Quanne arrìve marze re pechere foure do jàzze.
Quando arriva marzo le pecore fuori dall’ovile.
Jàzzo che fa memoria in trnsumanze
e d'appennino a valle per svernare
nella pianura calda premurgiana,
ricovero notturno a pecorelle
coprivano lo spazio d'alta murgia
stazioni transitorie per giacere,
la notte per non correre disagi.
Posti in pendenza a scorrere dell'acque
esposti a sud riparo ai venti freddi
che a settentrione soffiano nel gelo.
Son fatti in pietre a secco ricavate,
da spietramento al suolo circostante,
un muro principale a recinzione,
reparti stagni nell'interno stanze,
per più a cielo aperto, ben s'intende,
con paralupi ausilio tutt'intorno
le lastre orizzontali a protezione,
come corona a cingere il riparo,
tanto che lupi ed altri predatori,
trovano impedimento all'invasione,
per fare un bel banchetto a quelle greggi.
Ambienti riparati nell'interno,
per far del latte munto la cagliata,
produrre lì sul posto il canestrato.
Lungo i tratturi principi le poste,
stazioni nel cammino lì riposte.
Lorenzo 4.12.22
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