venerdì 11 novembre 2016

Acquerello di paesaggio [in terza rima]

muretti a secco pietre per dimore



Un acquerello che d'altura parla
di case un pugno mi ricorda un luogo
che abbracciava i giorni della merla

quando ragazzo molti lustri in giogo
sulle pendici della murgia amica
si concedeva un attimo di svago

alle fatiche di famiglia antica
un buon curato a celebrare messa
nella chiesetta l'omelia in rubrica

tanti vigneti intorno il tempo appressa
raccolto del buon nettare divino
bianco o rosè vitigni di contessa

che danno vino ancora a san martino
una vasca con fontanella in testa
acqua e sapone e legno con gradino

su cui la mano giovane si presta
a sciorinare i panni del sudore
cotti dal sole di giornata in cresta

a faticare terra del fattore
i contadini al segno di confini
muretti a secco pietre per dimore

poste in altezza a ginocchia inclini
e nella fuga un ciuffo di gramigna
che il tempo riponeva per stagioni

come collante fra fessure e vigna
mentre le case narrano le storie
segreti e sacrifici vita asprigna

le nascite d'infanti le aporie
quando da adulti avvinti dai sogni
vanno guardando incanto delle glorie

riposte sotto il cielo da quei segni
la vita scorre al tempo di quel borgo
un filo di cotone coi sostegni

distesi i panni freschi che lì scorgo
adesso è qui miraggio quel sobborgo


Copyright © Lorenzo 11.11.16

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