domenica 23 novembre 2008

Sfasciati gli occhi e chiedi chi sono gli ultimi

I miei ultimi fanno
la fila davanti a Monumenti imperiali
corrotti e potenti
sotto la terra nascoste città
ricche in preziosi di voti
ed offerte per sconto di peccati
I miei ultimi elemosinano conforto
ma urla un uomo false parole
da pulpito d’oro
Non peccate fratelli
Vi benedico in nome di dio

mentre ingozza agnelli in giorni di magra
in ipocriti digiuni
I miei ultimi chiedono
un tozzo di pane sottratto a brandelli
da smodate avidità
usurpatrici di sangue versato
di arcani e tristi destini
I miei ultimi hanno
il corpo tumefatto e il costato spezzato
da mostri violenti dall’infero risaliti
trafiggono l’anima di rattoppati silenzi
in resa crudele
davanti a leggi da pagliaccio vestite
che apron i cancelli a star assassine
e fugge da occhi di madre
lacrima amara su giornali affamati
I miei ultimi sono
bimbi violati
  di organi venduti al mercato
in bella vetrina dal turismo sessuale
come carne scaduta
in silenzi di case su davanzali inchiodati
pirata bottino di umane fiere
in inchino agli indifferenti
I miei ultimi sono malati
privi di voce di luce di suoni
di aria di tempo
arti atrofizzati in carrozzelle di piombo
trascinano orgoglio insegnando la vita
ad ombre distratte
I miei ultimi dormono
in avvolti cartoni di gelo e di muffa
picchiati e incendiati
coperti di sputi
tendono sguardi appannati
in deserti di nebbia
I miei ultimi camminano
stanchi su ossa porose
rugosa saggezza gli imbianca i capelli
son vecchi ingombranti
per disamorate progenie
sospirano tristi alla vagabonda luna
fingono il legno usurato e lontano
della natale dimora
I mie ultimi ululano
alla luna nel freddo abbandono
di assenti coscienze
quanto son belli piccini e carini
col fiocco alla gola nei giorni festa
divengono pesi una volta cresciuti
vietato l’ingresso in valige d’estate
o in morbida neve d'inverno
meglio la strada o la spazzatura
per gli Amanti dell’uomo
divieto d’accesso
I miei ultimi barriscono
al cielo libertà perduta
a morir per monili d’avorio
ruggiscono al vento l’atroce sparo
eco rimbomba in eleganti pellicce
viandanti distratti tesson parole di nulla
menzogne a castelli per chi disconosce
d’amore un piccolo gesto
meglio che tenga la bocca cucita
se dice peccato!
se tira la strada tutta in discesa
senza mai a donar sorriso voltarsi
carezza o caldo abbraccio
Sudicio è il mondo
diritti bruciati in fiamme di rogo
come tempo d’eretici di streghe e stregoni
intanto la folla si becca ed uccide
emana incuranti sentenze
d’umiltà spoglie
fasciandosi gli occhi

3 commenti:

  1. esempio... Frequento persone cosiddette " Ultime " ( rubate dal male oscuro della depressione ) persone che se capite sanno dare molto di più... dei cosiddetti normodotati inclini solo all'egoismo ed alla sopraffazione.
    Amare considerazioni... ma sincera nell'essenza, hai colto il segno giusto.
    Edo

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  2. Ho letto infinite volte i tuoi versi, Shayra, e ogni volta è stato come sentirli recitati dalla tua voce, dalla tua anima che mai smetterà di manifestare lo sdegno per l'immensa indifferenza che verte sugli ultimi.
    Ricordo quando ti chiesi l'origine del tuo nick e nel sentire la risposta, la mia schiena fu attraversata da un brivido di gelo. Di grande amarezza.
    Quanti "ultimi" circondano la nostra vita, quanti ne incontriamo, donando loro poco più di un sorriso. E basta.
    La tua lotta, il tuo abbraccio infinito verso loro è incomiabile. E' segno di una profonda sensibilità che ha investito la mia vita su problematiche che si possono affrontare, aiutando con amore, dedizione e con infinita generosità.

    Sarà anche per questo che ti amo profondamente?
    Tanti sorrisi per te, Angelo mio, e tutto il mio affetto incondizionato.

    anna

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