mercoledì 19 luglio 2023

L'aratura fra realtà e mito

 

L'aratura fra realtà e mito


Vùlte e gìre tèrre

la ricchèzze veine


Voltando e girando la terra 

si diventa ricchi.


L'aratura contribuisce 

ad avere un buon raccolto.



Sentito questo detto l'altro giorno

al festival d'ulivo e civiltà 

dei contadini d'oggi e poi di ieri.


Un aforisma narra l'aratura

di zolle rinnovate di campagna

per coltivar la terra a nuovi slanci


e prepararla a semine innovate,

d'evento già parlato in questo luogo

ed or mi preme raccontare il mito


tante leggende cantano la terra,

tra le altre c'è l'aratro d'Odisseo.

La sua follia, falsa, a dir il vero,


vissuta fra le zolle con l'attrezzo.

Si finse folle onde evitar la guerra

dei greci contro i teucri annunciata.


Doveva per profeta star lontano,

da Itaca sua patria e dalla sposa,

la flotta  era già pronta per salpare


ma Uiisse ritardava a quell'evento,

il generale acheo andò a trovarlo, 

a chieder lumi della sua rinuncia.


Arava il condottiero nel suo campo

fingendo d'esser pazzo nel percorso,

frasi sconnesse, seminando il sale, 


invece di sementi per dar frutti

tanto d'inaridire amate zolle,

per farsi creder folle ai convenuti.


Cartina al tornasole come prova,

per controllar follia veritiera,

Palemede, un furbo combattente,


pose fra zolle il tenero figliolo,

Telemaco l'infante ed indifeso.

S'accorse Ulisse di manovra triste,


voltò di scatto il vomere d'aratro,

salvando il suo figliolo dall'eccidio,

la sua follia così fu smascherata,


quindi, dovette, a forza, sì partire,

lasciando la sua isola e gli affetti.

Abbiamo già parlato d'aratura,


i tempi i luoghi in tutte le stagioni,

conoscono i nostri contadini,

gli attrezzi da portare alla bisogna.


Buoi o cavallo avanti a quell'attrezzo

ed ora col trattore questo il mezzo.


Lorenzo 19.7.23

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