Era di giugno un povero uccelletto
ferito dalla fionda di un maschietto
andò, per riposare l'ala offesa,
sulla finestra di una chiesa

Dalle tendine del confessionale
il parroco intravide l'animale
ma, impegnato dai molti peccatori
che pentirsi volean dei loro errori
richiuse le tendine immantinente
e si rimise a confessar la gente.

Mentre in ginocchio o stando a sedere
dicevan ogni fedele le preghiere
una donna notato l'uccelletto
lo mise al caldo nel suo petto,
ma ad un tratto un improvviso cinguettio
ruppe il silenzio stantio.

Qualcuno rise ed il prete a quel rumore
il campo abbandonò del confessore
e per incuter al fedel la pace
s'arrampicò sul pulpito e poi fece:
'FRATELLI CHI HA L'UCCELLO PER FAVORE
VADA FUORI DAL TEMPIO DEL SIGNORE!'

I maschi un pò stupiti a tal parole
lesti si accinsero a sollevar le suole,
ma il prete a tal errore madornale:
'FERMI!' gridò ' MI SONO ESPRESSO MALE!,
RIENTRATE TUTTI E STATEMI A SENTIRE:
SOLO CHI PRESE L'UCCELLO DEVE USCIRE!'

A testa bassa e la corona in mano
cento donne si alzarono pian piano.
E mentre se ne andavan di fuori, il pretegridò:
'HO SBAGLIATO ANCORA! RIENTRATE TUTTE QUANTE FIGLIE AMATE, CHE IO NON VOLEVO DIR QUELCHE PENSATE!
GIA' DISSI E TORNO A DIRE, CHI HA PRESO L'UCCELLO DEVE USCIRE,
MA MI RIVOLGO A VOCE CHIARA E TESA, SOLTANTO CHI HA PRESO L'UCCELLO IN CHIESA!'

A tal detto e nello stesso istante,
le monache si alzarono tutte quante.
Quindi col viso pieno di rossore
lasciarono la casa del signore.

'OH SANTA VERGINE!' esclamò il buon prete
'SORELLE ORSU', RIENTRATE E STATE QUIETE,
PERCHE' VOGLIO CONCLUDERE, SISSIGNORE,
LA SERIE DEGLI EQUIVOCI E DEGLI ERRORI,
PERCIO' SENZA RUMORE E PIANO PIANO,
ESCA SOLTANTO CHI HA L'UCCELLO IN MANO!'

Una fanciulla con il fidanzato
che era nascosta in un angolo appartato,
dentro una cappella laterale
poco mancò che si sentisse male.

Quindi le sussurrò il fidanzato, con viso smorto:
'CHE TI DICEVO, HAI VISTO, SE N'E' ACCORTO!'