venerdì 29 ottobre 2021

Memoria

« Io non fui originata


ma balzai prepotente


dalle trame del buio


per allacciarmi ad ogni confusione. 



Alda Merini, Testamento »



Gli occhi fissi avanti a quella porta

il pane per famiglie già nel forno,

trecciato nella notte e poi ripreso


in lievito di madre, porta a porta.

Era un mattino ed eri sulla soglia

scrutavi una divisa un po' sgualcita,


un punto in fondo che s'avvicinava

compagno di quel tramite comune,

il cuore che sbatteva forte dentro


presagio d'un ritorno assai sognato

nelle notti vissute nell'attesa.

Chi mai poteva essere quel fante,


un volto stanco e vecchio dei suoi anni,

l'origine del sogno in disinganno,

erano gli anni trenta e per l'impero


famiglia disgregata per lavoro 

in terra d'oltremare,  il nostro mare.

Così migrante in terra sconosciuta


si guadagnava il pane con fatica

ed una casa conquistata poi,

quindi, sconnessa a causa della guerra.


Sappiamo, ordunque, molti militari

furono deportati in altri mari,

baracche numerate e malnutriti


per lunghi anni fino al gran ritorno

in terra conosciuta e dagli affetti,

figlia e consorte sempre nell'attesa.


E quindi,  infine, storia  a lieto fine,

l'ordito dell' arcano fu schiarito,

la vita prese a scorrere serena


e prepotente s'allargò famiglia

con trittico d'amore e tenerezza,

anni quaranta, il desco in allegria.


Ma nel cammino, trame nell'agguato

il buio ahimè, ancora, prese fiato.


Lorenzo 29.10.21

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