzione posta in soluzione
d'incanto di speranza ora illusione


Copyright © Lorenzo 20.10.11

giovedì 3 novembre 2016

E' tempo del ricordo [in terza rima]

nei boschi ridipinti


E mentre scorre il tempo della vita
è d'obbligo memoria degli estinti
nel giorno col rosario tra le dita

sulle nevi nei boschi ridipinti
i fiati nelle valli già felpati
sono rimossi in monti ora succinti

di comitive in sentieri privati
vietato avventurarsi nell'ascesa
foss'anche i valligiani qui abitanti

sacro momento e sagre nell'attesa
ai fuochi dei braceri c'è calore
vinacce distillate  con sorpresa

e tavole imbandite con amore
s'accendono dei ceri con il cuore


Copyright © Lorenzo 3.11.16

mercoledì 2 novembre 2016

E' tempo del ricordo [in sonetto]

Monti deserti


E mentre scorre il tempo della vita
è d'obbligo memoria degli estinti
nel giorno d'ognissanti c'è silenzio
sulle nevi che coprono quei boschi

i fiati nelle valli già felpati
sono rimossi in monti ora deserti
di comitive estive nei sentieri
vietato avventurarsi nell'ascesa

foss'anche i valligiani qui presenti
sacro momento e sagre di paese
ai fuochi dei braceri c'è calore

vinacce distillate ed una grappa
con tavole imbandite e variegate
s'accendono dei ceri ai cimiteri



Copyright © Lorenzo 2.11.16

martedì 1 novembre 2016

E' tempo del ricordo

Boschi



E mentre scorre il tempo
del transito di vita
è d'obbligo il ricordo

nel giorno d'ognissanti
silenzio sulle nevi
che coprono quei boschi

i fiati nelle valli
rimossi ed ovattati
sui monti ora deserti

di comitive estive
in ripide salite
vietato avventurarsi

foss'anche i valligiani
questo è momento sacro
di sagre di paese

di caldarroste accese
ai fuochi dei braceri
calore d'una grappa

vinacce distillate
con tavole imbandite
e funghi preparati

al gusto trifolati
filetto di vitello
brasato col cappello

s'accendono dei ceri
nei tristi cimiteri


Copyright © Lorenzo 1.11.16

lunedì 31 ottobre 2016

Asparagi [sonetto in terza rima]

Asparagi _ Fonte Wikipedia


Asparagi di murgia sono il dopo
epigoni degli idi marzolini
germogli accesi i lumi d'olio è d'uopo

legnosi rampicanti e cristallini
distesi sulla pietra a crogiolarsi
di san martino in giorni novembrini

infine è loro sorte ritrovarsi
principi per un flan lessi per fritti
coi bianchi fiorellini per scaldarsi

con succulenti piatti di risotti
mentr'ora vengo al dunque di terzina
epigoni o discepoli costretti

di marzo o giugno in era che si china
nel tra d'inverno e d'anno la mattina


Copyright © Lorenzo 31.10.16

domenica 30 ottobre 2016

Asparagi [in sonetto]

Germogli di asparagi


Asparagi di murgia sono il dopo
epigoni degli idi marzolini
germogli accesi i lumi d'olio nuovo
legnosi rampicanti e profumati

distesi sulla pietra a crogiolarsi
di san martino al sole novembrino
infin la loro sorte giunge in fondo
lessi per fritti principi per un flan

coi bianchi fiorellini di buon gusto
risotti variegati e succulenti
mentr'ora vengo al dunque di quartina

epigoni o discepoli del tempo
di marzo o giugno in era borderline
mesi del tra d'inverno e primavera


Copyright © Lorenzo 30.10.16

sabato 29 ottobre 2016

Asparagi [in versi settenari]

Asparagi selvaggi


Asparagi di murgia
epigoni del dopo
a primavera o inverno

liliacee appuntite
grappoli profumati
legnosi rampicanti

distesi sulla pietra
a crogiolarsi al sole
cosa riserva sorte

s'impone una domanda
lessati o frittatine
germogli per sformati

da bianchi fiorellini
gustosi risottini

Copyright © Lorenzo 21.10.11

venerdì 28 ottobre 2016

Damigella [in terza rima]

Campanula alpina


Campanula discorde che s'appoggia
d'ippocastano al fusto non albina
protetta e solitaria nella pioggia

s'apre squillante e impura sembra alpina
ombra d'ombrello foglie a protezione
corolle chiuse al giorno che declina

quando la notte scende in attuazione
sembra una dama opaca nel giardino
con veste rivoltata in donazione

un palco naturale ed argentino
così la damigella veste austera
gonnella nel contrasto in angolino

una ghirlanda verde salottiera
tra suoni e note d'una capinera


Copyright © Lorenzo 28.10.16

giovedì 27 ottobre 2016

Damigella [in sonetto]

Alba


Campanula diversa che s'appoggia
d'ippocastano al fusto tutta albina
protetta e solitaria a stelo ritto
s'apre squillante e pura a mezzo sole

ombra d'ombrello foglie a protezione
corolle che si chiudono al tramonto
quando la notte scende nell'ambiente
sembra una dama bianca nel giardino

con veste rivoltata a ballerina
in palco naturale umida scena
così la damigella veste austera

gonnella tutta bianca risplendente
una ghirlanda verde tutt'intorno
pinnate nervature ed appuntite


Copyright © Lorenzo 27.10.16

mercoledì 26 ottobre 2016

Damigella [in versi settenari]

Albina


Campanula diversa
s'appoggia tutta albina
d'ippocastano al fusto

protetta e solitaria
squillante a stelo ritto
che s'apre a mezzo sole

ombra d'ombrello in frasche
e foglie a protezione
si chiude al tramontare

quando la notte scende
nell'umido giardino
sembra una dama bianca

con veste rivoltata
per ballerina in palco
scenico al naturale

così la damigella
in splendida gonnella


Copyright © Lorenzo 12.10.11

martedì 25 ottobre 2016

Foglie d'autunno [in terza rima]

Foglie in autunno


Un prato verde e foglie lì cadute
a riposare in arco chiuso in cerchio
le ritroviamo in date convenute

l'evoluzione sempre in uno specchio
un tempo foglie verdi nel profilo
forme di mano da riempire un secchio

specie d'ippocastani in rettifilo
parvenza di castagne nelle foglie
giusto s'addice intreccio in controfilo

ombrello per l'estate che t'accoglie
riposa il pellegrino sotto l'ombra
e lì ritempra le sue antiche doglie

nel riproporre il suo cammino e sgombra
ogni timore al suo destino sembra


Copyright © Lorenzo 25.10.16

lunedì 24 ottobre 2016

Foglie d'autunno

Foglie d'autunno


Un prato verde e foglie lì cadute
a riposare in arco chiuso in cerchio
nel tempo convenuto ricordiamo
l'evoluzione della loro vita

un tempo foglie verdi nel profilo
forma di mano nella loro specie
d'ippocastani pregni di menzogna
parvenza di castagne nelle foglie

giusto s'addice intreccio e l'ornamento
ombrello per l'estate per viandante
riposa il pellegrino sotto l'ombra

e lì prepara le sue stanche membra
a riproporre il suo cammino in via
chissà quale sarà il suo destino


Copyright © Lorenzo 24.10.16

domenica 23 ottobre 2016

Silenzioso autunno [in terza rima]

Terra avara


Grigia giornata fra nuvole erranti
camminano nel cielo del mattino
sono realtà ingenue affascinanti

nel tempo che s'invola in decembrino
nel silenzioso intorno che io sogno
rimango a contemplare il cenerino

il sole ormai lontano nel suo regno
va per stagioni calde in altra sfera
verso confini d'oceani a sostegno

di mondi altri e ardenti d'atmosfera
nel volo di migranti d'altri tempi
quando la terra amica tanto avara

sapea di povertà in tutti i campi
amara per miseria pien di scempi


Copyright © Lorenzo 23.10.07

sabato 22 ottobre 2016

Silenzioso autunno [rivisto in sonetto]


Autunno murgiano


Grigia giornata fra nuvole erranti
camminano nel cielo del mattino
come reale ingenuo e maculato
nel tempo che s'invola nell'inverno

nel silenzioso intorno che io sogno
rimango a contemplare il trapassato
il sole ormai lontano s'allontana
verso stagioni calde in altra sfera

verso confini d'oceani australi
terre lontane in voleggiare d'ali
il sogno di migranti d'altri tempi

quando la terra amica dava il sale
sale di povertà e di sapore
amaro di miseria e d'afflizione


Copyright © Lorenzo 22.10.07

venerdì 21 ottobre 2016

Silenzioso autunno



Grigia giornata
nuvole erranti
nel cielo del mattino

sembrano camminare
nel cielo maculato
come reale ingenuo

dicono del tempo
s'invola nell'inverno
nel silenzioso intorno

quello che io sogno
rimango a contemplare
il tempo andato

Il sole ormai lontano


Copyright © Lorenzo 21.10.07

giovedì 20 ottobre 2016

Sedia [in terza rima]

Concerto_Fonte Wikipedia 


Benedetto colui che l'ha inventata
sedia di paglia oppure di legname
sulla soglia e in quella serata

in ogni estate come per esame
ci si sedeva con la luna nuova
magari in cerchio assieme alle madame

per raccontare fatti per riprova
in su la strada all'alba quando il mulo
andava nel silenzio per via nuova

nei campi per concludere col gelo
raccolto o nelle sere in piazza antica
lì dove c'era il teatro e non solo

attorno al fuoco di vigilia amica
ai margini d'inverno di quegli anni
quando spettava le feste in rubrica

e del forno fragranza assieme agli inni
anziani trapassati col pastrano
e imbacuccati suonavano i nonni

ognuno con strumento nella mano
mandolino chitarra e clarinetto
frattanto al fuoco cuocevano piano

pignatte di legumi al caminetto
due pomodori serbati in stagione
alloro e olio riposto in stipetto

la storia d'ogni anno è tradizione
rinnova le memoria e cognizione



Copyright © Lorenzo 20.10.16

mercoledì 19 ottobre 2016

Archi e nodi in terza rima [passando da stagioni di poesia]




Questa è l'ultima prima di sognare
immense praterie e spighe d'oro
alla mia terra adopro presenziare

guardo gli ulivi e un albero assaporo
nodoso per natura ed archi tesi
s'inerpica nel cielo nel pianoro

per la gioia d'offrire i frutti accesi
al suo fattore poesia d'autunno
ma i sogni di quest'uomo sono attesi

vedendo in fondo al tino il suo affanno
e il volto affaticato e sorridente
ricordo negli annali stesso accenno

con la fatica dura e assai paziente
dacché i germogli splendono a levante



Copyright © Lorenzo 19.10.16