sabato 25 marzo 2006


Distanti sono gli sguardi e vicini sono i segnali dei passanti. Ognuno guarda strade e vie, case e palazzi, ma nessuno sa dove mettere i piedi. Un saluto, una flebile stretta di mano. Inconsistenza e indifferenza. Un bacio tra due innamorati che sotto un portone aspettano che la pioggia si attenui. Come sono ingenui; come sono innocenti davanti al mondo.


Le luci dei lampioni, fiammeggianti come bocche di fuoco si aprono nella notte e tutti ancora corrono. Correre per perdersi negli oscuri vicoli di un silenzioso ghetto senza ombre e senza fantasmi. Fermarsi non possono, ma perchè?
Cresce la rabbia, la confusione, la noia. Non c’è più garanzia che il domani lieto possa essere. Per alcuni la notte sarà la tomba dei loro ultimi desideri e per altri invece sarà la culla dei loro sogni.
Un gatto attraversa frettolosamente la carreggiata e dall’altra parte lo aspetta un bidone ricolmo di ogni leccornia. Si consola con cosi poco e non ha pretese mentre qualcuno urla dietro ad una finestra illuminata e qualcun altro ride e parla a voce alta davanti all’ultimo dei bar rimasti aperti.
Si chiudono i battenti e qualche spiraglio rimane aperto lasciando filtrare speranzose luci.

1 commento:

  1. ci sono sempre spiragli....ricordalo...
    buona domenica

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