Contadino, mestiere d'antenati,
la terra arsa in agro sitibondo,
mattino ad ore cinque nel silenzio,
gìà pronto per andare alla campagna,
traino pieno d'attrezzi per fatica
messi sulla carrozza di legname
che due mestieri avevano attrezzato,
fabbro ferraio e maestro d'ascia,
una mula legata alle due stanghe
con una scala a pioli ed un aratro
di cui l'apologia è stata fatta,
poggiata alla fiancata dell'ufficio
e sotto una lampara, una lucerna
che luccica la strada ancora buia,
c'è pure il cane, annusa una galetta,
la vecchia secchia in legno a toghe larghe
d'acqua d'utilizzare per bisogno
e s'allontana intanto cigolando,
il carro per la via della campagna
mentre immobile imbianca l'alba uggiosa
e casa che s'imbeve ancora al freddo
col pane sempre colmo di speranza
e guadagnato con la provvidenza.
Lorenzo 30.1.23
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