Veute, paràite e pagghiarìule sàpene lòure u casarìule
Vato (ingresso del podere) muretto e pagliaio
conoscono bene il proprietario.
I muri conoscono bene quello che accade nel loro interno.
E' un invito a far rimanere in famiglia i fatti di casa.
Il vato del podere di mio nonno
tra due muretti a secco tra quei sassi
ordini otto un piccolo campetto
e circondato da un quadrato in pietre
un po' più alto di sterrato in basso
con alberi d'ulivo e mandorleto
e ai fianchi una corona di carciofi
protetti da cardoni verdeggianti
utili al desco per piatto stellato
In mezzo un trullo a cono per pagliaro
la sommità rinchiusa da una pietra
con una croce per benedizione
ivi posava attrezzi da lavoro
e le sue stanche membra in intervallo
finito il suo lavoro programmato
secondo la stagione ricorrente
dal mese di gennaio alla raccolta
d'olive i frutti ch'odorano di festa
a cominciare dalla potatura
dopo il riposo di vegetazione
e i primi fiori della primavera
germogli quei profeti al buon raccolto
secondo gli anni in magra o ricche drupe
insieme ad alberelli a mandorleto
raccolti nell'estate con il caldo
facevano sentire con vigore
il ticchettio di verga che sferzava
i frutti pronti al tempo per cadere
sui panni stesi culla di quel mallo
col guscio appena schiuso e inumidito
e i sacchi pieni posti su fiancate
del carro che s'avviava verso il borgo
fatica dell'annata rispondente
ai sogni d'antenato e Crocifissa
la generosa erede sempre oppressa
Lorenzo 12.2.23
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