giovedì 21 agosto 2008

NOZZE



Le voci girano presto nel piccolo paese e donna Feffa è più veloce della luce quando decide di informare tutti i paesani che ci sarebbe stato un altro matrimonio.

-         Ma chi si sposa? – chiese donna Peppa.

-         Non sono tanto sicura, ma credo di aver capito chi sono, vivono da poco qui - rispose Feffa

 

Lui è alto, di bell’aspetto, veste bene, parla molto, ma sorride poco. Non ha un lavoro preciso poiché, pare, non gradisca lo status a tempo indeterminato. E’ forte, deciso, testardo, quindi sa quel che vuole e non molla mai finché non ha ottenuto ciò che desidera e che lo fa star bene. Ama imporsi ma non lo dimostra subito, non ha una fissa dimora perché ama viaggiare e quando non può farlo usa le ali della fantasia.

Gli piace nutrirsi a spese altrui, succhia il sangue delle gente pur non essendo un vampiro.

Lei, invece, ha sempre un sorriso stampato sul volto, scialba nell’aspetto, misura ogni parola, attenta più alla forma che alla sostanza, incurante del fatto che ogni frase pronunciata ha un suo peso specifico quando arriva al cuore di chi le ascolta. E’ sempre ben disposta a concedere consensi e dolci sviolinate anche quando le sue labbra vorrebbero dire tutt’altro…

E’ una coppia ben assortita, fusione perfetta e, a dire di molti, sembra risultare molto vantaggiosa per entrambi, tanto che richiama a se molto seguaci.

Si celebra così un matrimonio antico che rinnova continuamente la sua promessa sull’altare grigio della menzogna. La genesi di questo contratto va ricercata nella notte dei tempi, probabilmente a quando gli uomini non camminavano ancora eretti.

Queste strane anime, pur essendo diverse vivono in simbiosi per il raggiungimento del proprio benessere interiore, ovviamente a discapito di altri.

Vestono abiti firmati vers-ace e dolce e gabbata, acquistasti al mercatino cinese, sicuri di beffare gli increduli, che presuntuosi!

Hanno l’abitudine di appostarsi dietro ogni angolo per scegliere la preda, a volte insieme, altre volte separati.

Approfittano della fiducia di coloro che, ignorando il premeditato intento lesivo e letale, si abbandonano al fascino che emana il fare forbito .

Lungo il loro cammino lasciano una lunghissima scia di vittime, passano indifferenti su quei corpi straziati in cerca di altro nutrimento.

Nulla li commuove, e niente li trattiene, non amano, non piangono, non soffrono, vivono solo per se stessi e sono abili nel mentire.

-         Si, va bene, ho capito, ma come si chiamano, forse li conosco? – chiede incuriosita donna Peppa.

-         lui egoismo, lei ipocrisia. Tieniti lontano, dicono che la loro malattia potrebbe essere infettiva. Mi raccomando non accettare nulla da quei due…- 

e sogghignando sogghignando donna Feffa ritornò a sciorinare il bucato lasciando la povera Peppa impietrita ed a bocca aperta.

 

                                    ( Ego ed Ypòkrisis )

2 commenti:

  1. Bellissimo racconto....egoismo ed ipocrisia un bel connubio. Grazie del commento su LaMenteEilCuore, buona serata

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  2. Teso' non ringraziarmi mai perchè ho agito come il cuore sentiva e, come dici tu da amica, pulita e sincera.
    Quando si vuole bene veramente non esistono ostacoli, nemmeno migliaia di km, per dimostrare, non solo a parole, il grande affetto che si nutre per una persona, specialmente se è MaGGica come TE :)
    Ti voglio bene tanto tanto anch'io.
    Bentornata, core!
    Shayra

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