lunedì 21 novembre 2016

Frantoio [in terza rima]

Frantoio d'un tempo


Una lezione tra l'odor fruttato
s'ascolta nel silenzio tradizioni
d'un evo mai rimosso ed acclamato

di gente ricca nell'affermazioni
un caminetto acceso con gli ulivi
la vivandiera  senza esitazioni

prepara una pignatta per convivi
or quando crogiolava ceci biondi
un break si miscelava d'ora e quivi

acqua di tal legumi in piatti fondi
gustosa con il pane e croce d'olio
nuovo e pressato in fiscoli rotondi

ma cominciamo il viaggio portfolio
qui ora nel silenzio stanno ferme
le macine di pietra portaolio

adesso invece è d'uso in altre forme
ruote in granito e fiscoli impastati
riposti nei cilindri per riforme

quando nel tempo in mesi conclamati
dell'oliarole scure si riempiva
l'attesa fuori sino a cieli ombrati

coi traini pieni e carichi copriva
erano in fila  ad aspettare il turno
la pesa delle olive percepiva

giorni in sequela dello stress diuturno
duro lavoro in campi di contrada
intanto il borgo respirava intorno

il mese di dicembre tra rugiada
pregna quell'aria nell'arcaica piazza
basole in pietra e storia nella strada

di contadini curvi per la stazza
di zappa in spalla ad equilibrare
spina dorsale che illusione spazza

braccianti ai compratori e faticare
all'imbrunire in largo presso porta
s'offre miseria per bene sperare

i lumi intanto accesi in ogni porta
s'alzavano devoti per preghiera
a Madre di città che ci conforta

e la novena si tiene in quest'era
prima d'avvento dolce l'atmosfera


Copyright © Lorenzo 21.11.16

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