martedì 15 agosto 2023

Deposizione

Deposizione
 


Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 32-35.38


(...)


Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, 

che era discepolo di Gesù, 

ma di nascosto, per timore dei Giudei, 

chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. 

Pilato lo concesse. 

Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.



Altorilievo della Piastra in marmo 

Deposizione posta in Cattedrale,

unico sopravvissuto a tre pannelli


in val Padana, incisi molti nomi 

ed Antelami autore di scultura,

un Atto addolorato di Passione,


del Salvatore la Deposizione,

è tolto dalla Croce il Redentore

ed i soldati maneggiano Veste,


tirata a sorte secondo Scrittura,

guardati da immagine di luna,

pallida luce mentre il sole splende


e guarda Madre Santa e tre Marie,

nel preludio di Resurrezione.

D'Arimatea, l'adepto Giuseppe


depone dalla Croce nel lenzuolo

cingendo sulla vita il Corpo inerte

e bacia con un soffio il suo Costato,


ferito dalla lancia del soldato

e Gabriele l'Angelo d'Annuncio

porta la Mano al volto di Maria.


E Nicodemo sale gli scalini

per liberare Mano ancor con chiodo,

son tutti intorno al Nostro Salvatore.


Nel terzo giorno la Risurrezione,

Speranza dei credenti Redenzione


Lorenzo 15.8.23

giovedì 10 agosto 2023

Piazza di Puglia

Piazza di Puglia Dipinto di F. Speranza 1947


"Una solitaria presenza dinamica

è quella di un carretto con la botte 

dell'acqua, trainato da un mulo e dal padrone,

che, ripreso da dietro, sale dalla via 

a destra lungo la direttrice prospettica."


Emanuele Cazzolla, FRANCESCO SPERANZA 

Pittore del Novecento, C. Grenzi Editore,

Foggia 2023, pag 242



"Sempre a sinistra, il quadro si chiude 

con la lunga scala di accesso alla vecchia 

scuola materna “Giacomo Pantaleo” "


F. Fioriello, Piazzetta Fortinguerra, 

luogo dell’anima di Francesco Speranza,

Fonte: Primo Piano, 31.7.23



Un casalino come s'usa dire

in quel della Lucania tanto cara

e dalla lama aperta presso il ponte


che porta alla mia scuola d'una volta,

si giunge ad una piazza conosciuta

nel luogo che profuma dell'antico,


di Speranza incanto in due segni,

del Nostro beneamato che dipinge

gli angoli nascosti del mio borgo


e la speranza che giammai tramonta

di conoscenze per i nostri figli.

Una storia che tutti conosciamo


siamo negli anni, i primi del settanta,

teatro di dolore e di silenzio,

quella piazzetta fonte e nuova linfa


per i fanciulli tolti dalla strada.

Del Maestro conservo la memoria,

incontri del giovedì nella chiesa,


con giovani aspiranti a vita onesta, 

altri vissuti avuti in altro luogo,

sull'Alta Murgia in chiesa di Signori,


giorno di festa andava per il Rito. 

Eppure, in quella piazza c'è l'Asilo,

si raggiungeva dalla scalinata,


un ambiente gioioso ed educante,

il frutto di donanti generosi,  

dove il Grande Maestro proiettava


filmati educativi in cineforum,

in quel contesto sano e "illuminato",

Suor Beniamina ed altre due Sorelle,


arricchivano loro Vocazione,

con Maestri coesi e volontari,

incontri con adulti e Catechesi.


C'era anche un Corso per lavoratori,

su quella via, in "quella stradina"   

con i gloriosi banchi d'una volta,


della scuola "San Pietro"  'ché dismessa.

Grazie Maestro Marco, per il Cuore,

andava raccontato il tuo Amore.


Raggi di Luce fra quelle pareti,

lo sguardo "Oltre" in piana d'uliveti.


Lorenzo 10.8.23

domenica 6 agosto 2023

Castello

Castello, particolare di un dipinto di F. Speranza,
1938, Figure, con casa sul porto e Castello a destra


"A San Mauro Forte, poco più in alto sul monte,

avrei ancora veduto, all'ingresso del paese, i pali

a cui furono infisse per anni le teste dei briganti,"


Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, pag.6, 

Einaudi  Editore, Torino, 2014.


Un' antica vedetta quel maniero

in cala insenatura molto aperta

rifugio di barchette o pescherecci


munifici a pescare il pesce in scoglio,

vedetta di difesa al mare aperto

da un altro lato verso mezzogiorno


aperto agli orizzonti meridiani,

difesa ai saraceni e ai pirati

erano d'avvistamento queste torri


disposte sulla costa e all'interno

torrioni di difesa più imponenti

quattro cannoni e paio di spingarde


cinque fucili con un capitano,

un artigliere più quattro soldati

difesa di quel sito sopra il mare.


Eran grandezza grande gli avamposti

di media oppur di piccola fattura,

questa presieduta da due armati.


Nei pressi c'era un luogo di supplizio

per condannati a pena capitale

e pali per appendere i ladroni


come s'usava a teste di briganti,

nei borghi raccontati di Lucania.

Ordunque, a pericolo scampato,


un luogo di riposo per anziani

riposti a "beneficio" dei parenti

e poi presidio delle Fiamme Gialle.


E' proprietà adesso demaniale

e d'auspicio il culto al territorio.


Lorenzo 6.10.23