
Smuove un sussulto spasmodico
l’argine di quel pensiero
che affonda all’improvviso
pungoli nel ventre
È notte fonda sul sentiero della mia anima
e fa freddo al cuore
l’immagine impressa agli occhi
in ciglia umide che tentano
catene alle mie pene
d’un tempo troppo esteso
M’abbraccio in flebili speranze d’oblio
e cingo di sorrisi il presente
sale amaro del passato
Lapidato il mio essere
ingenuo il suo sentire
t’affido l’anima
l’anima mia