domenica 4 dicembre 2022

Jàzzo

Jàzzo


Quanne arrìve marze re pechere foure do jàzze.


Quando arriva marzo le pecore fuori dall’ovile.



Jàzzo che fa memoria in trnsumanze

e d'appennino a valle per svernare

nella pianura calda premurgiana,


ricovero notturno a pecorelle

coprivano lo spazio d'alta murgia

stazioni transitorie per giacere,


la notte per non correre disagi.

Posti in pendenza a scorrere dell'acque

esposti a sud riparo ai venti freddi


che a settentrione soffiano nel gelo.

Son fatti in pietre a secco ricavate,

da spietramento al suolo circostante,


un muro principale a recinzione,

reparti stagni nell'interno stanze,

per più a cielo aperto, ben s'intende,


con paralupi ausilio tutt'intorno

le lastre orizzontali a protezione,

come corona a cingere il riparo,


tanto che lupi ed altri predatori,

trovano impedimento all'invasione,

per fare un bel banchetto a quelle greggi.


Ambienti riparati nell'interno,

per far del latte munto la cagliata, 

produrre lì sul posto il canestrato.


Lungo i tratturi principi le poste,

stazioni nel cammino lì riposte.


Lorenzo 4.12.22


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