Avrei voluto dipingere il mio tempo con i colori dell’Amore dargli il suono dell’Amicizia di un campanile in festa che odorasse di pace Avrei voluto far tacere il fragore di parole stizzose aborti di menti pieni di niente falci di rugiada Bizzarre contese di guanti lanciati ignoranti del Bene duelli tra sciocchi e saccenti Spade sguainate lingue di fuoco vomiti di cicuta spolverati di zucchero e miele Questo tempo mi stanca Questo mondo mi sfianca e non mi appartiene Ho legato il mio credo a silenzio di roccia e continuo ad amarlo E’ inferno lanciato dal paradiso che fu dall’alto di un colle che frana fanghiglia nel mare in tempesta finti sorrisi sporcano il tempo di nobili vite Ore malvagie battono il petto bugiardo mi strappano il sonno mesta m’allontano al finir del giorno raccolgo dalla quiete delle mie briciole preziose la verità |
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lunedì 14 giugno 2010
* L'altra faccia del silenzio *
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