Lascio entrare gli spazi nelle anguste vie del mio mondo; dove giacciono inermi le mie parole.
Prendo fili di luce che deboli s'infiltrano dai buchi lasciati dalle stelle cadenti e la volta celeste m'appare sorridere sdentata.
Qualche bicchiere rotto e una bottiglia vuota sono riposti sul tavolo dell'impazienza e la mia sete trabocca dalle vene dell'anima.
Desidero saziarmi di ogni bene e rifiutare il male che dietro l'uscio è in agguato nelle tenebre.