Fotografia di © Adolfo Valente
Lungo l’arco che il tempo tende beffardo
al legno e chiodi cuciti sul mio cuore
in ogni attimo il volto tuo sgrana quel crudo dolore
di spine e sangue cucito alla mia pelle
Trasudano sale gli occhi nel pensarti lontano
dentro una fotografia nella mente incisa
lì perenne come di marmo statua
Ore giorni e anni ingiallirla non possono
solo le lancette sul tuo sorriso ferme
l’anima mi sgranano
fino a falciarla
© Gelsomina Shayra Smaldone
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