venerdì 19 novembre 2021

Sogni di Gloria

 



Ferrandina Borgo Antico


Addio sogni di gloria nella valle

ancora nude pietre con gli sterpi,

sordo silenzio intorno come un tempo,


fiaccole spente in alte ciminiere

il segno d'abbandono e dell'oblio,

avvolti in buio come mezzanotte.


Terra d'argilla pregna di memoria

che dell'esilio fece sua dimora

durante gli anni trenta del dominio,


quattro rioni per cento guerrieri

con armi improprie prese nei dintorni,

bastoni di betulle e scope vecchie,


si combatteva  a singolar tenzone

con lividi in quei corpi ed ematomi.

Erano i tempi di giovani sognanti,


il filo di memoria non inganna

miraggi mai rimossi in combattenti,

onirica presenza dell'infanzia


campane d'Ognissanti con gli estinti

e nella notte sotto le coperte,

per meta delle anime con ceri.


E poi Natale nella masseria

la neve che cadeva e s'imbiancava

campagna tutt'intorno fino al bosco,


regno dei lupi attenti predatori

coi ceppi al focolare sempre accesi

e degli armenti,  i fedeli in guardia.


Il pranzo della festa con il nonno

e del maiale un sugo assai gustoso

con pasta fatta in casa con ginestra.


Da scuola la memoria non si sposta,

con l'esistenza tutta lì riposta.


Lorenzo  19.11.21

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