mercoledì 21 maggio 2008

Riflessi





Fu per caso che la vide
riflessa nell'acqua
riportò i giorni in un tempo lontano
Si chinò su di lei
come ala di farfalla
Lei bruco senza volo
onda travolgente senza riva
bimba che non fu mai
Volti amati e voci amiche
perduti per sempre
nell'arcano disegno della vita
si intrecciarono senza magia
nel tramonto delle vene


Tentò di strapparli dalla mente
strinse i pugni per difendersi
da quel dolore così cupo
come il tonfo di pietra
nello stagno del cuore
Piegò le spalle stanche
e finalmente provò pietà per se stessa
Serrò per un attimo l'azzurro degli occhi
nel vano tentativo di dominare
la tremante lacrima che
indifferente
scivolò sulle gote fredde
buie trappole di marmo


Soffocato il grido
emerse dall'animo
solo l'eco d'un ricordo
compagno crudele
risuonò nell'immenso
squarcio di lampo
riaprì piaghe deserte
ancora
e poi ancora
fin quando l’oscurità
non la rapì per donarle
solo alla fine
la sterile pace


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