domenica 22 dicembre 2024

A Mia Madre

 A Mia Madre


E' scritta nel tuo sguardo la mia storia

incanto di nostalgico dolore

e tu m'amasti sempre e m'ami ancora

sento le tue carezze calde e madri


ma per goderti il fato m'ha negato

il tempo dei tuoi baci appassionati

un soffio non durò l'esserci insieme

così io vivo dentro gli occhi tuoi


l'onirica presenza che accarezza

ti guardo e tu mi guardi nella notte

e corro fino a te dove tu sai


e penetrarmi sento quello sguardo

calore che s'infrange nel mio sangue

scheggia nel cuore d'ultimo respiro



Lorenzo 10.5.010



Riproposta nel giormo anniversario 

del suo transito alla vita eterna

il 22 Dicembre 1956


Lorenzo 22.12.24

sabato 21 dicembre 2024

Memoria

 Memoria


Memoria 



Fu donna d'animo nobile e delicato


amò teneramente il suo marito e i 


suoi tre figli, con cui condivise le poche 


gioie e le molte sofferenze della vita


e della sua lunga malattia. Cosciente 


di aver compiuto bene la sua missione


di sposa e di madre cristiana, attese 


la morte, come termine ai suoi dolori


e premio alle sue virtù.



E nell'ottantadue passa il padre,


nel sogno m'indicò la via da fare.



* 22.1.1916  + 22.12.1956



L'elogio più grande fu tutta la sua vita,


di umiltà, di semplicità, di fede, di 


dovere compiuto sommessamente, quasi


segretamente.



* 27.9.1911 - + 21.12.1982              



Lorenzo 22.12.2023


Riproposta In ricordo dei Miei Genitori

nell'anniversario del loro passaggio 

alla Vita Eterna.


Lorenzo 21.12.2024


sabato 21 settembre 2024

I Borghi della Taranta

La Pizzica


La notte della Taranta a Melpignano

la donna aveva solo questo modo

ritmico movimento dolorante


traverso cui ella comunicava

la dimensione con disperazione

la Grecia salentina coi suoi borghi


linguaggio greco in punta di stivale

dove si parla il griko salentino

greco ortodosso professano per fede


a Cursi con la pietra del suo tufo

con cui palazzi sono stati fatti

e a Zollino il pane contadino


è senza forma il pane casereccio

impasto di farina e cereali

e che s'esalta con la sagra estiva


e Sternatia vista in anni addietro

barone Granafei e il suo palazzo

più di quaranta gli anni già trascorsi


dove abitava uno zio paterno

della consorte mia dolce e amata

e poi paesi altri in quella terra


con storia propria ed altre meraviglie

da visitare coi vini in bottiglie


Lorenzo 21.9.24


Fonte: da Bitonto Ribriche di Marino Pagano

sabato 7 settembre 2024

Le pescare

La pescara del corso porta laterale


L'acque cà nan è fatte n'gil steie

un motto dialettale del mio borgo

quasi a pregare il nume della pioggia


eppure un tempo si pensava all'uso

cisterne poste ai limiti del borgo

fuori d'antiche mura della cinta


pescara di commenda a robustina

perduta ahimè e sita sotto il muro

di mensa d'Eccellenze di quel tempo


poi la seconda detta di corriera

sita nel luogo fuori baresana

esiste ancora al corso del paese


vuota all'interno e sopra un edificio

ch'è sede di partito dell'italia

ero un ragazzo e c'era un biliardino


ad uso del gestore di cisterna

e s'accedeva per la scalinata

ripida scala in pietra con appoggio


e ancora oggi fuori porta maja

cisterna infine detta teresiana

vicino a quella scuola del liceo


la classica fucina degli ingegni

di funzionari ai vertici d'uffici

quelli più alti lungo lo stivale


e questi sono i pozzi del paese

d'acque piovane benedette e rese


Lorenzo 7.9.24


Fonte Primo Piano


lunedì 12 agosto 2024

Viaggio a Conza

 Conza


Ricordo il terremoto dell'ottanta

ero per strada a fare quattro passi

sentii tremare vetri e le sirene


d'allarme delle case ai quattro lati

eppure ben lontani da epicentro

case di pietra e strade acciotolate


flora di selva e ruderi di chiese

raccontano la vita ch'è trascorsa

d'una comunità remota e attiva


Toppa Muraglia aiuto naturale

un avamposto per difesa e ausilio

contro le scorrerie dei malfattori


tragico epicentro del brutto evento

a cielo aperto divenuta a vista

la preistoria dell'età del ferro


insediamento e storia della gente

coi resti d'edifici dei sanniti

templari e anfiteatro in parte alta


bacino artificiale acque tranquille

rispecchia il cielo azzurro cristallino

paradiso d'amanti di natura


contrasto di bellezza d'un fantasma

del borgo sopra scritto fra quel chiasma


Lorenzo 11.8.24


Fonte da Bitonto di Marino Pagano 25 luglio 2024

domenica 11 agosto 2024

Il racconto d'infanzia

 Botteghe chiuse


Chiuse botteghe un tempo a "Callaraun"

un gergo dialettale conosciuto

c'è ancora un panificio per focaccia


com'il deserto è dimenticato

persino l'ospedale vanto un tempo

ora un presidio di ambulatori


per visite speciali di pazienti

un mordi e fuggi dalle lunghe attese

se fortunato sei prendi il posto


d'una rinuncia fatta per decuius

passato a miglior vita nell'attesa

chi vuol capir capisca s'ammoniva


senza parole con mente annebbiata

c'era una volta il chiosco di Pasquale

vendeva le gazzose e caramelle


e processioni che facea a ritroso

con sguardo implorante fisso sui santi

botteghe in via Santoro per presidio


il falegname ed il tappezziere

ora bottega d'arte di stagnaro

ch'espone in via Magenta il dì festa


candele con bicchieri per la cera

un forno a legna che sfornava il pane

che le mamme facevano di notte


e qui purtroppo un ricordo estinto

per ogni settimana per famiglie

ora un deserto tutto cancellato


profumo di focaccia del barese

con mortadella profumata e fine

odore al naso morsicata al tempo


felice infanzia addosso la maglietta

squadra del cuore ad ascoltar Marietta 


Lorenzo 11.8.10 


Fonte da Bitonto di V. Abbatantuono 7.10.24

sabato 10 agosto 2024

Puglia ricca di confini

Faeto


La storia di regione acculturata

di lingue miste per gli sbarchi e arrivi

di popoli al confine al nostro mare


subappennino dauno a settentrione

di nostra bella terra regionale

quel di Faeto ricca in verdi faggi


un'isola di franco provenzale

lingua di Francia origini diverse

tra territori circoscritti al luogo


sì nel mio borgo i termini francesi

viaggio al tempo vivo nel silenzio

aria frizzante e pura delle selve


con resine inebrianti in disincanto

mulini al vento vecchie sentinelle

con vista mozzafiato al territorio


viaggio in cuore ha lasciato il segno

Celle San Vito brilla nel suo esiguo

ricca presenza specie multiformi


rifugio beato storia e bellezza

in un cammino fatto d'esperienza


Lorenzo 10.8.24


Fonte da Bitonto di Marino Pagano 

venerdì 2 agosto 2024

San Tommaso tra Fede e Ragione

San Tommaso tra Fede e Ragione


"Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia

in confronto a ciò che ho visto

e che mi è stato rivelato"


San Tommaso 6 dicembre 1273


Una stagione di filosofia

fissa nella memoria d'Ateneo

erano tempi nuovi del sapere


e San Tommaso era nel mio piano

di studi e nesso fra Ragione e Fede

tra cristianesimo e aristotelismo


non in conflitto ma complementari

la summa teologia rilevante

stella polare e stella naturale


principi morali e ragione umana

pensiero condiviso di giustizia

e del rispetto d'umana dignità


corpo ed anima uniti in un tutt'uno

sono essenziali e complementari

un pensiero che ha promosso l'esserci


tra religioni conosciute al mondo

e coniugato le meditazioni

dell'intelletto e contemplazioni


tra San Tommaso e San Bonaventura

la trattazione è piena ed accultura


Lorenzo 2 10.24


Fonte Primo Piano

domenica 28 luglio 2024

Memoria per le vittime della “Ioiò”

Lapide all'entrata del Cimitero di Bitonto 


Per la memoria dei caduti in guerra

per non dimenticare quell'evento

morirono persone del mio borgo


di cui ricordo ancora dei parenti

del primo ricordato in epitaffio

comari convicini amici cari


strada sterrata in via della marina

un casermone carico di morte

deposito di bombe ed esplosivi


e di quant'altro al tempo d'occupanti

una preghiera per i lavoranti


Lorenzo 28.7.24


Fonte Bitonto Live Memoria del Centro Ricerche.

lunedì 15 luglio 2024

Integrazione

Integrazione a Badolato


Classico centro con la sua struttura

intatta con i vicoli tortuosi

normanna la sua origine connessa


alle fatiche dell'agricoltura

paese ballerino per i moti

perde abitanti e sono andati via


un progetto salvezza d'abbandono

la solidarietà e l'accoglienza

per sbarchi d'emigranti c'è più gente


nasce così la crescita sociale

corona per l'altare degli onori

premio mondiale per luogo d'abitare


cortometraggio fatto a raccontare

fiore all'occhiello di Calabria antica

il borgo degli artisti e di stranieri


per le vacanze fatte in quel luogo

comprando casa per la residenza

etnie diverse e Curdi di Turchia


merita una visita Badolato

per Chiese e per torre campanaria

la porta medievale ed i suoi resti


ed altro ancora un pò fuori le mura

una certosa ed il suo convento

sede di Mondo X con vie di pietra


per passare da schiavitù a vita

antiche le sculture fatte in legno

per l'arte di frà Diego da Careri


bisogna visitare Badolato

fra due fiumare il borgo è situato


Lorenzo 15.7.24


Fonte Primo Piano

venerdì 12 luglio 2024

Camping Nature della Marina

Vacanza al mare dei contadini


Liberi da ogni impegno di campagna

piccoli proprietari del mio borgo

vanno in vacanza al mare con famiglia


quindici giorni in tutto con i carri

traini stipati con le vettovaglie

vitto per mangiare e balle di paglia


doppio uso giaciglio per dormire

ed il sostentamento per la mula

coi panni delle olive si fa alloggio


usati al mare per fornir le tende

e traini presso il mare sistemati

i panni stesi per formar capanne


prototipo di tende o di roulotte

il ciciuo posto in un angolino

contiene l'acqua per potere bere


acqua di mare invece per cucina

lavarsi e poi tegami da pulire 

con gli indumenti pronti da indossare


alba e tramonto formano giornata

per sveglia e ritirata per la notte

e si dormiva sotto quelle tende


ed anche a mula il bagno nella conca

l'insenatura posta nei paraggi

spostata per far posto a nuovi lidi 


anni cinquanta tutto cambia ancora

per dar lavoro ai disoccupati

s'attivano cantieri per fatica


e sistemando il tratto camping al mare

per contadini è tutto da rifare 


Lorenzo 13.7.24


Fonte: Primo Piano 

La Foto di Franco Minardi è tratta da: 

Bitonto da RISCOPRIRE di Pasquale Fallacara

Un viaggio breve

 Addobbi

Nella Lucania domina il silenzio

fascino senza tempo di quei luoghi

si parte dal mio borgo e si raggiunge


in regione leggiadra confiinante

un piccolo laghetto artificiale

fatto da sbarramento d'una diga


paesi in quelle alture solitarie

estasi di silenzio che s'ascolta

coi ritmi d'una vita sempre antica


è questo un inno e non soltanto un canto

è studio di sinossi e comprensione

un quadro interno e riti fascinosi


vengono scelti gli alberi da unire

in matrimonio tra piante viventi

un rito assai sentito tra quei borghi


ad Accettura rituale speciale

che raccontiamo a parte anima e cuore

lo sposalizio tra il cerro e cima


scelto nel bosco in quel di Montepiano

e la leggiadra sposa un agrifoglio

bella cima frondosa di foresta


si sposano le piante in bell'auspicio

e tutto si conclude in un convivio


Lorenzo 12.7.24

Fonte Primo Piano

mercoledì 10 luglio 2024

Terra di Mezzo

Castello di Mesagne


Strada romana via Appia antica

è terra di mezzo e senza frontiere

quadrato chiuso s'apre a mille borghi


ove scopriamo mitiche bellezze

si staglia nel quadrangolo bloccato

ma s'apre al mondo ch'è senza confini


il nesso tra città che conosciamo

del mare di levante e dei due mari

non sembra vero è tratto d'Appia antica 


le due province unite dai paesi

son tanti e quindi li teniamo a mente

etimo di Mesagne sta nel mezzo


e quel di Torchiarolo l'altro borgo

congiunti dalla storia e tradizioni

parliamo di Mesagne la regina


essa racconta territorio antico

messapica e poi "vicus" romano

chi di latino sa è la borgata


un villaggio ch'è diverso da città

diremmo di quartiere di quel tutto

castello in luogo inverso ai saraceni


difesa fatta in regola dell'arte

le torri ed il fossato per ausilio

nel medioevo classico studiato


devota alla Madonna che s'invoca

città barocca aperta agli scenari

che di per sè la fanno d'attrazione


ai film che di registi fanno l'arte

la Chiesa Madre è di tutti i Santi

Croce latina e marmi scintillanti


ed altre ancora chiese conosciute

anche dei Santi Medici Anargiri

Martiri Testimoni della Fede


terme e necropoli danno certezza

gastronomia e terra di focacce

con vini e piatti al profumo di mare


è terra amata tanto incoraggiata

una terra vissuta ed ascoltata


Lorenzo 11.7.24

Fonte Primo Piano

martedì 9 luglio 2024

I Borghi d'Italia

 Convento di Santa Maria delle Grazie 
oggi sede del Municipio di Maruggio


Quel di Maruggio è meta di marina

itinerario in Puglia tra i più noti

eletto il borgo italico più bello


degli undici fra quelli scelti in Puglia

ai piedi delle murge tarantine

piccole alture semicollinari


con Chiesa Madre sempre dedicata

Natività d Madre Nostra Amata

e San Giovanni Cavalier di Malta


d'edificarla ebbero l'onore

un luogo d'osservanza e di preghiere

Convento di Madonna delle Grazie


Chiostro affrescato in basso medioevo

posti a difesa due torri costiere

Campomarino e sito Torricella


le masserie fan corona al luogo

e presso Samia la civita vecchia

culla di Magna Grecia provenienza


e poi i tradduri dai bei tetti in canne

presenti in nostra terra e in Valle d'Itria

pagliari anche detti pagliaruli


mare dune boschi e torrentelli

e il primitivo il vino in prima fila

son da recuperare ai nostri borghi


i viaggi viciniori qui a due passi

un cerchio gradi massimi d'intorno

dell'esserci certezza in nostri borghi


questa visione va recuperata

la visita dei borghi adoperata


Lorenzo 10.7.24


Fonte Primo Piano

domenica 7 luglio 2024

Vivere le città

Vivere le città


"Le città sono un insieme di tante cose:

di memoria, di desideri, di segni d'un linguaggio; le città sono luoghi di scambio,

ma questi scambi non sono soltanto

scambi di merci, sono scambi di parole,

di desideri, di ricordi."


[...]


Italo Calvino - Le città invisibili, frammento della Presentazione dell'Autore, Mondadori Ed, 1972


Memoria d'un passato mai scordato

la gente in piazza al calar di sera

per la promessa d'un lavoro ad ore


e la mattina all'alba su s'andava 

nei campi dei datori di lavoro

contadini in pianata degli ulivi 


distesa verde dalla murgia al mare 

mentre nel borgo resta Crocifissa

sbriga faccende nel palazzo al centro


in piazza grande con la porta in mezzo

d'alto protetta da Maria Patrona

i desideri di portare a casa


la sera di ritorno dalla murgia

tocco di pane per sfamare i figli

sempre la stessa lingua sulla bocca


quella imparata e appresa nel mio borgo

dialetto lingua madre con i detti

attinti d'esperienza del passato


s'andava a spigolare col raccolto

e Crocifissa schiena sulla terra

coglieva olive che la provvidenza


le concedeva senza far peccato

per mettere da parte olive in acqua

oppure companatico salato


che provvedeva con la sua pazienza

finchè erano pronte per sua cura

ma ora son ricordi tramontati


memorie non visibili nel borgo

un tempo invece scambi di parole

per salutare il prossimo vicino


buongiorno Caterina e don Giovanni

sorriso rinforzava quello scambio

ora paure e sguardi minacciosi


un desiderio d'onestà rimossa

e chiusa nello scrigno di coscienze

chissà se si ritorna alle memorie


uscio di casa aperto ai convicini

e pur prestando lievito per pane

coabitando insieme strade e piazze


sono soltanto lontani ricordi 

che vecchio contadino più non scordi


Fonte: Gente in Piazza di Gaetano Vacca, Cacucci Ed, 1957

Medico Chirurgo di quel tempo che andava  a visitare a casa

i suoi pazienti senza essere chiamato.


Lorenzo 7.7.24

venerdì 5 luglio 2024

Educazione e Apprendimento

Educazione e Apprendimento


In un archivio noi troviamo storie

d'Educazione e Società complessa

ragazzi che trascorrono la vita


tra scorribande e giochi per la via

c'è la salvezza intanto in Istituto

la Chiesa sempre pronta ad aiutare


i cittadini messi in condizione

di vivere la vita in Libertà

progetti volti a valorizzare


presente allora volta per futuro

ricordo di cent'anni ed anche più

laboratori posti per formare


a più vari mestieri in uso allora

che oggi ahìme sono dimenticati

Il Redentore sì entra nel campo


dei drammi della storia cittadina

orfanotrofio scuola ed oratorio

ed anche l'ospedale per le cure


degli indigenti malati nel corpo

memoria che riaffiora nel presente

e continuare l'opera intrapresa


recupero sociale e strutturale

un nesso tra passato ed il presente

profughi in fuga dalla povertà


inoccupati ai margini di vita

l'archivio che racconta quelle storie

in un quartiere ch'ora sta nel centro


è ponte narrativo col passato

nel tempo già trascorso e giudicato


Lorenzo 5.7.24


Fonte Primo Piano

mercoledì 3 luglio 2024

L'ulivo, dalla preistoria al medioevo

Particolre della copertina  L'ulivo, dalla preistoria al medioevo


Canto d'amore per la sacra pianta

l'ulivo conosciuto da preistoria

passione e nutrimento per le genti


d'Omero del pelide conosciuto

un simbolo di pace per la vita

palo d'ulivo accecò il ciclope


immagine di forza e di vittoria

ai vincitor d'Olimpia si donava

corona dell'ulivo e ampolla d'olio


e si racconta dell'antica Roma 

Romolo e Remo ebbero i natali

ai piedi della pianta verdeggiante


quando la vita diventò stanziale

la civiltà accompagnò l'ulivo

delle terre affacciate al nostro mare


albero di civiltà e di fatica

tempi dell'anno pieni di lavoro

da potatura innesto e di raccolta


e trasformato in olio nei frantoi

tante città di Malta hanno il suo nome

d'ulivo benedetto e sacrosanto


nel medioevo limite del tempo

che del racconto scritto e presentato

aspetto per lettura meditata


immerso nelle pagine descritte

in terra d'Umbria chiusi nei conventi

i cappuccini oranti e nel lavoro


nei monasteri in luoghi solitari

centro d'ulivi ed olii salutari.


Lorenzo 3.7.24


Fonte Centro Ricerche

venerdì 28 giugno 2024

La nevicata del 56

 La nevicata del 56


Ero fanciullo e ricordo ancora

l'infausta annata fredda ed innevata

la candida città era ovattata


la coltre ricopriva i marciapiedi

tutt'uno con la strada ch'era al centro

e i pochi che correvano la via


sbrigavano i bisogni di faccende

ch'erano necessarie per la vita

per ricercare via d'apprendimenti


oppure le derrate per nutrirsi

un corridoio messo in sicurezza

sul marciapiedi libero e spalato


s'andava ben coperti fino in testa

tanto era il freddo e quasi a primavera

com'anche la memoria non m'inganna


a fine di quell'anno cambiò vita

l'amata madre andò oltre la Vita


Lorenzo 28.6.24

lunedì 24 giugno 2024

Qui si Gode

 Qui si Gode


C'era una volta ma adesso non c'è più

un respiro del tempo di poesia

del refrigerio al mare di marina


per la nefasta sorte ci fu tolta

negli anni del regime nel ventotto

quartiere di città anni settanta


sottratta dignità della marina

del borgo beneamato tanto caro

stazione posta in basso di valletta


che sottostava ai treni dello Stato

ma fino al mare andavano i binari

fino al casotto detto Qui si Gode


granita di limone con bevande

come s'impone un verbo sempre doppio

e per gli adulti i cenni maliziosi


per i piccini un'ombra di piacere

gelato al cioccolato per godere


Lorenzo 24.6.24


Fonte Primo Piano

venerdì 21 giugno 2024

Il Mito

 Il Milione


Tributo a un uomo fece d'avventura 

connessione delle scoperte fatte

viaggio nel tempo fatto a ritroso


mentre il lettore immerge i suoi pensieri

nell'epoca mediana aperta al mondo

nel nesso tra Venezia Asia lontana


un mondo di commerci e di ricchezze 

ed inattesi modi di pensare

s'interroga così mito di via


narrante il viaggio in mondo medievale

tema di grande fascino complesso 

mistero nel contesto narrativo


critica riflessione d'alterità

degli epocali viaggi misteriosi

completo il panorama di ricerche


nel tra di scienza ed esposizione

categoriale e precategoriale

triangolo husserliano conosciuto


di storia narrativa calamita

sia di studiosi o semplici lettori

fra storia e mito il viaggio in quel libro


celebra le scoperte meraviglia

c'invita a percepire quel passato

parte del mondo e mondi sconosciuti


di Marco Polo e le sue avventure

un libro aperto nelle sue scritture


Lorenzo 25.6.24


Fonte Primo Piano


lunedì 10 giugno 2024

Civiltà nascosta

Civiltà nascosta


Storia di un luogo civiltà nascosta

omaggio agli studiosi di Gravina

ch'illustrano realtà di questo borgo


e la complessità del territorio

rigore e metodo della conoscenza

per conservare passato e cultura


storia d'un borgo antico sulla murgia

è situato al confine di lucania

il libro che racconta la sua storia


ha il fine di sottrarre dall'oblio

e dall'indifferenza che con gli anni

offusca ogni pensiero e la memoria


degli abitanti ignari del passato

ed indossare l'abito attuale

della comunità qui raccontata


intreccio del tessuto connettivo

in rigoroso incrocio trasversale

domande fatte per sapere ombroso


di conoscenze apprese nel passato

storia e coscienza di ciascuno e tutti

visione di vicende temporali


riposte in un tassello ampio e aperto

una sorta di tante microstorie

formano il quadro di famiglia intera


ampiezza d'un interno assai coeso

la storia di mestieri fra culture

anche di società dell'oltremare


guardando oltre il confine lucano

si vede appieno civiltà murgiana

citando i personaggi celebrati


che dalla storia hanno attinto odore

con la ricchezza nella complessità

di civiltà murgiana ora compresa


per mezzo di vicende radicate

serbando in sè eredità vissute



Lorenzo 10.6.24


Fonte Primo Piano

venerdì 7 giugno 2024

Itinerario del cuore

Itinerario del cuore


Parlano i libri al cuore del lettore

come agli occhi appare la visione

di borghi trasparenti e mai rimossi


dalla coscienza di nativa gente

il libro dei paesi menzionati

Calvello e Fardella in Agri e Pollino.


Nella Lucania tanto cara al cuore

miscela e vita autentica e sincera

forgiata nel crogiolo della storia


e mistica ragione di leggende

ch'ogni paese porta nel suo cuore.

E' un viaggio nel mondo della vita


come asseriva un grande pensatore

viaggio al tempo connessioni varie

si sentono vicini i cari estinti


tra valli e monti intrecciano catene

silenzio ascolta il borgo di Calvello

in una integrazione con l'ambiente


ogni pietra racconta la sua storia

e parla di pie chiese e di mestieri

possibili presenze in caro borgo


ceramiche in terracotta e disegni

viaggio nel tempo al popolo sovrano

lucano ai primordi e poi romano


i casalini da immagine frontale

noti agli amici di lucana stirpe

andando oltre i monti del Pollino 


la piccola Fardella con la storia

di chiese e antica Fede nel mistero

poi la cucina di piatti locali


funghi e castagne in terra e sulle fronde

mosse dal vento d'autunnale tempo

col sugo di conserva dell'estate.


Profumo di natura nei due borghi

lontani dai rumori d'altri luoghi.


Lorenzo 7.6.24


Fonte Primo Piano

mercoledì 5 giugno 2024

Accademia

Battaglia


Un altro evento vive in questo tempo
corteo della storia e della grazia
memoria di battaglia nel mio borgo

che d'accademia icona imperitura
un patrimonio da serbare stretto
nel  piccolo contesto d'un tassello

nell'intreccio della grande storia
più grande nell'europa di quel tempo
d'avidi invasori ad allargare

il loro impero a danno degli inermi
in bellicosi scontri di stranieri.
Una battaglia che cambiò i confini

del meridione nostro ormai sconfitto.
Corteo ricorda società del tempo 
di variegati intrecci ed espressioni

dei ceti produttivi e nobiltà 
di contadini d'arte e di mestieri
di nobili signori dei casati

venuti nel mio borgo medievale
attratti da ricchezza in quanto tale.

Lorenzo 5.6.24

giovedì 23 maggio 2024

Cortili Aperti

 

Cortili aperti


E quei cortili serbano la storia 

maestra della vita in tutto il mondo

le pietre incastonate una sull'altra


le stanze dei sottani per i servi

un pozzo a lato a terra sitibonda

e poi le scale in marmo per le sale


per nobili signori con casati

venuti nel mio borgo a dominare

popolo sottomesso al loro impero


di latifondi immensi tutt'intorno

dalle matine fino alla marina

dominio un tempo e porto del mio borgo.


Evento che già viene raccontato

da giovani studenti ciceroni

agli avventori ch'avidi di storia


affollano i cortili dei palazzi

sparsi dal borgo antico ai luoghi aperti

itinerario di generazioni


dal medioevo fino ai giorni nostri.

Non solo quei cortili anche storia

di Chiese e Cattedrale allora bianche


le pietre e i capitelli dei maestri

scultori con scalpello e con mazzuola

ch'hanno plasmato con testimonianza


un'arte sopraffina ormai estinta

le balconate e quei gradoni in marmo

luoghi di culto ch'ora sono chiusi


Cortili aperti della storia il vanto

prossimo evento avanti porta il vento.


Lorenzo 23.4.24

martedì 7 maggio 2024

Craco

 Craco


E' quel di Craco il borgo abbandonato

più bello dell'italico paesaggio

su rocca senza tempo sembra un forte


del medioevo ausilio dai briganti

e orde saracene d'oltremare

anime vive uscite dal quel luogo


per emigrare in lidi fortunati

un pò in rovina ma stradine intatte

fatta di sassi come s'usa in loco


silenzio fra le pietre e nei calanchi

lucertoline al sole indisturbate

luogo per mille volti forestieri


lascipassare come un passaporto

registi e artisti prendono quei sassi

hanno prodotto opere per mondo


paese fra i più belli abbandonato

dai suoi abitanti mai dimenticato


Lorenzo 7.5.24

sabato 27 aprile 2024

Mamma Palmina

Mamma Palmina


Si supera l'angoscia con poesia

chiosava un grande di Pedagogia

ed oggi sono qui a ricordare


gli anni gìà vissuti dalla Zia

come la Mamma mia gran conforto

sono novantadue di Palmina


Sorella di mia Madre Lucia

piace accostare la Pedagogia

perchè vissuta tra banchi di Scuola


Come il Consorte e i Fratelli estinti

mamma di tanti allievi nei suoi anni

oltre che Mamma della sua progenie


il volto giovanile e sorridente

felice d'esser li fra i suoi allievi

nell'esserci nel pieno dei suoi anni.


Adesso è Nonna ed è pur Bisnonna

Ti voglio bene Palma Nobildonna.


Lorenzo 27.4.24

giovedì 25 aprile 2024

Memoria

Scuola Anni 60 di Gero Grassi 


Marco Grande Maestro conoscevo

passione immensa per Pedagogia

la cattedra era pregna di sermoni


verso i fanciulli divenuti grandi

nel mondo della scienza d'ogni specie

scienziati professori di talento


dava l'impronta giusta ai suoi allievi

ed imparava loro ad imparare

lo star nel mondo onesti cittadini


amici a cui donava gran consigli

sono ispirato oggi nel gran giorno

pur se gli affanni affliggono esistenza


memoria dei consigli che mi dava

lorquando mi prendeva lo sconforto

per gli allievi che davano problemi


seduto accanto a loro nella classe

in comunione d'altri ben disposti

d'ascolto di lezione d'insegnanti


mi ricordava sempre il gran patire

del Salvator del mondo Crocifisso

per la salvezza nostra peccatori.


Ricordo la passione per filmati

indiani e cavalieri lì inquadrati

udivano tamburi in lontananza


cineforum miravano al confronto

del giovedì gli incontri in quel di Bovio

i viaggi sulla murgia nel villaggio


con camionetta della fondiaria

condivisione in segno di Passione

dimora di nobile galantuomo


del cinema visione d'ombre rosse

segnali con il fumo nel linguaggio

spettacolare tipo di memoria.


Ora riposa in Pace nella Luce

contempla il Santo Volto e ci conduce.


Lorenzo 25.4.24


lunedì 4 marzo 2024

Un passo indietro

 

Un passo indietro


Tempo di Grazia

è l'anno bisestile

il ventiquattro


diviso quattro volte

quest'anno è bisestile


Lorenzo 4.3.24

martedì 30 gennaio 2024

I Contadini

I Contadini, F. Speranza, 1934 -1935


"Con voi uomini e donne ...
che con la vostra quotidiana fatica,
rendete feconda questa terra
traendone prodotti abbondanti
e universalmente apprezzati..."

San Giovanni Paolo II, 26 Febbraio 1984

E. Cazzolla, F. Speranza, Pittore del Novecento,

Grenzi Editore, Foggia, 2023, pag.131


E stanno a piedi nudi sulla terra
alle matine in fossa premurgiana
colline in fondo al limitar calanchi,

d'argilla e tufi in borghi di Lucania.
Un quadro di famiglia in un interno,
anzi tra zolle generose e arate, 

son madri e padri con i pargoletti,
in simbiosi d'amore e fratellanza,
un bove con l'aratro e una casetta

che segna il gran riposo di fatica,
pagliaro di rifugio ai lavoranti,
per compagnia c'è il fedele cane.

Un canto luminoso a celebrare
spirito di valore spirituale,
un cerchio di figure familiari.

Il Nostro, a manca, semina con mani,
piegato sulla terra , la nutrice,
cìò che sarà raccolto del domani.

Il giovinetto è il centro del contesto, 
l'autore di pittura di famiglia,
sembra un trionfo della geometria,

tra cielo, terra e monti di collina,
inno trionfale del lavoro agreste
che dona buoni frutti in ogni annata.

Fatiche di campagna in ogni mese,
Valenze d'onestà son sempre accese.


Lorenzo 30.1.24

lunedì 29 gennaio 2024

Mio zio

Il potatore


Zizì: Mio zio. 

 

Quanne jè tìmbe de zàppe e pìute, 

nè amìce nè nepìute, 

quànne jè tìmbe de venemà 

zizì da dòue zizì da ddà.

 

Quando è tempo di zappare e potare,

nè amici nè nipoti,

quando è tempo di vendemmiare

zio di qua zio di là.


Fonte N. Pice 

 

Ora è tempo di potare e zappare,

è l'ora del riposo ai nostri ulivi

prima della ripresa vegetale,

 

per cui lo zio invita i suoi nipoti,

nei campi per ausilio a disbrigare

le regole del tempo dell'inverno,

 

dopo che a dicembre han dato i frutti

per l'olio benedetto dell'annata.

Dall'orecchio non sentono ragione,

 

non è per noi mestiere da sbrigare,

comporta assai fatica con il freddo

che incombe alla mattina di gennaio,

 

come quel padre invita il suo Colino

l'erede a cui spetta il suo podere,

zappa Nicola mio, non indugiare,

 

rimuginando, il Nostro, tra i suoi denti,

variando il più volgare, nìcce tatà,

alzando il dito medio della mano,


oppur ruotando il pollice e l'indice,

come per dire non c'è nulla da fare, 

per l'incombenza della potatura,

 

lasciar chioma leggera che permetta, 

ad aria e sole di attraversarla.

Lavoro che comporta gran fatica,

 

è meglio la vendemmia nell'autunno

quando il caldo giusto ti consente,

d'essere allegri in dolce comitiva,

 

lì dove c'è lavoro a giovinette,

tengono compagnia all'imbrunire.

Ordunque, lo zio di qua, lo zio di là,

 

io voglio lavorare alle matine,

fin dalle prime ore mattutine.



Lorenzo 29.1.24


Rispetto alla precedente versione

del 29 gennaio 2023 è indicata la fonte 

del detto dialettale e il cambiamento 

del senso di alcuni versi,

più veritieri dei precedenti.

Il termine zappare ha un doppio significato:

Zappare nel senso autentico del termine,

oppure faticare in qualsiasi situazione, 

cioè in senso figurato, zappare, mietere, 

potare, lavorare e quant'altro.


Treccani: Zappare v. tr. [der. di zappa]. – 1. Lavorare la terra con la zappa: z. un campo, la vigna, l’orto, il giardino; usato assol., andare, mettersi a z.; ma va a z.!, come modo polemico di contestare a uno la sua incapacità per un lavoro impegnativo; prov. tosc.: chi vuole aver del mosto, zappi le viti d’agosto, un buon risultato esige una tempestiva preparazione; scherz., io sto coi frati e zappo l’orto, frase con cui si dichiara di rimettersi, stando in compagnia, alle decisioni degli altri. 2. Nel linguaggio milit., ormai ant., fare con la zappa lavori di fortificazione: z. le trincee; z. sotto a un baluardo, a un bastione, per abbatterlo. 3. fig. a. non com. Di cavalli, percuotere la terra con lo zoccolo, a guisa di zappa. b. Nel linguaggio sport., con uso assol., zappare, colpire con un calcio il terreno invece della palla. c. Con valore spreg., in usi e con sign. diversi: z. il pianoforte, l’organo, suonarli rumorosamente e male; z. i quattrini, averne in gran quantità; non com. z. nella rena, nell’acqua, affaticarsi inutilmente; assol., zappare, nel linguaggio marin., vogare male, riferito all’armamento di un’imbarcazione.

domenica 28 gennaio 2024

Potatura della vite

Graspa 

 Abbròile: Aprile. 


Ci se petàisce ad abbròile, 

se fèuce assèje acqua e picche mìrre: 

Se poti ad aprile, ricavi molta acqua 

e poco vino.


Fonte : N. Pice



Sa bene il contadino quando pota,

la vigna sua sita  alle matine

in fossa premurgiana conosciuta,


la potatura da novembre a marzo,

subito dopo caduta di foglie,

migliore il tempo da gennaio a marzo

 

prima del pianto cosiddetto in vite,

è un pianto di ritorno della pianta

dopo il riposo di vegetazione.


Il pianto rappresenta il suo risveglio

dal letargo in mesi dell'inverno,

quest'è il detto del saggio vignaiolo,


se in aprile fai la potatura

tu la vendemmia avrai con scarsa resa

con acqua in abbondanza e poco vino


e quando a San Martino avrai il novello,

scoprirai annacquato il tuo vinello.


Lorenzo 28.1.24

sabato 27 gennaio 2024

Per non dimenticare

Memoria



 L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità 

da cui non dovremo mai togliere 

il segnalibro della memoria. 

(Primo Levi)




Il mondo dei balocchi ormai sommerso
nella cartella un pinocchio rotto
guarda in avanti infante in borderline
e passo dopo passo i sogni persi

ma li mantiene qui per ricordare
in cassaforte posti dopo il guado
cosa l'aspetta adesso solo spine
ed una barca posta sulla riva

con sguardo volto colmo di terrore
in mondo immerso dentro la tragedia
dei campi coltivati dalla morte

ricordi tramandati per memoria
per non dimenticare lo sterminio
anime inermi e occhi nelle fosse
 

Copyright © Lorenzo 27.1.24

venerdì 26 gennaio 2024

La Vita vera

La Vita vera


"Appena aldilà di quella soglia"


Alberto Maggi, Fiducia, Edizioni Romena, 

sesta ristampa, Aprile 2023, pag 45


di quella soglia

un passo ed un momento

persone care 


momento bellissimo

in nuova dimensione


siamo qui con voi

qui nella stanza accanto

nulla è cambiato


col lume nella notte

la Luce accesa accanto


Lorenzo 26.1.24

mercoledì 24 gennaio 2024

Tra pepe e ghiaccio

Chiesa dell'Annunziata 


RE PPÀIPE SE VÈNNE A JÒNZE, 

LA NÀIVE A RÙUTE


Il pepe si vende a once, 

la neve a chili, 

a dire il maggior valore del pepe 

rispetto al ghiaccio; 

metaforicamente il detto 

è riferito a qualche brunetta vivace, 

per esaltare il suo colorito 

di pelle scura, rispetto ai più comuni 

visi languidi delle altre ragazze.


Fonte N. Pice


Io ricordo il mercato scoperto,

frutta e verdura e qualche bancarella 

salumi e affini lungo quella strada, 


vicino ad una chiesa con le scale

ed una piazza con reperti antichi,

raccontano la storia d'una torre


rimossa alla coscienza, seppellita,

con mura antiche poste per difesa.

Nel mercato, memoria non m'inganna


c'era una bancarella piccolina

ai limiti di scala benedetta,

vendeva il pepe macinato o a grani


'na cartecedde de pèpe si diceva,

un piccolo cartoccio quasi un'oncia 

per rendere pietanza più gustosa,


col filo d'olio dei bei campi nostri,

pasta e fagioli, legumi d'altra specie.

un'oncia che misura trenta grammi, 


ordine a giro sopra i maccheroni 

con mozzarella, sugo con polpette 

e la bologna d'arricchire il gusto


iusche lù pèpe gridava quel chiazzere,

per fare avvicinare i compratori,

nulla in confronto di barrette al ghiaccio


a chili si vendeva presso villa,

la fabbrica del ghiaccio ora estinta

per fare posto ai nuovi grattacieli,


Anni sessanta per la via maestra,

erano barre bianche e ben squadrate

lunghezza suppergiù sul metro e passa.


rappresentava mestiere d'estate,

per i ghiaccioli colorati e freschi,

si vendevano in tempo di stagione,


oppure si comprava per le case, 

per rinfrescare in brocca il bottiglione,

del rosso primitivo o cerasuolo.


Tempi estinti d'un tempo passato, 

eppure ancora non dimenticato.


Lorenzo 24.1.24

martedì 23 gennaio 2024

Acqua salutare

 

F. Speranza. Borgo antico Anni trenta 


VÈULE NA CARRÒZZE O NU CARREZZÒINE 

N’ÀCQUE DE MÈUSCE E DDÒUE D’ABBRÒILE


Una carrozza o una carrozzella vale tanto 

quanto vale una pioggia di maggio 

e due di aprile: 

in un paese siccitoso una pioggia primaverile 

può determinare un buon raccolto delle olive. 

Il contadino identifica nei due lussuosi 

mezzi di trasporto, 

di cui fruisce il ricco proprietario terriero, 

il termine di paragone per significare l’arricchimento 

che a lui può solo venire dalla disponibilità di acqua.


Fonte N. Pice


Il motto dice tutta la sostanza

della valenza d'acqua benedetta,

si sa dalle mie parti c'è carenza


e allora il vecchio saggio cosa inventa,

confronto con attrezzi d'altri tempi

e un pozzo d'acqua sempre beneaccetto.


Ricordo da fanciullo quei sottani 

dove non c'era una fontanella,

al più trovava il posto sulla piazza,


per il bisogno che serviva a tutto,

igiene personale e di ristoro, 

allora, che t'inventa "Crocifissa"


*capàse o càndre da riempire d'acqua,

per cucinare al fuoco di fascine

e igiene personali quotidiani.


Fronte ai sottani casa dei padroni

e a piano terra c'era un bel pozzetto,

per conservare l'acqua che pioveva,


e quei Signori tanto generosi,

permesso ai confinanti bisognosi,

davano loro, intanto, tanto amore,


ch'attingere potevan nel portone.

Il paragone con carrozze e affini,

sta tutto nel benessere dell'acqua,


pioggia di primavera è bene accolta

dal ricco possidente d'uliveti,

che spera nell'inverno un buon raccolto.


E'meglio un pozzo d'acqua o una fontana,

che la carrozza vada in via lontana.


Lorenzo 23.1.24


*Capàse o càndre, vaso grande di terracotta. 

Detto nel termine dialettale dei nostri nonni "ù Capasàune"


ibidem, N.Pice

domenica 21 gennaio 2024

Ironia

 Ironia 


MÀRZE, NGÀT’A MMÀRZE E U MÉSE DE MÀRZE, 

ABBRÒILE, NGÀT’AD’ABBRÒILE E U MÉSE D’ABBRÒILE, 

MÈUSCE, NGÀT’A MMÈUSCE E U MÉSE DE MÈUSCE 

SÒNDE NÒVE MÒISE, MARÌTE MÒJE?


Marzo, dalle parti di marzo e il mese di marzo; 

Aprile, dalle parti di aprile e il mese di aprile; 

Maggio, dalle parti di maggio e il mese di maggio: 

sono nove mesi, marito mio? 

Detto da una moglie fedifraga al marito, 

per fargli credere che il parto avveniva 

ai nove mesi giusti.


Fonte N. Pice


Dell'ironia fa il suo mestiere,

la moglie traditrice al suo consorte,

a cui promise un giorno il giuramento


davanti ad un altare o all'ufficiale.

I dubbi del marito già fugati,

sono tre mesi d'anno ripetuti,


del principale il nome e ai lati aggiunti,

avanti retro parti col mensile,

parla di marzo aprile e quel di maggio.


Non ricorda il Nostro, prima di marzo,

in quel settembre era alla vendemmia

un fuori terra in agro a settentrione.


Dunque, tranquillo caro mio, tranquillo,

i mesi sono nove, giusti giusti,

mesi di primavera e inizio caldo.


Fedele sono stata a mio marito,

ch'ho preso sottobraccio, buon partito.


Lorenzo 21.1.24


sabato 20 gennaio 2024

Mandorle

Mandorla Filippo Cea

 


JÈ MÈGGHIE U PASTANÌDDE A LA PÒRT’AGHESTÒINE 

CA LA FILÌPPE CÈIE A RE MATÒINE


Meglio possedere un “pastanello” 

(qualità di mandorla di minor pregio)

in un campo nei pressi di porta Robustina 

che la Filippo Cea (qualità pregiata)

in una zona murgiana (le Matine).


Fonte N. Pice 



Aveva un campicello fuori porta,

dopo le Croci accanto ad un macello

oltre la strada circonvallazione,


un piccolo podere ordini otto,

eredità del Padre col mio nome

un uliveto in più qualche alberello,


mandorle pastanello giusto il gusto, 

per preparare dolci per le feste,

il nome di padrona "Crocifissa".


A quel podere si giungeva a piedi,

quattro passi da Porta Robustina,

pietre  a confine lungo quel quadrato,


carciofi di stagione ai piedi suoi

e al centro un pagliarulo come un trullo,

luogo di scampagnata di Pasquetta,


per aria salutare dopo il pranzo,

di Pasqua e di giornata dopo festa

ed in quel trullo attrezzi di lavoro,


poneva il nonno e parlo di cent'anni.

Ora quel campo in mente d'altri tempi,

ci sono adesso molte abitazioni,


costruite dagli eredi di quel campo.

Dunque, nella memoria resta il motto,

dell'aforisma scritto e sopra detto,


mandorle pastanello di marine,

che la Filippo Cea alle matine.


Lorenzo 20.1.24

mercoledì 10 gennaio 2024

La Luce nella Masseria


La Luce nella Masseria



"Il Natale del 1942, fu per me un Natale 

tutto particolare, [...] perchè passato 

in campagna, presso la masseria denominata 

"La Parata", sita a ridosso del folto 

ed esteso bosco "Montepiano", al confine 

tra il tenimento agricolo di Ferrandina 

e quello del Comune di Salandra."


E. Colle, Sul Filo della Memoria, Racconti .. 

Ed. Tipogr. Cortese, 2014, pag.117



Anni sessanta in terra di Lucania

famiglia numerosa in masseria

bambini e figli tanti tutti assieme,


a capo il patriarca nonno Eustachio

mantiene l'armonia in tutto il gruppo,

arriva la tivu a rallegrare 


in terra dei calanchi e dell'argilla.

Voce narrante è un piccolo fanciullo

e tutti intorno al nonno si lavora,


le mamme in faccende casalinghe

uomini tutti a coltivare i campi.

L'innovazione tecnica nel segno


e l'antennista ha il suo da fare,

per celebrare rotta del progresso,

naturalmente solo pochi sanno 


vedere i nuovi sogni e il nuovo tempo.

Arriva intanto un ricco possidente,

vecchio operaio della masseria


e chiede d'investire per comprare

la masseria per oscuri sogni,

cavare dalla terra tufo e argilla,


miscela necessaria per cemento

e costruire case nei quartieri,

il nonno Eustachio nicchia su proposta.


Un figlio intanto corre verso un male

ch'attinge le sue membra giovanili,

il tempo inesorabile s'addensa


sulla famiglia unita fino allora

e intanto il nonno passa ad altra Vita

e lì comincian guai per fratelli


guerra d'eredità per masseria,

ma prima il nonno compra un negozietto

per dare un lavor sano al suo malato,


sali e tabacchi, biglietti in lotteria

per vincere la sorte a Capodanno,

i bimbi sanno pure dove andare,


sedersi a riposare in casalini.

E c'è una luce che risplende in via

raggi negli occhi a guardare il sogno.


La guerra intanto, unione di famiglia

mina il contesto prima assai coeso,

ognuno prende sì la propria strada


ed uno ad uno cedono al tranello,

dell'avvenente furbo frontaliero

per comperare quella masseria.


Luce trafigge la protagonista,

colpita dallo strale dell'amore

del suo dirimpettaio tabaccaio.


Così la masseria resta intera,

unita nel gran nome dell'unione,

il Nostro compra la televisione


portandola così in masseria,

quindi, frattanto, il fiato della voce

della fanciulla, muta fino allora,


la profezia del nonno raccontava.

Questa è la storia, infin, a lieto fine,

ci si ritrova insieme alla visione


di cara beneamata mamma rai.

In mente c'è sermone dell'estinto,

a volte basta poco per la pace


guardarsi in faccia, il verbo in disincanto,

con luna grande e del gallo il canto.


Lorenzo 10.1.24

domenica 7 gennaio 2024

della Memoria

 della Memoria


Presenza penetrante in nostra vita

sei dentro i nostri sguardi tristi e vuoti

di quella lucentezza dei tuoi occhi,


quel lunedì un Angelo ti prese

e ti portò nel Regno oltre la morte

nel precategoriale in Vita Eterna.


I lacrimati occhi sul sepolcro,

ti sentono vedendo la tua Gloria,

miseri noi rimasti qui a penare,


non ti dimentichiamo sui tuoi campi

squadrati ed ordinati dei tuoi tempi.

Amor di disciplina ancor ti segna,


mentre beato in infinito Regno

Tu guardi Illuminato il Volto Suo,

in braccio alla Sua Misericordia.


E mentre siamo ancora nel reale,

Ti ricordiamo in questo Memoriale.


Lorenzo 7.1.24